"7/8" (Sette Ottavi), di Stefano Landini

7/8Primo film italiano ed europeo girato con il sistema Viper 2K (lo stesso di Collateral di Michael Mann e di Zodiac di David Fincher) che permette di migliorare ulteriormente la già altissima qualità dell’alta definizione, 7/8 è cinema che omaggia la musica, musica usata come momento che sostituisce le immagini per creare atmosfere profonde: il tutto fuso assieme per mostrare l'impotenza dei Totalitarismi contro le arti e le passioni che permettono al singolo di non perdersi e non abbandonarsi. VIDEO TRAILER – A Torino al cinema FRATELLI MARX

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7/8Primo film italiano ed europeo girato con il sistema Viper 2K (lo stesso di Collateral di Michael Mann e di Zodiac di David Fincher) che permette di migliorare ulteriormente la già altissima qualità dell’alta definizione, 7/8 è un bel film in bianco e nero che mostra come i Totalitarismi non possano riuscire ad annientare la voglia di seguire le proprie passioni. Come sostiene lo stesso Stefano Landini, pluripremiato regista e produttore esecutivo di documentari, lungometraggi e cortometraggi di fiction, “le forme d’espressione– musica, letteratura e così via – possono costituire una minaccia in epoche di Totalitarismo: ch

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i rappresenta il pericolo è soprattutto chi invita a pensare”.
E per Landini il mezzo più adatto a minare da dentro ogni governo dittatoriale è la musica, soprattutto, come per Tavernier ed Eastwood la musica jazz, proibita durante il fascismo in quanto “veicolo d’esotismo”.
Realizzato con la collaborazione della Torino Piemonte Film Commission giungendo all'attenzione ed al plauso del Ministero dei Beni Culturali come film d'interesse nazionale, 7/8 racconta la storia di Massimo, giovane appassionato di jazz, che inizia a studiare musica assieme ad Alberto Molaien, pianista della band di Giò Cervi, leader di uno dei vari gruppi che eseguono sotto falso nome i brani americani proibiti dal Regime. Prelevato dalle camicie nere assieme agli altri componenti della band, Massimo finisce in prigione e vi resta tre anni, continuando a comporre e riuscendo a stringere amicizia con un secondino, Francesco, anche lui amante della musica jazz.
Ma è il 1943 e il carcere è ora controllato da un distaccamento della Wermacht che decide di giustiziare i detenuti. Nel viaggio di trasferimento Massimo sottopone al giudizio del suo idolo Giò Cervi il brano che lui sta componendo da tre anni. Un attimo prima che la benda gli copra la vista, Cervi legge il foglio e riconosce il talento del ragazzo che, prima di cadere sotto i colpi dei fucili, piange di gioia. Francesco, il secondino, piange in disparte per l’impotenza; il foglio viene portato via dal vento mentre risuonano le note di un brano jazz. In sette ottavi.
Grazie al perfetto uso di piani diegetici ed extra-diegetici, Landini riesce a creare una storia che non sfocia mai nel patetico e nel già visto: le musiche di Paolo Fresu – grandissimo trombonista, che appare anche in alcuni momenti del film – avvolgono tutta la vicenda, permettendo al regista di amalgamare perfettamente momenti di riflessione e contemplazione ad altri di azione. Landini sceglie giustamente di riprendere e mostrare alcune esibizioni dal vivo della band, esibizioni che si intersecano nel film per portare lo spettatore a riflettere sulle tematiche base del film, come in un intermezzo teatrale.
7/8, vincitore del premio come Miglior Film Indipendente al 61°Festival Internazionale del Cinema di Salerno, si avvale di alcuni momenti veramente toccanti che dimostrano la sincera padronanza della macchina da presa del regista, come la sequenza in cui Massimo e Alberto Molaien, separati dal divisorio tra le rispettive celle, dialogano – quasi un omaggio al bressoniano Un condannato a morte è fuggito – grazie ai suoni ritmici delle mani che battono sui muri.
Un cinema semplice ed avvolgente che in poco più di un’ora riesce a mascherare l’origine low budget con una ricchezza di temi e di idee.

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Titolo originale: id.
Regia: Stefano Landini
Interpreti :Fabrizio Nicastro, Ernesto Mahieux, Alessandro Vantini, Flavio Montrucchio, Roberto Citran, Lina Bernardi, Guido Ruffa
Origine: Italia, 2007
Durata: 74'

 

7/8 – Trailer

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