C’è di nuovo la valigia sul letto, di Eduardo Tartaglia

In questo sequel non manca tutto il repertorio dei cabarettisti/attori campani ma il film è davvero poco interessato ad abbattere muri e pareti del teatro e a trovare il respiro del cinema.

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Sequel di La valigia sul letto del 2010, in cui una sgangherata banda di collaboratori di giustizia, viene utilizzata come esca per catturare i più potenti criminali del Paese. Si finge di aprire un ristorante nippo/italiano nel Cilento, per attirare a se i malavitosi. Perché questo piano? Nella prima scena, in una riunione super ristretta, i massimi Funzionari dei Servizi Segreti Italiani discutono con toni allarmati delle condizioni inderogabili che l’Europa ha posto per assegnare all’Italia miliardi di euro. Per evitare che così tanti soldi arrivino in mani sbagliate, come troppo spesso in passato, è necessario affidare alla giustizia i capi delle due fazioni criminali dominanti. Come nel primo film, anche in C’è di nuovo la valigia sul letto, non manca tutto il repertorio dei cabarettisti/attori napoletani, ormai volti noti anche in televisione, come Maurizio Casagrande e Biagio Izzo su tutti. Ci sono anche momenti divertenti, soprattutto scaturiti dai tempi comici e dalla musicalità del dialetto napoletano.

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Ovviamente non è certamente il punto forte di questo cinema la tessitura scenica e narrativa, ma praticamente tutto il peso grave sulle capacità recitative e sull’amalgama evidente costituitasi tra gli interpreti. Sembra una grande famiglia “made in sud”, che non tradisce mai, una grande famiglia che non disdegna comunque l’ammiccamento alla risata facile e all’ironia spicciola. Ci riporta indietro nel tempo questa comicità, quando bastava davvero poco, un semplice appiglio per costruire un canovaccio, per imbastire una felice concatenazione di battute e gag a stuzzicare e stimolare la più popolare e libertaria spensieratezza.

Tratto da una pièce teatrale, l’aspetto che salta maggiormente agli occhi è l’impossibilità di trovare una traccia di genere benché minima in tutta l’opera, anche se ci sono tentativi, più o meno evidenti, di combinare il poliziesco con la commedia che si arenano o si esauriscono sul nascere, perché si possa lasciare ancora una volta campo libero alla scuola dell’improvvisazione, alla scuola del piacere nello strappare un sorriso. Eduardo Tartaglia, uomo di teatro, sembra davvero poco interessato ad abbattere muri e pareti e a trovare il respiro del cinema, perché a bastare può essere soltanto il gioco delle posizioni e non delle parti e delle immagini.

 

Regia: Eduardo Tartaglia
Interpreti: Maurizio Casagrande, Biagio Izzo, Veronica Mazza, Francesco Procopio, Eduardo Tartaglia, Mariano Rigillo
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 98’
Origine: Italia, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.3
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Il voto dei lettori
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