Uomini da marciapiede, di Francesco Albanese

Commedia modesta che per tenere su l’erezione del suo soggetto – uomini che si prostituiscono con donne – esagera con pillole (blu) di comicità paratelevisiva e svenevolezze romantiche

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Il napoletano Gabriele commette il classico errore da scommettitore incallito indebitandosi per cinquantamila euro col cammorista Polifemo che, seppur orbo, pretende lo si chiami così perché gli altri per lui sono Nessuno (la battuta migliore del film arriva troppo presto). Dopo aver impegnato senza il suo assenso l’agriturismo umbro del fratello toscano (ma questa allettante schizofrenia di regionalismi si esaurisce in appena una linea di dialogo), i due strambi consanguinei per recuperare la cifra arrivano disperatamente a mettere in vendita il proprio corpo a donne sessualmente frustate per l’assenza di compagni e mariti alle prese con gli Europei di calcio. Facendosi aiutare da altri due improbabili soggetti, Gabriele e i suoi sodali gigolo hanno un grande successo riuscendo sia a rientrare della cifra sia, serendipamente, a trovare l’amore.

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Il soggetto del secondo film di Francesco Albanese, già sceneggiatore di alcuni lungometraggi di Alessandro Siani ed allo stesso tempo presentatore e comico in programmi tv generalisti, sembra sfidare i limiti strutturali della barzelletta ricamando attorno a un’unica idea di base una fiaba scacciapensieri intinta nell’escapismo partenopeo più innocuo e nell’altrettanto atonale paesaggismo todesco. Come a ricalcare il noto adagio protofemminista che dice che se gli uomini mestruassero il ciclo sarebbe in cima all’agenda pubblica dei discorsi, Uomini da marciapiede perde così l’occasione di essere una pedalata cinematografica, non necessariamente escursionistica ma molto più semplicemente turistica, sui sentieri del sex work. Albanese infatti lascia che l’evemenzialità delle battute e dei toni operi le inevitabili sovrastrutture di senso – il sesso in Italia non è innocente neppure a questo grado zero di comicità – per i pochissimi interessati all’eventuale compito di tracciare un quadro concettuale più macroscopico lasciando a tutti gli altri qualche riuscito stralunamento di un Herbert Ballerina ancora alla ricerca del proprio posto al sole e di un Clementino incredibilmente azzeccato nei panni del sottodimensionato Paco.

 

Regia: Francesco Albanese
Interpreti: Francesco Albanese, Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Rocío Muñoz Morales, Clementino, Serena Grandi, Francesca Tizzano, Ilaria Spada, Francesco Pannofino, Marco Mazzoli
Distribuzione: Altre Storie con Minerva Pictures
Durata: 86′
Origine: Italia, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
Sending
Il voto dei lettori
3.44 (9 voti)
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