"Spiders 3D", di Tibor Takacs

Tibor Takacs sarà sicuramente familiare a chi frequenta l'horror da almeno trenta anni. Il regista fu vicino a lanciare un franchise ma il successo di The Gate del 1987 si meritò soltanto un sequel. Spiders 3D non è appesantito dalla pochezza imbarazzante dei mezzi e dall'indifferenza verso il rischio del ridicolo: la messa in scena si muove da sempre in questo contesto.

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L'approssimazione di Spiders 3D stimola uno strano sentimento di benevolenza. Un senso di compassione che si manifesta a partire dalle rocambolesche riprese a basso costo nell'est europeo e prosegue attraverso le incertezze digitali della post-produzione. Che cosa si può dire di un film che pretende di ricostruire il Greenwich Village in un teatro di posa bulgaro? Il blue-screen non può essere sufficiente per colmare le lacune di un progetto che doveva essere imbarazzante sin dall'inizio. Spiders 3D si merita comunque un tentativo di salvataggio soprattutto per la sua sfacciata indifferenza verso il rischio del ridicolo.

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Il film è stato diretto da Tibor Takacs e questo nome è sicuramente familiare a chi frequenta l'horror da almeno trenta anni. Il regista è stato molto vicino a far nascere un franchise: il passato successo di The Gate del 1987 ebbe l'onore di un solo sequel. Il riferimento ad un'impresa low-budget parzialmente fortunata fa capire come la sua metodologia sia abituata a confrontarsi con dei costi molto ridotti.

Il problema di Spiders 3D non è la povertà dei suoi mezzi perchè la messa in scena sa come far leva sul ribrezzo naturale di un ragno che striscia. Tibor Takacs è un mestierante che si è sempre guadagnato la sua parcella in condizioni di questo tipo: il 3D aumenta le conseguenza di un orrore automatico. Le sue scelte fanno persino pensare che l'improbabile invasione dei giganteschi aracnidi sia un omaggio al cinema di Jack Arnold. La sceneggiatura ripete con fedeltà lo schema dei film di sci-fi degli anni cinquanta e i personaggi si dividono suo soliti tre livelli. I civili devono interagire con i militari e con gli studiosi: l'unica modifica narrativa è una scarsa fiducia nella riconciliazione di questi tre gradi sociali. Spiders 3D non ha alcun interesse ad approfondire la questione dello scollamento: la mancata coesione d'intenti è soltanto un luogo comune. La sua presenza all'interno della storia risponde soltanto ad una necessità di chiarezza: come hanno fatto i ragni giganti ad arrivare qui? La spiegazione è acrobatica e superficiale: l'unico obbiettivo è quello di realizzare la promessa del manifesto. Il solo motivo per cui qualcuno dovrebbe vedere questo film è l'attrazione di un mostro enorme che gira per New York. Chi si fa attirare da un trucco da fiera come questo fa quasi sempre la stessa considerazione finale: l'insetto leviatanico non valeva la pena del biglietto. La critica è sicuramente vera anche in questo caso ma la simpatia resta lo stesso. Spiders 3D è un film che appartiene ad un'altra epoca del cinema: sarebbe stato perfetto per un matinee ma adesso la sua vera dimensione doveva restare quella di uno straight-to-video.

 

Titolo originale: id.

Regia: Tibor Takács

Interpreti: Christa Campbell, Patrick Muldoon, William Hope, Shelly Varod, Jon Mack, Sydney Sweeney, Zlateto Keremedchieva, Sarah Brown, Christian Contreras

Origine: USA, 2013
Distribuzione: M2 Pictures
Durata: 89'

 

Titolo originale: Id.
Regia: Tibor Takacs Interpreti: Christa Campbell, Patrick Muldoon, William Hope, Shelly Varod, Jon Mack, Sydney Sweeney, Zlateto Keremedchieva, Sarah Brown, Christian Contreras

Origine: USA, 2013
Distribuzione: M2 Pictures
Durata: 89'

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