Ready Player One entra nel metaverso: The Readyverse

Multiverso, reale e virtuale, gemelli digitali… Nel 2024 prepariamoci all’arrivo di Readyverse, il metaverso ispirato all’OASIS di Ernest Cline

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Futureverse, società di tecnologia e contenuti per l’intelligenza artificiale e il metaverso, ha annunciato che nel corso di quest’anno Readyverse Studios pubblicherà The Readyverse, una piattaforma interattiva dinamica di esperienze digitali interconnesse.

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Nel suo primo accordo, Readyverse Studios, co-fondata dai co-fondatori di Futureverse Shara Senderoff e Aaron McDonald, oltre che da Ernest Cline, romanziere e creatore del franchise Ready Player One, e Dan Farah, produttore cinematografico di Ready Player One, ha stretto una partnership con Warner Bros. Discovery per portare in esclusiva il franchise nel metaverso di web3.

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Readyverse Studios sta costruendo infatti la destinazione definitiva per i fan per dar loro la possibilità di esplorare le storie preferite nel metaverso, sfruttando i giochi e le esperienze, la realtà aumentata e le tecnologie di realtà virtuale.

Il termine metaverso appare per la prima volta nel 1992 nel libro di fantascienza Snow Crash di Neal Stephenson. Uno spazio digitale, dove realtà virtuali possono essere condivise tramite internet da un proprio gemello digitale chiamato avatar. Il romanzo di Ernest Cline, Ready Player One, ha ispirato l’omonimo film del 2018 con la regia di Steven Spielberg, dove nel 2045 il pianeta terra è attanagliato dal riscaldamento globale e da una devastante crisi energetica con conseguenti problemi sociali e grave stagnazione economica. L’unica via di fuga nel film è un metaverso chiamato The Oasis, a cui è possibile accedere con un visore VR e guanti cablati.

Soprattutto in questi ultimi anni, il metaverso sta entrando sempre più all’interno della società: da Marco Mengoni ai Kiss, dal concerto di Travis Scott su Fortnite alla rivista Vanity Fair che ha lanciato MetaVanity, museo virtuale che raccoglie 19 nomi di punta della scena artistica digitale… Un colosso come Facebook ha, da qualche anno, cambiato nome in Meta e dirottato miliardi di investimenti, inseguendo la visione di Zuckerberg, mentre Apple ha appena lanciato il suo nuovo visore. Il metaverso è entrato definitivamente nell’immaginario, ma a fronte di avanzamenti tecnologici e investimenti non sembra aver ancora trovato applicazioni pratiche che tengano testa alle premesse di un universo virtuale. Almeno, per ora.

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