#Oscars2022 – Gli Academy Award “alternativi” di Sentieri Selvaggi

No Time to Die, Paul Schrader, Steven Soderbergh, Alana Haim e Jonas Carpignano. In attesa della notte degli Oscar, che seguiremo in diretta, abbiamo giocato e assegnato i nostri premi.

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Nella notte tra domenica e lunedì a Hollywood si terrà la 94esima edizione della notte degli Oscar. Anche quest’anno la redazione di Sentieri Selvaggi seguirà e commenterà l’evento in diretta. Sarà possibile partecipare, richiedendo il codice d’accesso per Zoom A QUESTO LINK ! Nel frattempo abbiamo deciso di giocare un po’ e di assegnare i nostri Oscar “redazionali”. Ci siamo dati una sola regola: scegliere titoli, autori e attori che non sono nemmeno entrati in nomination (e che lo avrebbero per lo meno meritato!). And the Oscar goes to…

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MIGLIOR FILM: Il collezionista di carte di Paul Schrader. Quanto durerà ancora l’ostracismo dell’Academy nei confronti di Paul Schrader? Il suo ultimo film, interpretato dal bravissimo Oscar Isaak, già in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia, è un altro capolavoro sul senso di colpa e sulla fine del Sogno Americano, un film che – come scrive il nostro Aldo Spiniello “si muove tra i dilemmi morali con la nitidezza della parabola”.

MIGLIOR REGIA: Steven Soderbergh (No Sudden Move/Kimi/Lasciali parlare). Ok, lo sappiamo che ormai il regista americano arriva direttamente in streaming senza passare per la distribuzione in sala o per le grandi major “cinematografiche”. Quindi tecnicamente anche quest’anno non era candidabile per gli Oscar. Ma per noi è e continua a essere indiscubilmente il cineasta più contemporaneo e inclassificabile del nostro tempo. In 15 mesi ha firmato tre “piccoli” capolavori e non abbiamo potuto fare a meno di dedicargli copertina e speciale nel numero 9 della nostra rivista cartacea definendolo “l’unico cineasta possibile del XXI secolo” (Carlo Valeri).

MIGLIOR ATTORE: Daniel Craig (No Time to Die). Abbiamo amato moltissimo l’ultimo, coraggioso, capitolo di James Bond diretto da Cary Fukunaga, il numero 25 della saga. Lo 007 interpretato da Daniel Craig qui si mette in gioco anima e corpo e raggiunge altissimi livelli di intensità, con una delle migliori e più sottovalutate interpretazioni maschili della stagione. E se Craig fosse il miglior Bond di sempre?

MIGLIOR ATTRICE: Alana Haim (Licorice Pizza). Già candidata ai Golden Globe e ai Bafta, la più giovane delle sorelle del gruppo musicale Haim, dove suona pianoforte e chitarra, è la vera rivelazione femminile dell’anno, “un mostro di bravura, che sembra abbia già alle spalle venti film e non essere al primo” (Simone Emiliani). Con il giovane Cooper Hoffman forma un duo straordinario nel formidabile film di Paul Thomas Anderson.

MIGLIOR FILM STRANIERO: A Chiara di Jonas Carpignano. Non ce ne voglia Paolo Sorrentino, che con È stata la mano di Dio firma probabilmente il suo film più bello e personale, ma per noi il regista italiano dell’anno e del futuro è Jonas Carpignano. A Chiara è stata una folgorazione redazionale che ci ha portato dritti alla cover story del nuovo numero dedicato all’autore italo-americano, che realizza “un cinema che sembra accarezzare e a volte schiaffeggiare i personaggi come fosse un lungo abbraccio, continuamente interrotto dalle miserie e dai drammi della vita” (Federico Chiacchiari).

MENZIONE SPECIALE: Red Rocket di Sean Baker. Uno dei registi indipendenti più quotati ha realizzato il film forse più complesso e meno amato dalla critica internazionale. Eppure, questo ritratto cinico e dispersivo di un porno attore che vive di espedienti nell’America del sud ci è sembrato “il suo manifesto definitivo, zoom in russmeyeriano, vertiginoso e inesorabile, che certifica in maniera chirurgica la caduta fatale del confine tra comunità e intimità” (Sergio Sozzo).

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