l'ultimo film di Michael Moore, fa già scandalo: bloccato in America, in anteprima all'ultimo festival di Cannes.
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Sottotitolato "la temperatura a cui la libertà brucia", il documentario del regista di Bowling a Columbine, racconta le vicende del post 11 settembre e svela il modo in cui il presidente americano ha sfruttato politicamente la situazione d'allarmismo generale a suo favore. In maniera del tutto "politically s-correct" parla anche dei controversi rapporti che da lungo tempo uniscono la famiglia di Bush Jr con quella di Bin Laden.
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Dunque, un film scomodo, tanto per il presidente, soprattutto in vista delle nuove campagne elettorali, quanto per la Disney che ha deciso di bloccarne l'uscita. "Alcune persone potrebbero aver paura di questo film per quello che mostra" dice Moore, "il film potrebbe infastidire il governatore della Florida, Jeb Bushit e mettere quindi in difficoltà la Disney che dalla Florida ottiene diverse agevolazioni fiscali. Per milioni di dollari. (…). Ma vi dico una cosa: nessuno può fare più niente adesso, perché il film è finito, è bello e, se posso dire un'altra cosa, lo vedrete quest'estate perché, dopotutto, questo è ancora un paese". E infatti il documentario è stato già selezionato al festival di Cannes, proprio quel festival che in passato gli aprì le porte dell'Oscar.
Chissà…
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