A Venezia Leone d'Oro alla Carriera a Bertrand Tavernier

Bertrand Tavernier

Il Leone d'Oro alla Carriera della 72. Mostra del Cinema di Venezia andrà al regista francese, formatosi come critico sulle pagine delle principali riviste di cinema francesi (dai Cahiers a Positif), per poi approdare al cinema come assistente di Jean-Pier Melville, e proseguire poi in una carriera ricca di riconoscimenti. Alcuni dei suoi lavori saranno protagonisti della sezione Venezia Classici. 

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Bertrand TavernierSarà attribuito al regista francese Bertrand Tavernier il Leone d'Oro alla Carriera nell'ambito della 72. Mostra del Cinema di Venezia. La decisione, presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, è stata annunciata da quest'ultimo con queste parole: "Tavernier è un autore completo, istintivamente anticonformista, coraggiosamente eclettico. L'insieme dei suoi film costituisce un corpus in parte anomalo nel panorama del cinema francese degli ultimi quarant'anni. Non riconducibile alle istanze più radicali della Nouvelle Vague, nonostante le iniziali e assidue frequentazioni critiche di alcuni fra i suoi esponenti, né riduttivamente assimilabile alla Tradizione della Qualità, di cui peraltro ha mantenuto alcuni tratti distintivi sapientemente innovati: l'attenzione per la solidità narrativa, la cura nella costruzione dei personaggi, l'attitudine all'introspezione psicologica, la presenza costante di un substrato letterario. In Tavernier, l'importanza attribuita alla dimensione artigianale del mestiere si compenetra di altre due componenti: l'amore per il cinema classico americano, del quale ha assimilato la capacità di fare spettacolo senza rinunciare a una dimensione espressiva, e l'innata passione per i temi politici e sociali, che conferiscono al suo cinema caratteristiche personalissime e originali”.

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Tavernier, oltre che regista anche sceneggiatore, produttore e scrittore, nasce come critico sulle pagine dei più importanti periodici di cinema francesi, tra cui Les Cahiers du Cinéma, Positif, Cinéma e Présence du Cinéma negli anni '60. Culmine di questa attività sarà la pubblicazione, insieme a Jean-Pierre Coursadon negli anni '70, del libro 30 anni di cinema americano, considerato come la bibbia francese sull'argomento. Approda al cinema come assistente di Jean-Pierre Melville, per poi girare nel 1973 il suo primo lungometraggio nella nativa Lione, L'Orologiaio di Saint-Paul, un noir sociale tratto da Simenon che gli varrà un Orso d'Argento al Festival di Berlino. Da allora, spaziando tra i generi e le epoche (ma mantenendo una predilezione per le tematiche sociali), Tavernier raccoglie numerosi riconoscimenti, tra cui l’Orso d’oro nel 1995 per il poliziesco L’esca e il Premio per la miglior regia al Festival di Cannes per Una domenica in campagna nel 1984.

Il regista francese sarà anche protagonista della sezione Venezia Classici, di cui sarà anche guest director, dove verranno ospitati alcuni titoli rari, dimenticati o sottovalutati. 

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