Riunione di famiglia. Non sposate le mie figlie 3, di Philippe de Chauveron

Amore e integrazione nel nuovo sequel della saga francese con Christian Clavier e Chantal Lauby. Meno vivace dei due precedenti ma, seppur ripetitivo, il più maturo.

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“Questi immigrano, questi immigrano!” esclama Claude Verneuil alla notizia che la famiglia del genero Charles Koffi, d’origine africana, sta arrivando per trascorrere un breve periodo in Francia. Dopo Non sposate le mie figlie del 2014, dove il padre scopriva che tutte e quattro le sue figlie stavano per sposare degli immigrati e Non sposate le mie figlie 2 del 2019, torna il terzo atto di Riunione di famiglia, la commedia francese diretta da Philippe de Chauveron che non perde nulla del suo estro comico per interpretare una vecchia Francia conservatrice. Il regista mostra ancora oggi il nervo scoperto di cui parlava Stanley Kramer col suo Indovina chi viene a cena? nel 1967, dove figlia di Spencer Tracy e Katharine Hepburn portava a casa un promesso sposo ricco e intelligente con l’unico difetto di essere l’afroamericano Sidney Poitier.

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In occasione dell’anniversario di matrimonio di Claude e Marie Verneuil, le quattro figlie decidono di organizzare una grande festa a sorpresa nella casa di famiglia a Chinon e di invitare per qualche giorno i genitori di ciascuno dei generi. Claude e Marie dovranno accogliere sotto il loro tetto i genitori di Rachid, David, Chao e Charles.

Meno vivace dei precedenti, Non sposate le mie figlie 3 ci riserva un quadro familiare sempre più allargato. Entrano in scena le famiglie dei quattro generi di Claude e Marie e il film ci delizia come al solito mettendo a nudo i pregiudizi razzisti del capo famiglia Clavier, ormai più espliciti e meno sottointesi. A tratti più efficace dei primi due, questa terza opera seppur ripetitiva è la più matura, in grado di togliersi di dosso i panni della piccola commedia. Non sposate le mie figlie 3 conserva la sua solita salace ironia e si rivitalizza sviluppando una linea sentimentale, tenera e potente, che tocca i temi dell’accettazione d’identità. Marie infatti si rende conto improvvisamente di essere invecchiata e accetta di farsi corteggiare da uno strambo collezionista di quadri tedesco, Claude decide in solitaria di comprare tutte le copie del suo libro per far schizzare le vendite. Espedienti narrativi che mettono in discussione la resistenza della coppia, della famiglia e donano tridimensionalità ai personaggi, finalmente più realisti, meno fraterni e più malinconici.

Titolo originale: Qu’est-ce qu’on a tous fait au Bon Dieu?
Regia: Philippe de Chauveron
Interpreti: Christian Clavier, Chantal Lauby, Ary Abittan, Medi Sadoun, Frédéric Chau, Noom Diawara, Frédérique Bel, Emilie Caen, Elodie Fontan, Alice David, Pascal N’Zonzi, Salimata Kamate, Tatiana Rojo, Daniel Russo, Ying Bing, Abbes Zahmani, Jochen Hägele, Farida Ouchani
Distribuzione: Italian International Film – Gruppo Lucisano, distribuito da 01 Distribution
Durata: 98′
Origine: Francia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
3 (1 voto)
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