Un Certain Regard: Hors Satan di Bruno Dumont. E il ritorno di Kim Ki-Duk

HORS SATAN di Bruno Dumont a Cannes 64 (Un Certain Regard)
Uno sguardo alla sezione Un Certain Regard di Cannes 64, aperta da Gus Van Sant con Restless,  tra Francia (Hors Satan di Bruno Dumont, qui sopra la prima immagine) e Corea (Arirang, il ritorno a sorpresa di Kim Ki-Duk)

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 HORS SATAN di Bruno Dumont a Cannes 64 (Un Certain Regard)

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Uno sguardo alla sezione Un Certain Regard di Cannes 64, aperta da Gus Van Sant con Restless,  tra Francia (Hors Satan di Bruno Dumont, qui sopra la prima immagine) e Corea (Arirang, il ritorno a sorpresa di Kim Ki-Duk).

 

Nella selezione di 19 pellicole, che verranno premiate da una giuria guidata da Emir Kusturica, accanto a nomi affermati (Robert Guédiguian con Les neiges du Kilimandjaro) e meno noti (Oliver Hermanus, regista di Cape Town, con Skoonheid, il russo Bakur Bakuradze con The Hunter) troviamo diversi veterani della Croisette, tra cui Bruno Dumont, già vincitore del Gran Premio della Giuria per L'Humanité (1999) e Flandres (2006).

 

HORS SATAN di Bruno DumontPer la prima volta nella sua carriera il regista francese avrebbe introdotto elementi soprannaturali nel suo sesto film, Hors Satan, precedentemente intitolato L'Empire (ma tendiamo a credere che attraverso la presenza di un "demonio" Dumont resti legato ai temi cari al suo cinema e alla "banalità del male" che sempre li attraversa. 

 

Protagonista, un uomo che vive ritirato come un eremita tra le dune e le paludi del Pas-de-Calais (chiamato semplicemente Il ragazzo e interpretato da David Dewaele, già diretto in Hadewijch) con l'unica compagnia della figlia di un contadino ("The Girl: Alexandra Lematre) che si prende cura di lui, tra la diffidenza e la superstizione dei locali.

 

Colpevole dell'assassinio del padre violento della ragazza e di una guardia, meritevole di aver salvato la vita a un adolescente che soffre di misteriosi dolori, l'uomo viene considerato capace di lottare contro il diavolo. Poi accadrà un miracolo. Dal sito del distributore internazionale peschiamo altri personaggi simbolici:  la Madre (Valérie Mestdagh) e la Nonna (Sonia Barthelemy). Nel cast l'unico volto noto appartiene a Aurore Broutin, star della serie tv francese Les vivants et les morts e vista nell'esordio di Romain Gavras Notre jour viendra.

 

 

Kim Ki-Duk torna a Cannes con ARIRANGUn altro film decisamente atteso è quello che segna il ritorno di Kim Ki-Duk, assente dal grande schermo da quasi tre anni, che torna a Cannes, dove ha conquistato la Palma d'Oro per Soffio (2007) con un nuovo film: Arirang.

 

La sinossi riportata da Finecut è brevissima e sembra miscelare diverse pellicole del passato del regista sudcoreano: almeno Bad Guy,Ferro 3 e il suo ultimo Bi Mong (2008): "Il cattivo ragazzo che vagava per le case vuote ora si sveglia dal sogno e affronta la vita reale". Non sono ancora trapelate foto o trailer, solo la dichiarazione in conferenza stampa che sarà un film molto personale, visti anche recenti problemi di depressione affrontati dal regista.

 

 

 

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    Uno sguardo alla sezione Un Certain Regard di Cannes 64, aperta da Gus Van Sant con Restless,  tra Francia (Hors Satan di Bruno Dumont, qui sopra la prima immagine) e Corea (Arirang, il ritorno a sorpresa di Kim Ki-Duk).

     

    Nella selezione di 19 pellicole, che verranno premiate da una giuria guidata da Emir Kusturica, accanto a nomi affermati (Robert Guédiguian con Les neiges du Kilimandjaro) e meno noti (Oliver Hermanus, regista di Cape Town, con Skoonheid, il russo Bakur Bakuradze con The Hunter) troviamo diversi veterani della Croisette, tra cui Bruno Dumont, già vincitore del Gran Premio della Giuria per L'Humanité (1999) e Flandres (2006).

     

    HORS SATAN di Bruno DumontPer la prima volta nella sua carriera il regista francese avrebbe introdotto elementi soprannaturali nel suo sesto film, Hors Satan, precedentemente intitolato L'Empire (ma tendiamo a credere che attraverso la presenza di un "demonio" Dumont resti legato ai temi cari al suo cinema e alla "banalità del male" che sempre li attraversa. 

     

    Protagonista, un uomo che vive ritirato come un eremita tra le dune e le paludi del Pas-de-Calais (chiamato semplicemente Il ragazzo e interpretato da David Dewaele, già diretto in Hadewijch) con l'unica compagnia della figlia di un contadino ("The Girl: Alexandra Lematre) che si prende cura di lui, tra la diffidenza e la superstizione dei locali.

     

    Colpevole dell'assassinio del padre violento della ragazza e di una guardia, meritevole di aver salvato la vita a un adolescente che soffre di misteriosi dolori, l'uomo viene considerato capace di lottare contro il diavolo. Poi accadrà un miracolo. Dal sito del distributore internazionale peschiamo altri personaggi simbolici:  la Madre (Valérie Mestdagh) e la Nonna (Sonia Barthelemy). Nel cast l'unico volto noto appartiene a Aurore Broutin, star della serie tv francese Les vivants et les morts e vista nell'esordio di Romain Gavras Notre jour viendra.

     

     

    Kim Ki-Duk torna a Cannes con ARIRANGUn altro film decisamente atteso è quello che segna il ritorno di Kim Ki-Duk, assente dal grande schermo da quasi tre anni, che torna a Cannes, dove ha conquistato la Palma d'Oro per Soffio (2007) con un nuovo film: Arirang.

     

    La sinossi riportata da Finecut è brevissima e sembra miscelare diverse pellicole del passato del regista sudcoreano: almeno Bad Guy,Ferro 3 e il suo ultimo Bi Mong (2008): "Il cattivo ragazzo che vagava per le case vuote ora si sveglia dal sogno e affronta la vita reale". Non sono ancora trapelate foto o trailer, solo la dichiarazione in conferenza stampa che sarà un film molto personale, visti anche recenti problemi di depressione affrontati dal regista.

     

     

     

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