"Now You See Me – I maghi del crimine", di Louis Leterrier
Ma se tutto è diventato illusione, come si riconosce oggi la magia? In Now You See Me il “cast perfetto” dei quattro maghi difende lo sguardo e nasconde un regista, perché ci vuole tempo, fatica e passione per la riuscita dello Spettacolo. Non siamo certo dalle parti del grande e potente Sam Raimi, ma Leterrier (per fortuna) non è mai sceso dalla giostra del Cinema…
Ma se tutto è diventato illusione, come si riconosce oggi un’illusione? Insomma è sopravvissuto il grande e potente mago che sta dietro? Non c’è dubbio, ci assicurava solo pochi mesi fa Sam Raimi. E non c’è dubbio perché l’invenzione che “non ha futuro”, quella nata dalle attrazioni da fiera, quella “a metà tra Harry Houdini e Thomas Edison”, è più viva che mai. Basta solo imparare a guardare la superficie delle nuove immagini, trovare gli interstizi, operare di nuovo un atto di fede e immedesimarsi in quello schermo…pardon, oramai in milioni di schermi. Sembra ripartire da qui Loius Leterrier, da quella ormai manifesta meta-riflessione hollywoodiana sulla sopravvivenza delle storie, del medium, del pubblico, dell’emozione, dello spettatore. In una parola: del Cinema. E di nuovo si tirano in ballo maghi e illusioni, luci e ombre, occhio e sguardo, etiche ed estetiche del trucco. Basti solo sapere che è Leterrier stesso ad aver proposto di girare questo film ancora in pellicola 35 mm, con obiettivi anamorfici, per sfruttare a pieno i trucchi ottici…
Ma facciamo un passo avanti: cosa guardano i nostri quattro maghi e il loro regista? Cosa guarda tutto il pubblico che li idolatra? Guardano il Denaro. Che come il più antico coniglio nel cilindro appare e scompare in un gioco di specchi, arricchisce o atterrisce Paesi e individui. La metafora della crisi economica attuale, tutta interna ai prestigiatori della finanza, è lì dietro l’angolo. E ancora una volta ci vuole un atto di fede per poterla guardare e contrastare. Leterrier, insomma, non sa e non vuole essere un Autore. Si accontenta da sempre di essere un grande illusionista metteur en scène: scuola bessoniana, EuropaCorp, dove si impara che l’illusione del cinema viene prima di ogni credibilità o sovrastruttura. E se è vero che il suo sguardo appare qui un po’ troppo imbrigliato nelle maglie di una blindata riflessione a monte, facendo soffrire le possibili vie di fuga (le storie d’amore parallele purtroppo appena abbozzate) e manifestando anche una certa foga nel voler spiegare/svelare ogni dettaglio a scapito delle zone buie o ambigue; è vero anche che la sua regia rimane incredibilmente consapevole e “leggera”. Fluttua tra corpi e spazi, spariglia le prospettive canoniche con lunghi piani sequenza e infine si poggia sempre sul primo piano di una “persona” che s’interroga. Certo: siamo lontani dalla mastodontica portata teorica ed emotiva di Sam Raimi, ma la cosa importante, alla fine della fiera, è che il perfetto cast, il regista misterioso e noi spettatori possiamo ancora ritrovarci in un Luna Park. Girando in tondo su cavallucci di legno, a rilanciare amori e rancori durati una vita. Anche Louis Leterrier, per fortuna, non è mai sceso da quella giostra.
Titolo originale: Now You See Me
Regia: Louis Leterrier
Interpreti: Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Dave Franco, Woody Harrelson, Michael Caine, Morgan Freeman, Mark Ruffalo, Mélanie Laurent
Origine: Francia, USA, 2013
Distribuzione: Universal Pictures International Italy
Durata: 115'
A ci, stai fori de capoccia