Premio Cinema Giovane & Festival delle opere prime

VII edizione 28 Marzo – 2 Aprile
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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Premio Cinema Giovane
&
Festival delle opere prime
VII edizione 28 Marzo – 2 Aprile
2011
con il Patrocinio di
Partners culturali Compartecipazioni e Collaborazioni
Sponsor
SALA DI PROIEZIONE: Auditorio San Leone Magno Via Bolzano 38
(Piazza Santa Costanza) 00198 Roma tel. 068543216
UFFICI: Via Nomentana 333/c 00162 Roma tel. 068547151 / fax 068553108
Info: segreteria@cinecircoloromano.it
Sito web: www.cinecircoloromano.it
UFFICIO STAMPA STORYFINDERS: LUNGOTEVERE FLAMINIO 76 – 00196 Roma tel. +39.06.83515861/ +39.06.81176424
Mobile: +39 3407364203 press.agency@storyfinders.it
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L’ENTE PROMOTORE
Il Cinecircolo Romano è un'associazione culturale cinematografica senza fine di lucro, aderente al
Centro Studi Cinematografici, che è giunta al suo 46° anno di attività e conta circa 3000 soci che
ne fanno il cineclub più consistente d'Italia e d'Europa.
L'associazione presenta ogni anno 40 film selezionati per qualità tra i più recenti disponibili sul
mercato distributivo. Da ottobre a maggio il programma annuale prevede 210 proiezioni di film
con oltre 120.000 presenze di spettatori, accolti nella sala di proiezione dell'Auditorio San Leone
Magno di Roma, in Via Bolzano 38, una delle più grandi della capitale.
Prologo prima di ogni film, dibattiti a fine ciclo, settimana culturale a tema, progetto di educazione
al cinema d'autore per le scuole, attività culturali collaterali quali: teatri, concerti, seminari di
cultura cinematografica, mostra-concorso di arti figurative, concorso di cortometraggio nonché
l'edizione della Rivista "Qui Cinema", sono importante corollario delle attività di promozione
culturale cinematografica dell'Associazione.
LA MANIFESTAZIONE
La manifestazione: Premio Cinema Giovane, si svolgerà dal 28 marzo al 2 aprile 2011 presso
l’Auditorium del San Leone Magno di Roma che ospiterà le proiezioni cinematografiche, il Forum su
Il “Cinema Giovane Italiano: come aiutarlo?” e la serata di Premiazione della rassegna.
Contemporaneamente nel foyer dell’Auditorium si svolgerà una mostra concorso di opere d’arte
figurativa.
La selezione dei film è stata effettuata da una Commissione di esperti che hanno scelto tra 30 film
italiani distribuite nel corso del 2010. La commissione – composta da Alessandro Casanova, Elio
Ghirlanda, Catello Masullo, Enzo Natta, Franco Rina, Bruno Torri e dal direttore artistico del Festival
e Presidente del Cinecircolo, Pietro Murchio – ha scelto 7 opere prime tra cui ha ”nominato” per il
concorso al premio:
• Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo
• Diciotto anni dopo di Edoardo Leo
• Venti sigarette di Aureliano Amadei
Saranno inoltre presentate le seguenti opere prime selezionate:
• Non è ancora domani – La pivellina di T. Covi e R. Frimel
• La Bocca del lupo di Pietro Marcello
• La pecora nera di Ascanio Celestini
Opera prima evento speciale:
• L’estate d’inverno di Davide Sibaldi
A queste si aggiungono le opere selezionate del cinema giovane italiano:
• Io loro e Lara di Carlo Verdone
• La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo
• Io sono l’amore di Luca Guadagnino
• Benvenuti al Sud di Luca Miniero
I cui interpreti sono nella rosa degli attori candidati al premio Migliore Attrice/migliore attore
giovane.
