Cats, di Tom Hooper

Un fallimento totale, commerciale e artistico, che ha la presunzione di resuscitare il musical ma lo affossa definitivamente. Mette tristezza vedere Judi Dench e Ian McKellen in questo disastro.

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Chissà se Andrew Lloyd Webber, che ha composto Cats nel 1981 su testi di Thomas Stearn Eliot, si sarebbe immaginato una versione del genere al cinema. Del resto Tom Hooper ha maltrattato il suo musical peggio di come aveva fatto con Victor Hugo con Les misérables e ha spesso realizzato un cinema che si regge essenzialmente sulla parola senza però saperla filmare come nel sopravvalutato Il discorso del Re. Con Cats ritornano i fasti dei fallimenti della Vecchia Hollywood, con décor sontuosi e fuori dal tempo. Un musical in CGI costato quasi 100 milioni di dollari che alla sua uscita prima dello scorso Natale negli Stati Uniti è stato pressocché bistrattato all’unanimità dalla critica. “Non andrebbe mostrato neanche a un cane” (Peter Travers, Rolling Stone). “È letteralmente incredibile. Spero di non vederlo mai più”. (Alissa Wilkinson, Vox).

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Dopo l’ouverture, Cats si apre con il numero sul brano “Jellicle Songs for Jellicle Cats”. I gatti si danno appuntamento di notte nel quartiere di Jellicle per la loro annuale festa da ballo e il leader del gruppo potrà decidere chi di loro potrà andare in Paradiso, l’Heaviside Layer, e iniziare così una nuova vita. Entra così in gioco il metodo Hooper, ossia “replicare senza tradire”. Il suo film frana sotto le scenografie del The Egyptian e del Milky Bar, dalle tonalità blu quasi kubrickiane alla Arancia meccanica.  Contano essenzialmente le luci e i luoghi della scena. Un “teatro filmato”, rappresentato con imbarazzante neutralità dove invece c’è tutta la presunzione di un cinema che crede di resuscitare il vecchio musical anche con stantii numeri tip-tap e di essere a sua volta arricchito da influenze thriller come nel caso delle apparizioni del demoniaco Macavity interpretato da Idris Elba. Mette tristezza e disagio vedere Judi Dench soffocata dal make-up nei panni di Olds Deuteronomy, con la faccia sperduta di chi non sa dove è capitata e non sa come uscire. E anche Ian McKellen nel numero “Gus: The Theatre Cat”, dove ha già l’espressione afflitta e la voce bassa prima di cominciare.

Senza scomodare Vincente Minnelli o George Sydney, il cinema di Hooper non ha neanche il bizzarro coraggio e la stralunata fantasia di Baz Luhrmann. In Moulin rouge a un certo punto i personaggi volavano. Qui invece non si staccano mai da terra. Con gli occhi di paura na soprattutto stanchi di Jennifer Hudson, Rebel Wilson e Taylor Swift. Dov’è finita l’euforia del musical? E, soprattutto, sembra di assistere alla rappresentazione di una versione venuta male ma che deve continuare ad essere replicata per non far saltare le date del cartellone. Ma se a Broadway vi capitasse di passare davanti un teatro dove c’è questo Cats, tirate dritto. Perché spaccia gioia ma invece mette solo di cattivo umore.

 

Titolo originale: id.
Regia: Tom Hooper
Interpreti: James Corden, Judi Dench, Idris Elba, Jennifer Hudson, Taylor Swift, Rebel Wilson, Ian McKellen, Ray Winstone, Francesca Hayward
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 110′
Origine: USA, 2019

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
1

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
2 (7 voti)
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