"Le Belve", di Oliver Stone
Fa quasi tenerezza vedere Stone impelagato in filtri cromatici, rallenti, accelerazioni di montaggio e violenti parossismi da “cinema di genere impasticcato” come fosse nel bel mezzo di una partita estetica cine-televisiva di metà anni '90
Oliver Stone adatta il testo letterario di Don Winslow puntando molto sugli eccessi di una scrittura postmoderna sulla carta adatta a quelle impennate registiche e drammaturgiche che hanno segnato la carriera del regista di Platoon. Fa quasi tenerezza vederlo impelagato in filtri cromatici, rallenti, accelerazioni di montaggio e violenti parossismi da “cinema di genere impasticcato” come fosse nel bel mezzo di una partita estetica cine-televisiva di metà anni '90 (quelli di The Doors, JFK, Natural Born Killers e Nixon per intenderci). Una tenerezza che ci porterebbe anche a salvare questo pasticciatissimo noir di frontiera che a più riprese fa rimpiangere il Traffic di Soderbergh, con elementi tipici del poliziesco e, come sottolineato dal regista stesso, del western moderno. Attualmente fascino e limite del cinema di Stone, che in Le Belve abbandona la spiazzante pacatezza da commedia umana quasi kasdaniana di Wall Street Il denaro non dorme mai (incompiuto anch'esso, ma in fin dei conti il migliore degli ultimi), stanno nel suo essere "fuori tempo massimo" rispetto alle dinamiche rappresentative contemporanee. È un fatto che il cinema di Stone nell’ultimo decennio sembra aver definitivamente perso il contatto con il linguaggio del tempo – il modo approssimativo e fasullo con cui viene insistentemente utilizzato youtube in Le belve ne è forse l’esempio più evidente – il paradosso è che Le Belve appare, almeno nelle intenzioni dell'autore, come un’opera tutt’altro che vecchia ma anzi smaccatamente legata a riferimenti sociali, politici, generazionali tipici della realtà di oggi. Da qui si alimenta il fascino malato di Stone. Il suo cinema oggi riesce a non accontentare più nessuno. E' un modernariato che sa già di antiquariato. Non-concepibile. Non-classificabile.
Titolo originale: Savages
Interpreti: Aaron Taylor-Johnson, Taylor Kitsch, Blake Lively, John Travolta, Salma Hayek, Benicio Del Toro, Emile Hirsch, Demiàn Bichir, Joel David Moore, Mia Maestro, Sandra Echeverría, Trevor Donovan, Schae Harrison
Origine: Usa 2012
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 131'