Per il premio alla migliore attrice giovane concorrono:
Maya Sansa, Laura Chiatti, Claudia Potenza
Per il premio al migliore attore giovane concorrono: Paolo Briguglia, Vinicio Marchioni, Luca
Marinelli, Alessandro Siani, Flavio Parenti
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La rassegna si svolgerà in occasione dell’annuale settimana culturale della Associazione
Cinecircolo Romano. Per i film in concorso, che verranno proiettati 4 volte, saranno raccolti i giudizi
del pubblico che voterà su apposita scheda.
Saranno 19 le proiezioni previste, di cui 3 in matinée per gli studenti delle medie superiori del
Comune di Roma e le altre ad inviti, gratuite per i soci e per il pubblico ospite.
Il 1° aprile 2011 saranno assegnati i Premi Cinema Giovane all’autore della migliore opera prima e
ai migliori giovani interpreti.
Il Cinecircolo per realizzare la rassegna si è avvalso, come ogni anno, della fattiva collaborazione
di numerosi volontari, soci e amici dell’Associazione. Le interviste in sala agli artisti invitati saranno
condotte dal critico Catello Masullo.
Il regista del film vincitore sarà invitato dal Festival CinemadaMare – Festival itinerante giunto alla
sua IX edizione che si svolge ogni estate, tra luglio e agosto, nelle principali regioni del Centro-Sud
Italia – a proiettare la sua opera.
La rivista del Cinecircolo “Qui Cinema” dedica, come ogni anno, un numero speciale alla
manifestazione, che sarà reso disponibile presso l’Auditorio San Leone Magno di Roma.
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I DIECI MIGLIORI FILM DEL CINEMA
GIOVANE ITALIANO
FILM IN CONCORSO
PREMIO CINEMA GIOVANE
Rocco Papaleo BASILICATA COAST TO COAST Rocco Papaleo
Italia 2010 105’
Alessandro Gassman
Giovanna Mezzogiorno
Claudia Potenza
Basilicata coast to coast è una commedia musicale, un viaggio denso di
imprevisti e di incontri inaspettati che porta una combriccola di musicisti, il
neonato gruppo chiamato Le Pale Eoliche, a mettersi in viaggio per
partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico con
attraversando a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, lungo il tragitto che
dà il titolo al film. Il viaggio avrà per tutti un valore terapeutico. Basilicata
coast to coast è una commedia corale, picaresca e canterina,
malinconica e stralunata, che tra gag esilaranti, sagaci dialoghi e amare
constatazioni di vita, prende quota per crescere ininterrottamente fino
all'epilogo a sorpresa.
Antonio Rocco Papaleo (Lauria, agosto 1958) è un attore, regista e cantante
italiano, noto principalmente per la sua duratura collaborazione con Leonardo
Pieraccioni. Dalla Basilicata si trasferisce a Roma per intraprendere gli studi
universitari e qui entra in contatto con il mondo dello spettacolo. Comico,
cabarettista, attore di cinema e teatro, autore e musicista, regista; l'attività di Rocco
Papaleo spazia trasversalmente tutti i campi dello spettacolo. Esordisce in teatro nel
1985 con "Sussurri rapidi" con la regia di Salvatore di Mattia; al cinema, invece,
compare per la prima volta in “Senza pelle” di Alessandro D'Alatri. Apprezzato per le
sue doti istrioniche, nella sua carriera recita nella serie televisiva “Classe di ferro”, in
“Con gli occhi chiusi” di Francesca Archibugi, ne” I laureati” di Leonardo Pieraccioni, in “Ferie
d'agosto” di Paolo Virzì, nel “Barbiere di Rio” di Giovanni Veronesi e nel cortometraggio “Senza
parole” di Antonello Di Leo, candidato all'Oscar nel 1997. Ancora nel 1998 è protagonista del film
“Del perduto amore” di Michele Placido e nella “Bomba” di Giulio Base. Ha recitato anche nel
film” Viola bacia tutti”. Con Leonardo Pieraccioni ha recitato in “Il paradiso all'improvviso” , in “Ti
amo in tutte le lingue del mondo”, nel ruolo del professor Anselmi, in “Una moglie bellissima” ed
infine nell'ultimo successo natalizio “Io & Marilyn” .Nel 1997 ha pubblicato l'album "Che non si
sappia in giro", edito da Ricordi, dove è anche autore di musiche e testi.
