L’ordine del tempo, di Liliana Cavani

Dal libro di Carlo Rovelli, il film più immediato della regista che incrocia la straordinaria leggerezza di Rohmer, quasi un instant-movie che traduce la precarietà dei nostri giorni. Fuori Concorso.

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Liliana Cavani, a 90 anni, decide di raccontare le paure del presente, l’indefinita vita degli odierni cinquantenni, protagonisti di una vita sociale sempre più impoverita di rapporti umani e di sorprese.
L’ordine del tempo, Fuori concorso alla Mostra, è il film forse più leggibile di Liliana Cavani, non il più coraggioso, ma il più immediato, forse quasi un instant movie che traduce la precarietà dei nostri giorni (dei nostri anni) con le minacce che incombono, precarizzando il senso del futuro e deformando il tempo in un eterno presente che vive anch’esso solo su un momento che si continua a moltiplicare di continuo.
Il film trae spunto da un trattato scientifico di Carlo Rovelli. Liliana Cavani interviene dunque sulle ansie delle guerre e su quelle che ci fanno immaginare visioni apocalittiche del futuro non prefigurabili, né prevedibili. Un racconto collettivo, un film che sembra uscito dalla fucina di Ozpetek con i suoi personaggi riuniti in una villa sul mare: Pietro ed Elsa i padroni di casa con i volti di Alessandro Gassmann e Claudia Gerini; Edoardo Leo che interpreta un Enrico che fa il fisico con tanto di cattedra universitaria e con una storia antica con Paola; Ksenia Rappoport che a sua volta sta per tornare con Enrico e lascia Viktor (Richard Sammel), che lavora con i capitali altrui in finanza. E poi ancora Greta (Valentina Cervi) e il suo compagno psicanalista Jacob (Fabrizio Rongione); l’amica e antico amore di Elsa, Giulia (Francesca Inaudi), Jasmine (Angeliqa Devi) e Suor Raffaella (Angela Molina), amica di Giulia nel suo convento, ad aspettare con fede la fine del mondo. Le notizie che arrivano parlano di un asteroide lungo quasi due chilometri pronto a schiantarsi sulla terra. La paura affligge il fine settimana dei nostri personaggi e si attende tra speranze e segreti terrori. Ma intanto la vita continua e molte cose si chiariranno nei loro rapporti.

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Se l’aspetto del film è quello di un racconto morale che sceglie la collaudata strada dell’amicizia tra adulti per lavorare sui caratteri e sui rapporti, L’ordine del tempo, pur assomigliando a questa categoria di film, alcuni dei quali straordinariamente leggeri, nel senso calviniano, della narrazione – pensiamo ad alcuni Rohmer di vecchia data ormai – in realtà si distacca da quelli per lavorare su una certa opposta pesantezza dell’esistere, su quel senso di precario che consuma l’esistenza nell’ansia del futuro opposto ad un presente insoddisfacente. C’è un clima di sottile angoscia spezzato da finte allegrie dietro un bicchiere di spumante. Non è neppure d’aiuto la razionalità scientifica di Enrico che non può consolare i suoi amici e neppure Paola, il suo vecchio e tormentato amore. Chi davvero pensa al futuro è la giovane donna di servizio peruviana che concretamente decide di lasciare tutto per tornare a vedere il figlio cresciuto in sua assenza. Il problema del film è la sua piena immersione in una borghesia (parola antica, ma che andrebbe riutilizzata) a suo modo sfinita e abbastanza incapace di percepire il dolore che viene d’altrove. Una classe sociale che si richiude in sé stessa per passare in rassegna i propri errori e confessarli in vista di una possibile fine, di una probabile redenzione da tutti i peccati. Il tempo è distorto e lo spazio si curva, come sa Enrico, e quello del racconto della regista emiliana si dilata e si restringe e attraverso una sequenza arricchita dalla voce di Leonard Cohen ci consegna l’unica piccola felicità in un film che nonostante l’ottimismo di fondo, traduce una paura inspiegabile che però non ha contatto con il mondo.

 

Regia: Liliana Cavani
Interpreti: Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Richard Sammel, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi, Angeliqa Devi, Mariana Tamayo, Alida Calabria, Angela Molina
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 112′
Origine: Italia, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
Sending
Il voto dei lettori
3 (66 voti)
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