Tenebra – Questa è la mia vendetta, di Giuseppe Di Giorgio

Vorrebbe trattare il delicato tema del femminicidio, ma è un thriller pedante e didascalico che vive di scelte visive poco ispirate e interpretazioni non all’altezza.

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Illuminato dal soffuso chiarore del faro di un’auto, un uomo affonda una vanga nel terreno per scavare una buca. Una seconda figura, incappucciata, è seduta al suo fianco, e osserva silenziosa.

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Tratto da un romanzo di David Pratelli e diretto, co-sceneggiato e interpretato da Giuseppe Di Giorgio, Tenebra – Questa è la mia vendetta è un insanguinato, ma deludente racconto di attesa, la cronaca, purtroppo mal riuscita, di uno stato di tranquillità apparente improvvisamente stuprato dall’efferatezza di reiterati femminicidi.

Un misterioso assassino, il commissario incaricato della sua cattura, un rituale d’omicidio, false piste, una scomoda, ma decisiva verità rimasta celata per anni (alla Carrisi). Di Giorgio, già regista di Stem Cell (2020), seleziona con cura gli ingredienti del suo nuovo ambizioso thriller, sforzandosi di richiamare gli stilemi classici del genere e sfruttare al massimo le intriganti premesse della controparte cartacea. Il desiderio, evidente a più riprese, di imprimere al lungometraggio il proprio marchio autoriale contrasta tuttavia con le soluzioni visive operate dal cineasta, in un pedante alternarsi di riprese aeree, primi piani, camera a mano e ingiustificati scavalcamenti di campo poco ispirati e incapaci di elevare il già povero materiale del film, teatro di personaggi dalla psicologia mai approfondita e di un villain poco carismatico.

Un panorama cinematografico a tratti desolante, ulteriormente infiacchito dal fallimento “morale” della pellicola; poiché Tenebra – Questa è la mia vendetta è un progetto che ha il merito indiscutibile di porsi come denuncia filmica contro il femminicidio, ma che, complici interpretazioni attoriali non all’altezza, finisce per risultare un coacervo di asserzioni qualunquiste e didascaliche – “Le donne vengono uccise per il solo fatto di essere donne […] Lei parla così perché è un uomo” – e di statistiche e dati numerici inseriti a forza. Inadatto alla portata e all’urgenza del messaggio.

 

Regia: Giuseppe Di Giorgio
Interpreti: Giuseppe Di Giorgio, Stefania Santececca, Enzo Stasino, Matteo Prosperi, Gloria Anselmi, Daria Morelli
Distribuzione: Upgrade Film Production
Durata: 87′
Origine: Italia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
1.5
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Il voto dei lettori
2.2 (5 voti)
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