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FILM IN CONCORSO
PREMIO CINEMA GIOVANE
Edoardo Leo DICIOTTO ANNI DOPO Edoardo Leo Italia 2010 100’
Sabrina Impacciatore
Marco Bonini
Mirko e Genziano sono due fratelli sui trentacinque anni che non si
vedono e non si parlano dal momento in cui la madre, di origini
inglesi, morì tragicamente in un incidente stradale in cui furono
coinvolti anche loro poco più che diciottenni. Nessuno sa bene cosa
sia veramente successo quel giorno. Da allora Genziano è andato a
vivere a Londra dal nonno Henry e lavora come broker finanziario. E’
diventato un uomo di successo, completamente immerso nella sua
attività ed è un tipo molto chiuso nei confronti dei sentimenti. Mirko
invece è rimasto a Roma: vive con il padre Marcello e lavora con lui
nella stessa malandata officina. Oggi è un uomo apatico, bloccato
e leggermente balbuziente; vive in una modesta casa di periferia
con la moglie Mirella, sua fidanzata storica, e il loro bambino Davide
di 4 anni. Diciotto anni dopo muore Marcello. Nelle sue ultime
volontà, il padre scrive che siano i figli a portare le sue ceneri sulla
tomba della madre che riposa in un piccolo cimitero di un paesino
della Calabria, vicino alla loro casa al mare dove la donna perse
tragicamente la vita. I due fratelli si rincontrano e seguono Il
testamento che li obbliga a fare il viaggio con la vecchia spider, restaurata di nascosto dal padre
dopo l'incidente
Edoardo Leo (Roma, 21 aprile 1972) nel 1999 consegue, con il
massimo dei voti, la laurea in Lettere e filosofia presso l’Università La
Sapienza di Roma. L’anno seguente, insieme a dieci amici attori, tra
cui Marco Bonini, fonda la Calciattori Team, che disputa partite a
scopo benefico. Attore di teatro, cinema e televisione, diventa noto
presso il grande pubblico, grazie al ruolo di Marcello, interpretato
nella terza e quarta serie di “Un medico in famiglia”. Tra gli altri suoi
lavori televisivi, ricordiamo le miniserie tv “Ma il portiere non c’è
mai?” (2002) e “Ho sposato un calciatore” (2005).Fondamentale
nella sua carriera l’incontro con il regista Claudio Fragasso, sotto la
cui direzione interpreta i suoi primi ruoli televisivi da coprotagonista
nei film tv ”Operazione Odissea” (1999) e “Blindati” (2003), e il suo
primo ruolo da protagonista al cinema ne “La banda” (2001).Tra il
2004 e il 2005 è protagonista dei film “Dentro la città”, diretto da
Andrea Costantini, “69 prima”, regia di Franco Bertini, e “Taxi Lovers”,
regia di Luigi Di Fiore. Nel novembre 2007 ritorna sul piccolo schermo
con la miniserie di Rai Uno, “Liberi di giocare”, regia di Francesco
Miccichè.
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FILM IN CONCORSO
PREMIO CINEMA GIOVANE
Aureliano Amadei VENTI SIGARETTE Vinicio Marchioni Italia 2010 94’
Carolina Crescentini
Giorgio Colangeli
Novembre 2003: Aureliano, 28enne, precario nel lavoro e negli
affetti, riceve all'improvviso l'offerta di partire per lavorare come
aiuto regista alla preparazione di un film che si svolge in Iraq, al
seguito della "missione di pace" dei militari italiani, con il regista
Stefano Rolla. Aureliano non fa in tempo a finire un pacchetto di
sigarette che si ritrova protagonista della tragedia dell'attentato alla
caserma di Nassirya del 12 Novembre 2003. E' l'unico "civile"
sopravvissuto di una strage che ha ucciso ben 19 italiani…
Aureliano Amadei (Roma, 1975) muove i primi passi nel cinema all’età di 5
anni, interpretando un ruolo nel film tv “Progetti di Allegria”. A 17 anni
inizia un processo di apprendistato con la DUEA film di Pupi Avati. Nel 1998
si è diplomato, all’Accademia di Arte Drammatica Webber Douglas di
Londra. Sempre a Londra debutta nel teatro con “Swords of Honor”.
