Totem. Il mio sole, di Lila Avilés
Il film della cineasta messicana è molto intimo e personale, si maschera di danza propiziatoria per la trasmigrazione di un’anima e recupera le vibrazioni di un sapere arcaico.
Trattenere il respiro è la prima cosa che vediamo fare alla bambina protagonista del nuovo film della messicana Lila Avilés: è un gioco che fa in macchina con la madre, questo di non respirare fino alla fine di una galleria, e poi esprimere un desiderio, da catturare insieme al fiato che recupera aria, a bocca aperta. E sembrano trattenere il respiro tutti i piccoli pianosequenza che costituiscono l’opera, sospesi in una sorta di bolla contratta, di camera iperbarica formale: qual è l’elemento che tiene ogni cosa in una tale tensione? Si tratta dalla malattia incurabile e debilitante del padre della piccola Sol, pittore che viene accudito in una casa piena di donne, sorelle, badanti, parenti, compagne.
La prima sezione di Totem. Il mio sole è tutta una serie di istanti di preparazione, bagni e docce e vestizioni come se i personaggi fossero in camerino in attesa di salire sul palco (anche qui, come nella figura della madre di Sol che lavora nello spettacolo, ritorna l’importante esperienza di Lila Avilés come regista teatrale): e in effetti una messinscena a cui partecipare c’è davvero, il party di compleanno del papà malato, un raduno di amici e parenti a metà tra l’omelia funebre con il protagonista non ancora morto, e il rituale collettivo. L’aspetto più conturbante del film di Avilés sta infatti in questa dimensione sciamanica, in questa spiritualità della terra, in questo percepire magico del ciclo ritornante di vita e di morte, circolare e perpetuo appunto come i movimenti di macchina che disegnano spirali incessanti attorno ai personaggi – lo esplicitano i discorsi di augurio durante la festa, e soprattutto la visitazione di questa medium in grado di purificare la casa dalle presenze negative.
Titolo originale: Tótem
Regia: Lila Avilés
Interpreti: Naíma Sentíes, Montserrat Marañon, Marisol Gasé, Saori Gurza, Mateo García Elizondo, Teresita Sánchez, Juan Francisco Maldonado, Iazua Larios, Alberto Amador
Distribuzione: Officine Ubu
Durata: 95′
Origine: Messico, Danimarca, Francia 2023