Zerovskij – Incontro con Renato Zero

Renato Zero in occasione dell’uscita in sala di Zerovskij, un film ricavato dal suo spettacolo itinerante, incontra la stampa alla Casa Del Cinema di Roma. In sala dal 19 al 21 marzo prossimi

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“L’Italia non è adesso il Paese eccezionale che mi aspettavo diventasse. Ma sono ancora in tempo per lavorarci. Fatelo insieme a me.” Renato Zero salutando la stampa alla fine dell’incontro di presentazione del film-spettacolo Zerovskij esprime un dispiacere per la situazione del nostro Paese ma chiude con l’auspicio che questa non sia una generica allusione di speranza: “La speranza vuole anche lavoro, vuole una chiamata in causa, non la trovi in bolletta, è un traguardo, come la libertà. E poi bisogna considerarne la qualità. La speranza non deve suscitare pietismo, mentre c’è del libertinaggio che non ha niente a che fare con il rigore, la pulizia, la passione che dovrebbero connotare la libertà. La speranza non è nel pacchetto, Zerovskij non rilascia lasciapassare o passaporti.” 

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“Attraversare l’Italia pieno di rispetto e di stima, la convivenza è stata straordinaria. Abbiamo dato a tutti la possibilità di seguire Zero.” Queste operazioni, come anche le ospitate televisive, secondo l’artista vanno fatte, per rallegrare i fans e il cui attaccamento va ricompensato. Ed è anche la conferma che per ottenere dei prodotti di qualità bisogna lasciare qualcosa sul piatto. Lo spettacolo sotto il profilo economico infatti non è stato molto remunerativo, visti gli elevati costi di produzione derivati dal muoversi insieme a 120 persone. Nonostante abbia riscosso un consenso unanime di critica e pubblico.

Lo spettacolo affronta delle tematiche molto importanti, dalla violenza sulle donne, all’eutanasia, all’abbandono. Vuole essere un monito per quello che di pericoloso sta avvenendo intorno a noi, senza magari offrire delle soluzioni quanto delle riflessioni. Che troveranno piena approvazione forse tra qualche anno, come accaduto ai primi lavori di Zero che erano una provocazione e che con il tempo sono stati rivalutati. “Io penso ci siano tanti capostazione come Zerovskij. Non fanno parte della politica, Zerovskij è anarchico fisiologicamente, è un angelo, non ha fatto nessun ammiccamento. Vuole rappresentare le incertezze e le ombre di tanta gente che fatica per esistere, per difendere la famiglia e i figli. Gli Zerovskij sono coloro che vogliono essere liberati.

Attualmente la tendenza è quella di ingigantire il proprio racconto mentre Zero afferma di avere l’abitudine opposta cioè di ridimensionare la sofferenza, i patimenti o la solitudine, anche per coerenza, visto che per sua stessa ammissione sarebbe ingeneroso lamentarsi dopo essere riuscito a costruire una carriera così brillante. Un pensiero va anche alla cultura che nello show viene data per morta e che può a volte offrire più nutrimento dello stesso pane, ricordando come lo studio della musica sia stato escluso recentemente dai programmi didattici, per privare gli studenti di un mezzo che fornisca la sensibilità sulla realtà che ci circonda.

Per l’allestimento, esclusa la progettazione durata degli anni, ci sono voluti 6 mesi, mentre per sapere se il progetto possa avere un seguito i tempi non sono ancora maturi. Il film è previsto nelle sale nei giorni 19, 20, 21 Marzo.

 

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