Tornato in Italia prosegue la carriera di attore fino al 2001, interpretando
ruoli in film cinematografici (“Il Talento di mr. Ripley”,“I Cavalieri che
fecero l’impresa” …), in film tv (“Caro Domani”,“ Anime Comode”…) e in
teatro (“Titanic“,“Decameron”…). Al cinema recita in “Flight to Hell”. Negli
anni successivi firma decine di regie tra documentari, cortometraggi,
spettacoli teatrali e installazioni. Nel 2003, durante la preparazione di un
film in Iraq, si trova coinvolto nell’attentato che uccise 19 italiani, da
quella terribile esperienza Aureliano trae spunto per un romanzo, “Venti
sigarette a Nassirya”. Negli Anni successivi continua a fare documentari e
pubblica altri due libri. Poi il film tratto dal suo romanzo e così esordisce nel
cinema con “20 sigarette”.
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OPERA PRIMA SELEZIONATA
T. Covi e R. Frimmel NON E’ ANCORA DOMANI Patrizia Gerardi Italia/Austria 2010
120’
LA PIVELLINA Tairo Cairoli
Walter Saabel
Abbandonata in un parco, Asia, una bambina di due anni viene
trovata da Patti, una donna che vive insieme al marito in una
roulotte a San Basilio, alla periferia di Roma, all'interno di una
comunità di circensi. Con l'aiuto di Tairo, un ragazzino loro vicino di
casa, Patti inizia a cercare la madre della bambina e, nel
frattempo, le dona affetto e una nuova casa…
Tizza Covi (Bolzano–1971) ha vissuto a Parigi e Berlino,
prima di concludere una formazione professionale
come fotografa alla Grafische Lehranstalt di Vienna.
In seguito si è trasferita per alcuni anni a Roma dove
lavorava come libera fotografa. Per il suo lavoro
fotografico ha ottenuto varie borse di studio.
Rainer Frimmel (Vienna–1971) ha concluso una
formazione professionale da fotografo anch’egli alla
Grafische Lehranstalt di Vienna. Per il suo lavoro
fotografico ha ottenuto delle borse di studio per
Roma, Parigi e New York. Nel 2000 monta e pubblica
le registrazioni video private di un portantino viennese
(“Aufzeichnungen aus dem Tiefparterre”), che vengono fatte vedere in numerosi festival
internazionali.
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OPERA PRIMA SELEZIONATA
Pietro Marcello LA BOCCA DEL LUPO Vincenzo Motta Italia 2010
70’
Mary Monaco
Un uomo torna a casa, dopo una lunga assenza. Scende al volo da
un treno in una livida città portuale. L'attraversa cercando i luoghi di
un tempo, ormai in dismissione, che affiorano alla memoria nel loro
antico splendore. Nella piccola dimora nel ghetto della città
vecchia, l'aspetta da anni una cena fredda e la compagna di una
vita. Mary in strada ed Enzo in carcere si sono aspettati e voluti sin
dal tempo del loro incontro dietro le sbarre, quando ancora si
mandavano messaggi muti, registrati su cassette nascoste. Una
casetta in campagna sopra la città e il suo mare, questo è il loro
sogno, lontano dal tempo presente, sospeso in un altro tempo di
semplice felicità. Ora e ancora, condividono il loro destino furtivo
con i compagni degli abissi nel dedalo di Croce Bianca, via Pré,
Sottoripa…nomi antichi di un posto non ancora moderno dove il
Novecento s'è incagliato come una nave senza ancora.1985.
