Una petizione diretta a FilmFreeway

La raccolta firme lanciata su change.org ha posto l’attenzione sui falsi festival promossi sulla piattaforma

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Su Change.org, piattaforma gratuita nota per il lancio di campagne sociali e petizioni online, nelle ultime settimane è comparso un appello di Andrea Gatopoulos, regista, produttore e distributore cinematografico italo-greco, contro FilmFreeway. Secondo Gatopoulos, il sito sarebbe colpevole di aver dato visibilità ad una serie di festival cinematografici fraudolenti, nati con l’unico scopo di lucrare sul bisogno di riconoscimento dei giovani registi, intascando i soldi delle sottoscrizioni delle opere, oltre agli enormi budget stanziati per la realizzazione di manifestazioni che poi di fatto non si svolgono. Questi “falsi festival”, si legge nella petizione, sono spesso gestiti dallo stesso gruppo di persone, che ingannano giovani e inesperti registi attraverso ambigui siti web dalle policy fumose, senza dare la possibilità agli utenti di contattare direttamente gli organizzatori o gli sponsor e pretendendo somme di denaro per avere le statuette dei premi. Una volta superato il “FilmFreeway test”, che richiede l’organizzazione di un evento che spesso si riduce ad una proiezione con un pubblico ridottissimo, ottengono il lasciapassare sulla piattaforma che non opera più nessun controllo sull’effettiva realizzazione dei festival che promuove. Cresciute esponenzialmente negli ultimi due anni, queste iniziative sono diventate quasi un passaggio obbligato per i giovani cineasti alla ricerca di visibilità nei circuiti festivalieri, del tutto ignari che essere premiati all’interno di queste manifestazioni non porterà nessun beneficio dal punto di vista professionale poiché prive di credibilità. Dal canto suo FilmFreeway, che al momento risulta essere la piattaforma più popolare per la presentazione dei film all’interno dei festival, guadagna una percentuale dalla sottoscrizione degli utenti, motivo per cui fino ad ora non ha preteso termini di servizio trasparenti né tantomeno ha eseguito controlli capillari sulle neonate manifestazioni, che non solo truffano i registi, ma si appropriano dei budget di distribuzione dei film, togliendo risorse a festival legittimi che potrebbero davvero fare la differenza nel lanciare opere e carriere emergenti. Nel frattempo la battaglia di Gatopoulos non si ferma e proprio stamattina ha aggiornato la petizione coinvolgendo i firmatari nella stesura di richieste mirate da presentare a FilmFreeway per implementare il servizio di controllo della piattaforma, per impedire il proliferare di altri festival fraudolenti.

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