23/10/2006 – Avanzano gli schermi digitali

E crescono i multiplex, secondo l' European Cinema Yearbook"

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Raddoppiano gli schermi digitali nel mondo e continuano a crescere i multiplex, dopo un 2005 che perde oltre 100 milioni di spettatori nelle sale europee. Questi sono i principali risultati che emergono dalla quindicesima edizione dell'Annuario Statistico "European Cinema Yearbook" pubblicato da MEDIA Salles. 

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Erano 591, alla fine del 2005, gli schermi dotati di tecnologia DLP CinemaTM in tutto il mondo. MEDIA Salles ne "fotografa" ora – al 30 giugno 2006 – una quantità più che raddoppiata: 1.354, con un incremento che, in sei mesi, sfiora il 130%. L'ultimo semestre ha visto gli Stati Uniti fare un balzo in avanti e giungere, con un totale di 763 unità, a rappresentare oltre il 56% del parco digitale mondiale.


Che non si tratti più, per l'applicazione delle nuove tecnologie alla proiezione cinematografica, di una fase sperimentale, sembra dimostrarlo il fatto che diverse catene statunitensi – grandi come Carmike o "d'élite" come la californiana UltraStar – abbiano annunciato l'opzione 100% digitale. La tendenza alla crescita tocca, seppure in misura minore, anche Europa (262 schermi, +35%) e Asia (309 unità, +51,5%). 


Le rilevazioni di MEDIA Salles mostrano anche l'incremento dei multiplex (complessi con almeno 8 schermi) in Europa, che, seppur continuando a un ritmo minore che in passato (5,4% tra il 2005 e il 2006, rispetto all'8% dei dodici mesi precedenti), porta la quantità totale degli schermi a quota 11.072, in un totale di 30 paesi).


Mentre gli investimenti nel settore si confermano dunque importanti, la frequenza nelle sale soffre, nel 2005, di un calo generalizzato. L'Europa Occidentale, non sfuggendo a una tendenza che riguarda praticamente tutto il mondo, vede i suoi spettatori passare da 962 a 861 milioni, con una diminuzione del 10,5%. A scostarsi da questa media sono da un lato Austria e Germania, che calano addirittura del 19%, e dall'altro Irlanda (-5%), Danimarca (-4,7%) e Regno Unito (-3,9%).


L'Italia, con un decremento contenuto (-9,2%) rispetto all'insieme dell'Europa, riesce a mantenere una quantità di spettatori (104 milioni) superiore a quella del 2003. I territori dell'Europa Centro-Orientale e del Bacino del Mediterraneo registrano invece un calo più severo che raggiunge il 16,5%. Che questi risultati siano non il segnale dell'inizio di una tendenza negativa, ma un incidente di percorso in un tipo di consumo abituato – come lo è il cinema – a un andamento ciclico, sembrano confermarlo i dati dei primi novi mesi del 2006, che mostrano un ritorno alla sala sull'insieme dei mercati europei.

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