Pietro Marcello (Caserta 1976), debutta su Radiotre nel 2002 con il
radio documentario “Il tempo dei magliari”, cui farà seguito il
debutto alla regia con dei corti. Dopo il documentario “Il cantiere”,
vincitore dell’11esima edizione del festival Libero Bizzarri, “La
baracca” e la docufiction girata in Costa d’Avorio “Grand Bassan”,
partecipa alla 64esima Mostra del Cinema di Venezia nel 2007 con
“Il passaggio della linea”, documentario realizzato interamente a
bordo dei treni espressi che attraversano l’Italia (vincitore del premio
Pasinetti DOC e di una menzione speciale nella sezione DOC.it). A
seguito dell’incontro con Enzo Motta, il futuro protagonista del suo
film, grazie alla Fondazione gesuita San Marcellino di Genova,
realizza la docufiction drammatica “La bocca del lupo”, vincitore
della 27esima edizione del Torino Film Festival.
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OPERA PRIMA SELEZIONATA
Ascanio Celestini LA PECORA NERA Ascanio Celestini Italia 2010 93’
Giorgio Tirabassi
Maya Sansa
"Il manicomio è un condominio di santi. So' santi i poveri matti asini
sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la
suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come
un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è
Gesucristo". Così ci racconta Nicola i suoi trentacinque anni di
"manicomio elettrico", e nella sua testa scompaginata realtà e
fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. Nicola
è nato negli anni sessanta, "i favolosi anni sessanta", e il mondo che
lui vede dentro l'istituto non è poi così diverso da quello che sta
correndo là fuori – un mondo sempre più vorace, dove l'unica cosa
che sembra non potersi consumare è la paura.
Ascanio Celestini (Roma – Giugno 1972), figlio di un restauratore di
mobili antichi e di una parrucchiera, dopo essersi diplomato al liceo
classico M. T. Cicerone di Frascati, si iscrive alla facoltà di lettere con
indirizzo in antropologia. Avvicinatosi al teatro intorno agli anni
Novanta, collabora come attore ad alcuni spettacoli (“Giullarata
dantesca” 1996-1998) del Teatro Agricolo. O Del Montevaso con
Gaetano Ventriglia. Il cammino teatrale continua con testi di sapore
pasoliniano: “Cicoria, In fondo al mondo, Pasolini” (1998), “Milleuno”
(1998-2000), “Scemo di guerra” (2002), “Cecafumo” (2002),
“Fabbrica” (2002), “Scemo di guerra. 4 giugno 1944” (2004), “La
pecora nera – Elogio funebre del manicomio elettrico” (2005), “Live
– Appunti per un film sulla lotta di classe” (2007), “Le nozze di
Antigone” (2003). È inoltre l’autore della rubrica “Viaggi della
memoria” su La Repubblica e partecipa alla trasmissione “Parla con
me” condotta da Serena Dandini. Molti dei suoi spettacoli sono poi
diventati libri e dagli stessi sono state tratte canzoni che hanno poi
formato il disco “Parole sante” (2007), anche se il suo più grande
successo rimane il romanzo “Lotta di classe” (2009). Nel 2007,
debutta cinematograficamente nel film di Daniele Luchetti “Mio
fratello è figlio unico” con Elio Germano, ma ha anche partecipato al cortometraggio di Silvia
Mattioli “Le Eumenidi a Corviale” (2001) e ha quindi diretto la pellicola “La pecora nera” (2010).
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OPERA PRIMA SELEZIONATA – EVENTO SPECIALE
Davide Sibaldi L’ESTATE D’INVERNO Pia Panciotti Italia 2007 70’
Fausto Cabra
E' notte fonda in una lussuosa camera di un motel di Copenaghen.
Christian, un ragazzo diciannovenne, ha appena avuto un rapporto
sessuale con Lulù, una prostituta di trentotto anni. Quando la donna
si sta preparando per andarsene lui la ferma e le chiede di rimanere
ancora un'ora con lui. Solo un'ora per parlare. Dopo qualche
incertezza i due cominciano a raccontarsi e presto i loro demoni
prendono una sembianza: disperazione e abbandono hanno
mangiato le loro vite. La donna è in fuga da un passato segnato da
violenza e distruzione mentre Christian è alla ricerca della madre.
Due punti di vista a confronto…
Davide Ribaldi (Milano, 1987) regista, sceneggiatore e pittore.
