LETTE E… RIVISTE – Le riviste di cinema da tutto il mondo (gennaio 2007)
Questo mese sguardo su "Premiere", "Asian Cult Cinema", "Sight&Sound", "Inside Film", "Video Watchdog", "Total Film"
2007: 'L'année des retours' secondo il francese Premiere, che dedica la prima copertina del nuovo anno a Sylvester Stallone: Rocky Balboa è, non a caso, il ritorno più atteso in mezzo ad un nutrito gruppo di sequel – da Shrek 3 al nuovo SpiderMan, da Live free or die hard a Taxi 4 di Luc Besson, dall'ultimo Harry Potter a Ocean's Thirteen… Tra i film che la rivista giudica imperdibili, Happy Feet di George Miller, Paprika di Satoshi Kon (presentato all'ultimo Festival di Venezia) e Déjà Vu di Tony Scott. Conferma della vitalità della commedia francese e al contempo pamphlet contro ogni forma di asservimento è Le grand appartement, il nuovo film di Pascal Thomas (La dilettante, Mon petit doigt m'a dit…), intervistato in questo numero come Christophe Lambert – che vedremo in Trivial, la nuova pellicola diretta e interpretata da Sophie Marceau. Tra gli altri protagonisti, Patrice Leconte (attualmente sugli schermi con Il mio migliore amico), Gérard Lanvin e Thierry Klifa, rispettivamente protagonista e regista (ex critico cinematografico per Studio Magazine) di Le Héros de la famille, con Catherine Deneuve e Emmanuelle Béart.
Dal quadrimestrale Asian Cult Cinema uno speciale imperdibile: 'Who's who in Korean cinema', un numero da collezione che realizza un'amplissima panoramica sui protagonisti coreani della settima arte. Si parte con le signore: Gwak Gi-Min, interprete di Red Eye, e Ham So-Won (Sex is zero); Kim Yun-Gin, protagonista di Lost che guadagna la copertina, e Lee Young-Ae (Simpathy for Lady Vengeance); Lee Hye-Young (No blood no tears) e Son Ye-Jim (Art of seduction)… Si prosegue con i direttori d'orchestra: dal regista di Old Boy (Park Chan-Wook) a Bong Jun-Ho (Motel cactus), da Kim Ki-Duk a Gwak Jae Yong (My sassy girl), da Kim Jee-Woon (Quiet family) a Jang Seon-Wu (Resurrection of the little match girl). Per finire in bellezza, gli attori: tra i tanti spiccano i nomi di Jang Hyeok (Volcano high), Jang Dong-Gun (Lost memories), Jo Jae-Hyeon (Bad Guy), Lee Seo-Jin (Shadowless sword) e Lee Byung-Hun (Three extremes).
Dalla Corea all'Inghilterra: è al cinema di casa – tornato ad una rinnovata forza, fatta di riflessi della vita oltre Manica e di impegno politico – che Sight&Sound dedica lo speciale 'British Cinema now', che si apre sul thriller London to Brighton – ultima pellicola di Paul Andrew Williams – e prosegue con analisi box-office e un approfondimento sul contributo di Derek Jarman (The tempest, Caravaggio, Edoardo II, Blue) al cinema inglese. La rivista percorre le strade e ripercorre i momenti più significativi della vita cinematografica di New Orleans, dando poi la parola a Spike Lee su When the levees broke. A requiem in four acts, suo terzo documentario dopo 4 little girls e Jim Brown: All American. Nella top-ten del magazine per i film del 2006 si piazza al primo posto Niente da nascondere (Michael Haneke), seguito da Volver e, tra gli altri, da The Departed, The three burials of Melquiades Estrada, United 93 e The New World.
'Il senso di Miller per la neve': il regista australiano è il protagonista della nuova issue di Inside Film. Produttore e regista del fenomeno Happy Feet, George Miller (Mad Max, Le streghe di Eastwick, L'olio di Lorenzo) racconta la sua traversata nei nuovi territori del digitale mentre l'attrice Rose Byrne (Wicker Park, Casanova) descrive la sua esperienza con Sofia Coppola sul set di Marie Antoinette. Il ritorno al grande schermo di Spike Jonze è raccontato invece da Angus Sampson, in questo momento sul set di Where the wild things are – adattamento dell'omonimo romanzo di Maurice Sendak (produttore della pellicola) interpretato da Catherine Keener (Essere John Malkovich, 40 anni vergine, Capote) e Forest Whitaker (Platoon, Good morning Vietnam, Smoke, Ghost dog). Gli approfondimenti industry sono dedicati alla moltiplicazione digitale del colore come strumento narrativo e all'esplorazione del set di Rogue, prossimo horror del regista Greg McLean (Wolf Creek) ambientato tra i coccodrilli…
Wild wild issue, wild wild west! L'americano Video Watchdog, sempre orientato al cult cinema tra nostalgico e trash, apre il 2007 con un numero dedicato al 'pianeta selvaggio' del western anni Sessanta, sul grande e piccolo schermo; ma anche al mondo dell'eroe 'spada e sandali' Tony Russel (La leggenda di Fra Diavolo, La rivolta dei sette, Il terrore dei mantelli rossi, Il giuramento di Zorro), che si racconta in un'intervista esclusiva. Riflettori puntati sul regista ungherese Peter Sasdy con i suoi horror Countess Dracula e Hands of the ripper (entrambi del 1971) e su quattro titoli dell'inglese Terence Fisher, tra il dramma (Stolen face, Mask of dust) e la fantascienza (Four sided triangle, Spaceways). Spazio poi ai libri di cinema e alle colonne sonore, tra cui spicca quella per A history of violence realizzata da Howard Shore – compositore per più di 100 pellicole, tra cui Videodrome, Il silenzio degli innocenti, Il signore degli anelli, Spider, Gangs of New York.
Un numero ricco di protagonisti di punta per il magazine inglese Total Film: si parte con Brad Pitt, star di Babel, si prosegue con Kate Winslet – protagonista di Tutti gli uomini del re e The Holiday, diretto da Nancy Meyers e interpretato da Jack Black, Cameron Diaz, Jude Law – e la domanda: il 2007 le porterà l'Oscar? Ancora grandi nomi con Dustin Hoffman, che racconta la sua interpretazione in Stranger than fiction di Marc Forster (Monster's ball) e Ewan Rachel Wood (che ha appena terminato le riprese di In Bloom, in cui interpreta Uma Thurman ragazzina, e King of California, al fianco di Michael Douglas); e poi Danny De Vito con la sua commedia natalizia Deck the hall e Tim Burton, in pre-produzione con l'adattamento del Broadway musical Sweeney Todd, con Johnny Depp e Sasha Baron Cohen. Grande attesa per i grandi film del 2007: Rocky Balboa e Apocalypto, The Bourne Ultimatum e Sin City 2.