X Factor 2013 – Mika & Morgan: effetto Rush

morgan e asia cantano heroes

Ancora non sono iniziate le dirette ma già una sfida si configura all'orizzonte: quella fra Mika Lauda, il professionista, con le sue Ferrari Under 24, e il disfatto Morgan Hunt, con quel guizzo nello sguardo capace di rischiare il tutto per tutto pur di arrivare al titolo. Intanto, scegliendo l'incredibile Asia Argento come sua aiutante agli Home Visit, ha vinto la prima gara

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mika home visit con violetta X Factor 2013 non è ancora iniziato ufficialmente ma già le selezioni – dalle audizioni generali al progressivo imbuto di boot camp e home visit – hanno staccato dal fondo i protagonisti di quello che immaginiamo come un testa a testa tra il nuovo arrivato Mika, planato in elicottero dall'Olimpo musicale anglosassone su questa nostra disgraziata terra di mezzo per riuscire nell'impresa di trovare una popstar che travalichi i confini nazionali, e il nostro artista maledetto Morgan.

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Che accetta col sorriso lo Straniero, accogliendolo nel talent come segno evidente della sua sprovincializzazione, portando a compimento un processo avviato con il passaggio Rai-Sky.
Ma il campione in carica non sembra voler cedere così il proprio scettro: anche se l'intera giostra si muove attorno a Mika, protagonista delle audizioni e dotato della categoria più talentuosa, quelle delle Under donna, è Morgan a risultare il vero vincitore degli Home Visit, non solo mettendo insieme una squadra più forte di quel che si sarebbe pensato dopo i rovinosi Boot Camp, con gli Under uomini macinati dalle ragazze, ma soprattutto dando vita a uno show nello show, con la sua infinita love story gotica assieme all'indimenticata ex Asia Argento.

 

E' una sfida sull'asse Dublino-Berlino quella di X Factor 2013. Mentre i più caserecci Elio e Ventura scelgono location italiane, accompagnati dal sempre anonimo Linus e da un annoiato Boosta, le due vedette Mika e Morgan optano per l'estero, affidando ai luoghi, all'implicito simbolismo delle scenografie, il compito di svelare la propria complementarietà.

morgan asiaEd ecco che ha inizio il film, con un serrato montaggio parallelo giocato sulle antinomie.

Il dandy Mika si rifugia in una villa nella verde campagna irlandese, dove fra grandi vetrate e tessuti broccati ascolta le sue allieve, tutte brave, compite, vipere quanto basta fra di loro, pronte a grandi abbracci e a qualche pugnalata nella schiena.

 

Meanwhile in Berlin, uno stropicciato e consumato Morgan, arriva su una macchina d'epoca al Berghain, l'ex fabbrica ora casa della musica elettronica, dove accoglie i suoi ragazzetti parlandogli di Bowie e Trilogie berlinesi, disegnando ombre interrogative sui loro volti, ma anche curiosità: "Mi piacerebbe essere scandagliato da lui", dice Michele Bravi.

 

Stregati dal pifferaio magico Morgan, gli Under assistono all'apparizione di Asia Argento. Creatura ibrida, un po' divinità orientale, entra in scena muovendosi sinuosa come Shiva, ma inguainata in pantaloni e giubbotto di pelle come Nancy Spungen. Ha subito una rivelazione: "Sono maschi!", ma poi si concede la citazione di Robert Mitchum nel meraviglioso film di Charles Laughton, The Night of the Hunter, La morte corre sul fiume, disegnandosi perfino le parole love hate sulle nocche delle mani.

Puro Asia-Factor, di quello che un secondo prima ti fa chiedere se sia in possesso delle sue facoltà mentali e il secondo dopo sei lì ad adorarla, nel suo balance perfetto di autoconsapevolezza e aria genuinamente naif, quando sul foglio dei giudizi disegna stelline e altri geroglifici accanto alle foto dei concorrenti.

 

morgan e asia cantano heroes

Asia e Morgan ancora insieme. Questa volta, lontani dal bancone dei giudici e dai tempi irregimentati della trasmissione, possono dar vita al loro amore assurdo d'appendice fatto di passioni, liti, separazioni, canzoni strazianti, riappacificazioni, nuove collaborazioni.

Qui si guardano complici, lui l'abbraccia, la guarda rapito mentre le fa il baciamano, poi cantano Heroes sui tetti berlinesi, lui alla voce (la voce?!), lei regina del tamburello, accompagnati dalla Superband (!) di Poggipollini & co. E infine si separano. "I love you". "I love you too".

Probabilmente un mega spot al nuovo album di lei, ma cosa importa? Ognuno si gioca le carte che ha e se Mika vanta un profilo internazionale, Morgan ha diritto di puntare sulla sua storia d'amore alla Dracula e Mina Harker.

 

Torniamo alla gara, quindi. Quello che emerge dagli Home Visit è il duello tra testa e pancia, all'insegna della velocità. Il duello – citando Rush, film-chiave di questo primo scorcio della stagione cinematografica – fra Mika Lauda, il professionista, con le sue Ferrari Under 24, e il disfatto Morgan Hunt, con quel guizzo nello sguardo capace di rischiare il tutto per tutto pur di arrivare al titolo, sfidando il circuito oltre ogni logica. Intanto, giocandosi la carta-Asia, ha vinto la prima gara. Ogni tanto è utile piacere alla gente.

 

 

 

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