Comincia a lavorare nel mondo del cinema all'età di 12 anni.
Tra il 1999 e il 2005 scrive e dirige più di 40 cortometraggi e 3
mediometraggi che partecipano a numerosi festival. Nel 2008 il
suo primo lungometraggio "L'estate d'inverno" viene premiato a
Parigi al "The European Indipendent Film Festival" come miglior
film. In quell'occasione è anche premiata come migliore attrice
la protagonista Pia Lanciotti. Sibaldi è anche pittore e lavora
nell'editoria come illustratore. Per la Ape Editore nel 2002 ha
illustrato il libro "Gli Angeli dei Bambini" scritto dal padre Igor,
romanziere e studioso di teologia.
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OPERE SELEZIONATE DEL CINEMA GIOVANE ITALIANO
Carlo Verdone IO, LORO E LARA Carlo Verdone Italia 2010
116’
Laura Chiatti,
Anna Bonaiuto,
Marco Giallini.
Padre Carlo Mascolo è un missionario che vive in un villaggio nel
cuore dell'Africa dove – parole sue – fa "il medico, il preside,
l'agricoltore, il meccanico e lo sceriffo a tempo pieno". Da
qualche tempo avverte i sintomi di una crisi spirituale che lo
angoscia sempre di più. Dunque decide di tornare a Roma per
parlarne ai suoi superiori. Il suo padre spirituale lo tranquillizza, a
volte è necessaria una pausa di riflessione. Lo esorta a
trascorrere un po' di tempo in famiglia per ritrovare se stesso
attraverso il calore dei propri cari. Intanto da un'altra parte della
città, in un minuscolo appartamentino di periferia, una
misteriosa ragazza fa dei colloqui con un assistente sociale.
Sembra che la ragazza, Lara, abbia avuto dei seri problemi in
passato che adesso sta cercando di risolvere. Ma nonostante
l'aria da educanda che ostenta con l'assistente sociale, Lara
conduce una doppia vita. Di notte, di fronte ad una web cam si
trasforma in una sensualissima modella in latex e tacchi a spillo.
(Roma – 1950) Figlio dell’importante critico cinematografico
Mario Verdone, e fratello del regista Luca, Carlo Verdone,
dopo la maturità classica si laurea in Lettere Moderne.
Successivamente si diploma in regia al Centro sperimentale
di cinematografia di Roma. Notevole è stata, specie ad inizio
di carriera, la sua attività artistica rivolta al cabaret e, in
particolare, alla televisione. Il suo debutto alla regia avviene
con “Un sacco bello”, nel 1980, film dove interpreta più
personaggi. Prodotto dal regista Sergio Leone, Verdone
viene da questi iniziato alle tecniche di ripresa e conduzione
di un set. La pellicola successiva è del 1981, “Bianco, rosso e
Verdone”. Oltre ai citati, i suoi film più noti sono: “Maledetto il
giorno che t’ho incontrato”; “Viaggi di nozze”; “Il mio miglior
nemico”; “Grande, rosso e Verdone”. Per quel che riguarda il
teatro, vanno ricordati gli spettacoli “Tali e quali” e “Senti chi
parla”. Ha inoltre girato alcuni spot televisivi come regista,
scritto alcuni libri autobiografici e girato insieme al fratello
Luca alcuni documentari. Ha pure girato i videoclip delle canzoni di Alex Britti e dei Negramaro.
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OPERE SELEZIONATE DEL CINEMA GIOVANE ITALIANO
Saverio Costanzo LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI Alba Rohrwacher, Italia/Francia 2010 118’
Luca Marinelli,
Arianna Nastro,
Vittorio Lomartire,
Martina Albano,
Tommaso Neri,
Isabella Rossellini,
1984, 1991, 1998, 2007. Lungo questi anni le vite di Mattia e
Alice scorrono parallele senza mai riuscire a congiungersi.
