“Vado a scuola”, di Pascal Plisson


Accolto calorosamente all'ultimo Festival di Locarno, Vado a scuola è un viaggio di iniziazione intriso di sogni, speranze e aspirazioni. Il documentarista francese Pascal Plisson si eclissa dietro la macchina da presa lasciando che l’ambiente circostante riveli in una serie di panoramiche la sua maestosa ostilità, quasi a voler suggerire l’idea di una sfida solitaria contro la natura, e più in generale contro un sistema culturale che ha radici profonde

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Andare a scuola è una realtà comune in Occidente, anche se l’obbligo formativo non viene rispettato da tutti. In altre parti del mondo, invece, l’accesso all’istruzione è un’opportunità per pochi: il documentarista francese Pascal Plisson sceglie di affrontare questa tematica attraverso il racconto di quattro storie, i cui protagonisti non potevano che essere bambini. Jackson, Zahira, Samuel e Carlito sono piccoli eroi costretti a intraprendere un cammino lungo e faticoso per raggiungere la scuola. C’è chi attraversa la savana popolata da bestie feroci; chi scala le aspre montagne dell’Atlante in Marocco; chi percorre per oltre venticinque chilometri le pianure della Patagonia; e poi c’è chi ha perso l’uso delle gambe e viene accompagnato in carrozzina dai due fratelli minori.
Il film acquista così il sapore dolceamaro di un viaggio di iniziazione intriso di sogni, speranze e aspirazioni: la fiducia in un futuro migliore e la volontà di aiutare i propri genitori sono i motivi che li spingono a rischiare la vita e a voler imparare. Ed è proprio l’estremo coraggio il motore del documentario, che non ha bisogno di voci fuori campo per dire ciò che emerge con forza dagli sguardi, dalle azioni e dalle parole di questi bambini. Plisson si eclissa dietro la macchina da presa lasciando che l’ambiente circostante riveli in una serie di panoramiche la sua maestosa ostilità, quasi a voler suggerire l’idea di una sfida solitaria contro la natura, e più in generale contro un sistema culturale che ha radici profonde: se prima era ritenuta una follia mandare a scuola i propri figli, oggi sono le stesse famiglie a considerarla una possibilità reale di cambiamento, rispetto ai pregiudizi e allo stallo delle società di appartenenza.
Vado a scuola riesce nell’intento di raccontare una storia semplice e allo stesso tempo straordinaria (come Il primo respiro di Gilles de Maistre, sceneggiato sempre da Marie-Claire Javoy) perché rifiuta l’etichetta di documentario, superando il confine di finzione-realtà a favore di un ibrido narrativo che sembra trovare negli esempi più recenti (basti pensare a Sacro GRA di Rosi) una conferma delle sue potenzialità espressive. Soltanto alla fine, quando Plisson intervista i quattro avventurieri su ciò che vorrebbero fare da grandi, il film riporta lo spettatore a una dimensione concreta, forse meno poetica ma comunque autentica.

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Titolo originale: Sur le chemin de l’école

Regia: Pascal Plisson
Interpreti: Jackson Saikong, Zahira Badi, Samuel J. Esther, Carlito Janez

Origine: Francia, 2012

Distribuzione: Academy Two
Durata: 75' 

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