29/5/2006 – Meno finanziamenti, migliori film?

Per il direttore generale Cinema del Ministero, l'equazione è pericolosa

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Per consolidare i segnali di ripresa, un prelievo sui media che utilizzano il prodotto cinema

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"Il cinema ha bisogno di risorse certe e alternative al Fondo unico dello spettacolo (Fus), che potrebbero essere rastrellate attraverso un prelievo sui media che utilizzano il prodotto film". Così dichiara Gaetano Blandini, direttore generale Cinema del ministero per le Attività Culturali.


"Guardando agli incassi al botteghino e alle presenze a Cannes, si può ben dire che il cinema italiano stia vivendo un anno mirabile. E tuttavia – prosegue Blandini, sul Giornale dello Spettacolo – il dato rischia di fare passare un'equazione pericolosissima, perché partendo dai tagli dell'ultimo quadriennio ai finanziamenti pubblici, qualcuno comincia a sostenere che meno risorse si assegnano al cinema italiano, più cresce la qualità dei film e l'interesse del pubblico. Non è così; anzi, proprio perché il nostro cinema ha mostrato segnali incoraggianti, è necessario consolidare il fenomeno, mettendo a disposizione del settore tutte le risorse necessarie".


Il Fus, però, secondo Blandini, è ormai uno strumento insufficiente: "anche se fosse reintegrato a 500 milioni di euro (attualmente è a 375 milioni, n.d.r.), la quota cinema tornerebbe a 90 milioni, ma non sarebbe sufficiente a realizzare il balzo in avanti che oggi è possibile. Il Fus dovrebbe quindi essere destinato esclusivamente a sostenere lo spettacolo dal vivo ed eventualmente alcuni segmenti del cinema, come il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Biennale di Venezia e l'attività promozionale, mentre i settori dell'industria cinematografica dovrebbero essere alimentati altrimenti". In particolare, "attraverso un prelievo sui media che utilizzano il prodotto film".


Per Blandini è inoltre urgente arrivare ad individuare una legge di sistema: "mi auguro che il Parlamento appena insediato, nel giro di due anni, possa effettivamente raggiungere questo traguardo".


Importante anche il versante promozione. Il direttore generale si dice d'accordo con l'esigenza, espressa dall'Agis, di un impegno da parte del ministero in una campagna per sostenere lo spettacolo in sala: "Qualcosa è già stato fatto. Tuttavia sono convinto che, più di sporadiche campagne promozionali, sarebbe utile impegnare la Rai, perché in tutte le trasmissioni di intrattenimento di maggior ascolto, promuovesse il cinema su grande schermo e lo spettacolo dal vivo".


Blandini interviene infine sulla carente programmazione estiva: "personalmente ritengo un errore il rinvio di molti film all'autunno, ma l'unico modo che ha il ministero di contribuire a giungere finalmente ad un allungamento della stagione è utilizzare la leva degli incentivi per i film italiani e comunitari, prevedendo dei premi automatici alla distribuzione, sul modello di quanto avviene con l'iniziativa "Schermi di qualità".

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