Due infanzie difficili, compromesse da un avvenimento
terribile che segnerà le fragili esistenze dei protagonisti fino
alla maturità. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Mattia e
Alice, portano dentro e fuori di loro i segni del passato. La
consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che
accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a
portarli ad un isolamento inevitabile ma consapevole. L'idea
del film nasce dal libro La solitudine dei numeri primi di Paolo
Giordano, vincitore del premio Strega 2008
(Roma – 1975) Saverio Costanzo, figlio del giornalista e
conduttore televisivo Maurizio Costanzo e della
sceneggiatrice Flaminia Morandi, fratello della regista e
sceneggiatrice Camilla Costanzo, si laurea in Sociologia della
Comunicazione presso l’Università della Sapienza di Roma.
Dopo aver lavorato come conduttore radiofonico,
sceneggiatore, attore e regista di spot pubblicitari, alla fine
degli anni Novanta, si trasferisce a New York, per dedicarsi
alla professione di operatore e aiuto-regista. Nel 2002, realizza
la docu-fiction Sala rossa (2002), seguita poi nel 2007 da
Auschwitz 2006. Per quanto riguarda i lungometraggi a
soggetto, dirige il film duro e pro-palestinese Private con cui
vince il Premio Cinema Giovane, il David di Donatello e il
Nastro d’Argento come Miglior Regista Esordiente, seguito dal
Leopardo d’Oro e dal Premio Ecumenico della Giuria al Festival di Locarno. Con queste referenze,
il film viene mandato all’Academy per rappresentare l’Italia alla notte degli Oscar. Ma la pellicola
viene rifiutata perché la lingua parlata nel film non è italiano. A quel punto si ispira al romanzo
“Lacrime impure” di Furio Monicelli per dirigere “In memoria di me” (2007) che gli farà guadagnare
un’altra candidatura al Nastro d’Argento come miglior regista e, sempre sulla scia della letteratura,
traspone (2010) sul grande schermo il romanzo di Paolo Giordano “La solitudine dei numeri primi”.
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OPERE SELEZIONATE DEL CINEMA GIOVANE ITALIANO
Luca Guadagnino IO SONO L’AMORE Tilda Swinton, Italia 2009 120’
Flavio Parenti,
Edoardo Gabbriellini,
Alba Rohrwacher.
Casa Recchi: specchi, fiori, denaro e freddezza. Emma e
Tancredi, i loro figli, Elisabetta, Edoardo, Gianluca, i compagni
e promessi sposi, i nonni, la genealogia e le future generazioni
celebrano, tra le camere e i corridoi, i giardini innevati, le
grandi cucine di Villa Recchi, passaggi di consegne,
avvicendamenti alla guida dell'impresa strategie familiari e
consolidamenti. Consolidamenti progressivi di ruoli sempre più
raggelati dalla consapevolezza della classe di appartenenza,
la grande borghesia industriale lombarda. Estraneo a quel
mondo Antonio giovane cuoco poco avvezzo al
compromesso, condensa emozioni in piatti che non hanno
diritto di cittadinanza nella trattoria di famiglia. Emma e
Antonio, due creature inorganiche agli universi in cui
gravitano. La passione che li porta in rotta di collisione.
Spezzando i legami e mettendo entrambi in diretto contatto
con la natura. Da cui Antonio trae vita per le sue creazioni, da
cui Emma ha preso le distanze costruendo una nuova identità.
Altissimo il prezzo da pagare. Una sola possibilità di redenzione:
l'amore.
(Palermo – 1971) Luca Guadagnino si laurea all’Università La Sapienza
di Roma, con una tesi sui film di Jonathan Demme. Un amore che
trova punti di contatto con le sue opere e, soprattutto, con la sua
concezione di cinema. È dai primi anni Novanta, infatti, che
Guadagnino lavora sulla forma del documentario, modalità operativa
spesso prescelta anche dal cineasta americano per portare alla luce
e ri-discutere Storia e storie oscure e trascurate. “Algerine”, uno dei
primi lavori di Guadagnino, è presentato al Festival di Cinema
Africano a Milano, nel 1996. L’anno successivo è la volta di “Qui”, un
cortometraggio presentato al festival di Taormina dello stesso anno.
