Gomorra. Matteo Garrone presenta la New Edition del film

Il regista ci ha raccontato questa nuova versione del film cult del 2008. Il film è disponibile da oggi in DVD e Blu-Ray e andrà in onda in prima serata su Rai 3 venerdì 16 aprile

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Dopo tredici anni dall’uscita Matteo Garrone ha rimesso mano al film che lo ha consacrato definitivamente fra i più importanti registi del nostro paese. Una director’s cut denominata Gomorra – New Edition esce oggi in home-video e aprirà la serata di Rai 3 il prossimo venerdì 16 aprile, per poi essere inserita sulla piattaforma di RaiPlay. Francesco Di Pace, capostruttura Cinema e Fiction Rai 3, durante la conferenza stampa di questa mattina ha ricordato come la prima visione di Gomorra sia andata in onda proprio su Rai 3 nel 2010 con uno strabiliante 12 percento di share per un totale di 3 milioni di spettatori, anche se quelli per la televisione “erano altri tempi”.

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Il cineasta ha lavorato cercando di rendere più chiaro e completo il suo film, per regalare al pubblico quella che è stata da lui definita la versione “definitiva”. Garrone ha rimontato 7 scene e effettuato circa 50 tagli, accorciando il film di 10 minuti e stabilizzando diverse inquadrature. Inoltre per rendere più chiaro il mondo che Gomorra vuole raccontare ha inserito 6 cartelli didascalici all’inizio di ogni racconto, degli interventi di doppiaggio e infine delle inquadrature delle Vele, di Villaggio Coppola, del vesuviano, delle ruspe con i rifiuti tossici, proprio per rendere più chiaro l’ampio territorio in cui la storia è ambientata. “Sono stati interventi fondamentali, ma invisibili. Il fatto che lo spettatore a malapena li percepisca è molto probabilmente un pregio” ha affermato il regista.

“Sono orgoglioso e felice che il film negli anni rivedendolo non sia invecchiato di un giorno, mi sembra di averlo girato il mese scorso. La cosa più importante per me è poterlo rivedere e percepire che non sia passato il tempo. Contemporaneo lo è perché universali sono i conflitti umani, gli archetipi. Raccontare l’uomo, raccontare l’infanzia che viene violata. La difficoltà del vivere e il male sono temi in qualche modo vicini a tutti.” Queste le parole con cui Garrone ha definito il rapporto che lo lega a Gomorra, opera che ha definito “uno dei film della mia vita”, un’esperienza unica per una serie di circostanze, che oggi non sarebbe in grado di ripetere. Oltre alla carriera, che ha subito decisamente un’impennata in seguito al successo ottenuto, anche il privato di Garrone è stato cambiato da Gomorra. In quel periodo ha infatti incontrato Nunzia De Stefano, la madre di suo figlio. Ed è stato proprio suo figlio Nicola ad indirizzarlo indirettamente a quest’opera di revisione, chiedendogli spiegazioni al riguardo di alcune scene di cui Garrone stesso non si ricordava bene.

Come ha sottolineato Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato Rai Cinema, oggi i giovani conoscono Gomorra principalmente attraverso l’omonima serie arrivata già alla quinta stagione. Stupisce che il primo pensiero del regista al confronto con il libro di Roberto Saviano sia stato proprio quello di una serie. “Il materiale era così tanto da permettere la serialità ed io ero e sono controcorrente, quando tutti volevano fare film io pensavo alle serie e ora che tutti vogliono fare serie, scelgo di fare film” ha scherzato Garrone ricordando insieme al produttore Domenico Procacci i primi passi di Gomorra. “Rimane però dentro di me la sensazione di non aver potuto esplorare alcuni temi come ad esempi l’aspetto femminile della criminalità” ha inoltre aggiunto il regista. Procacci si è soffermato sul fatto che il manoscritto di Gomorra prima di essere approvato dalla Mondadori sia passato anche per Fandango, che oltre ad occuparsi di cinema, ha anche una sezione dedicata all’editoria. La proposto a Garrone sarebbe partita proprio da lì. Il produttore ha concluso “all’estero con la nuova edizione si è creato un nuovo interesse, paesi come Spagna e Svizzera stanno organizzando una nuova uscita in sala, a rappresentare proprio la potenza di questo lavoro di Matteo, così fresco, così attuale.”

Garrone ha concluso parlato della doppia nomination agli imminenti Oscar, quella per i migliori costumi e per il miglior trucco: “Nonostante Pinocchio non sia stato scelto come film italiano per il concorso fra i film stranieri, due nomination agli Oscar per un prodotto italiano indipendente senza nessuna piattaforma o major dietro è un grande traguardo. Molto probabilmente il fatto che negli Stati Uniti sia stata fatta uscire una versione doppiata in inglese, nel quale è stata però mantenuta l’italianità ha favorito il processo per gli Oscar.” Secondo il regista il cinema nostrano dovrebbe aprirsi di più in questo senso, mettendo in atto dei doppiaggi che permettano ai film italiani di circolare meglio nel panorama internazionale.

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