Guadagnino esordisce nel lungometraggio nel 1999, con l’esperienza
di “The Protagonist”. Dopo altri lavori, cortometraggi o documentari
spesso girati in video e a produzione autarchica, Guadagnino: “The
Love Factory “(2002) con Tilda Swinton, presentato a Venezia. Come
documentarista, realizza poi “Mundo civilizado” (2003) e “Cuoco
contadino” (2004), ottenendo riscontri positivi in festival e rassegne. Nel 2005, esce il su primo
lungometraggio puramente di fiction, “Melissa P.”, tratto dal best-seller scandalo “100 colpi di
spazzola prima di andare a dormire” di una giovanissima scrittrice catanese. Il giovane
Guadagnino, regista sofisticato e cinefilo, amante di Demme quanto di De Palma, sfrutta
parzialmente gli interessanti credits del film, come Geraldine Chaplin nel ruolo della nonna di
Melissa, e ottiene un riscontro altalenante fra box office e critica. Nel 2010 torna al cinema per
dirigere l’elegante pellicola “Io sono l’amore” presentato all’ultima edizione della Mostra del
Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Il film è candidato all’Oscar per i costumi.
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OPERE SELEZIONATE DEL CINEMA GIOVANE ITALIANO
Luca Miniero BENVENUTI AL SUD Claudio Bisio, Italia/Germania 2010 102’
Angela Finocchiaro,
Alessandro Siani,
Valentina Lodovini
Alberto (Claudio Bisio), responsabile dell'ufficio postale di una
cittadina della Brianza, sotto pressione della moglie Silvia
(Angela Finocchiaro), è disposto a tutto pur di ottenere il
trasferimento a Milano. Anche fingersi invalido per salire in
graduatoria. Ma il trucchetto non funziona e per punizione
viene trasferito in un paesino della Campania, il che per un
abitante del nord equivale a un vero e proprio incubo. Rivestito
di pregiudizi, Alberto parte da solo alla volta di quella che
ritiene la terra della camorra, dei rifiuti per le strade e dei
"terroni" scansafatiche. Con sua immensa sorpresa, Alberto
scoprirà invece un luogo affascinante, dei colleghi affettuosi,
una popolazione ospitale e un nuovo e grande amico, il postino
Mattia (Alessandro Siani).
(Napoli – 1968 )Regista italiano, specializzato in commedie che
affrontano i conflitti culturali dell’Italia. Assieme al collega Paolo
Genovese, con il quale ha girato quasi tutti i suoi film, Luca Miniero
rappresenta quel cinema caricaturale che vuole abbattere
stereotipi e pregiudizi. Dopo la laurea in Lettere Moderne, si
trasferisce a Milano, dove comincia a girare numerose campagne
pubblicitarie sia per prodotti industriali che per trasmissioni televisive.
Assieme Paolo Genovese firma il primo cortometraggio,“Piccole
cose di valore non quantificabile” (1999), poi decide di passare al
lungo. Negli anni successivi studia, scrive e dirige“Incantesimo
napoletano” (2002), ponendo l’attenzione sul conflitto sociale tra
Italia del nord e del sud attraverso la figura di una
ragazza napoletana innamorata delle tradizioni milanesi. Sempre
con Genovese realizza il secondo cortometraggio, “Coppie (o le
misure dell’amore)” (2002). Nel 2005 è la volta della commedia
“Nessun messaggio in segreteria”. Dalla rappresentazione delle
solitudini contemporanee al cinema passa a due storie televisive:
prima dirige due episodi di “Nati ieri” (2006), poi passa allo sguardo femminile sul mondo con
“Amiche mie” (2008). In mezzo alle due esperienze sul piccolo schermo fa capolino il film “Viaggio
in Italia – Una favola nera” (2007). Ancora una volta insieme al fidato Genovese, scrive e dirige
“Questa notte è ancora nostra” (2008). Dopo aver fatto centro anche col pubblico under 20, torna
alla televisione, dirigendo qualche episodio di “Ho sposato uno sbirro 2” (2010), per poi ritornare al

cinema con la commedia brillante “Benvenuti al Sud

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