"Zapatero è appena andato al governo e ha fatto tutto quello che aveva promesso, cosa che in Italia non è mai accaduta". Incontro con Sabina Guzzanti

Dopo essere stato il film a sorpresa della 62a Mostra del Cinema di Venezia, il documentario satirico ma non troppo "Viva Zapatero" esce nelle sale inizialmente con 30 copie dopo aver ottenuto una distribuzione anche in Francia, Spagna e Svizzera. Sabina Guzzanti ha risposto alle domande con il solito mix di ironia e serietà che la caratterizza

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Ha avuto dei problemi nel reperire le immagini d'archivio della Rai? So che ultimamente la trafila non è tra le più semplici…

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Mentre un tempo si doveva solo avanzare una richiesta formale ed eseguire il pagamento per avere accesso all'archivio, oggi le cose sono molto più complicate. E' divenuto praticamente impossibile ottenere delle immagini soprattutto su Berlusconi, il materiale risulta infatti vincolato ed alle nostre richieste formali hanno sempre risposto in modo negativo. Abbiamo anche tentato sotto falso nome per una ricerca su "Media e Cristianità" ma è stato inutile lo stesso…


Non è un segreto che siamo riusciti ad ottenere gli spezzoni grazie alla breve presidenza di Curzi. Comunque credo che sia del tutto legittimo, non capisco perché non sia possibile avere le riprese di Berlusconi e dell'editto di Sofia.


 


Perché il titolo 'Viva Zapatero!'?


Zapatero appena è andato al governo ha fatto tutto quello che aveva promesso: ha ritirato le truppe dall'Iraq, ha fatto in modo che l'informazione fosse sottratta al controllo politico, ha fatto quello per cui gli elettori lo hanno votato. Cosa che in Italia non è mai accaduta. Il titolo è anche una provocazione perché Zapatero è un incubo anche a sinistra perché hanno paura che noi pretendiamo che si facciano le stesse cose. I politici sono i nostri dipendenti, siamo noi che li stipendiamo, devono andare là a fare quello che gli chiediamo noi, anche perché quello che stanno facendo ora ci sta portando al disastro più totale. Comunque il titolo è un piccolo gioco di parole con un vecchio film con Marlon Brando che si chiamava 'Viva Zapata'.


 

Raramente si sente qualcuno di sinistra parlare della sinistra in modo così opportuno, con dei giudizi severi come risulta dalla visione di "Viva Zapatero". In che modo ha reagito l'opposizione?


 


Ancora nessuno ha avanzato rimostranze, anche perché il film è appena uscito nelle sale… Il giudizio sulla sinistra riassume il pensiero di moltissimi elettori di sinistra.


 


Come è nato il progetto di "Viva Zapatero", fin dall'inizio avevi in mente di fare un film?


 


Io si sinceramente, anche se il progetto iniziale era più orientato verso un'uscita in DVD piuttosto che nelle sale. Il fatto di non sentire la pressione di realizzare un film per il cinema ci ha permesso di lavorare con molta calma mantenendo alto l'apporto di creatività per il lavoro.


 


Il film ha un ritmo molto scandito, pienamente cinematografico…


 


Prima ho lavorato da sola visionando le moltissime ore di girato visto che ogni singola intervista poteva durare anche un'ora e mezza. Successivamente è stato fondamentale l'apporto del montatore Clelio Benevento con il quale ho ragionato con calma sulle scelte da compiere perché il film avesse un filo logico e continuativo. Alcune cose si sono addirittura aggiunte durante il montaggio. Inizialmente ho redatto tre sceneggiature diverse di cui una in capitoli che era veramente pessima…


 


Sempre di più l'autoproduzione e l'autorganizzazione finisce con il trasformare la percezione di alcuni eventi che altrimenti, attraverso i normali media, finirebbero con l'essere snaturati come per esempio è accaduto per il G8 di Genova. Anche per la seconda puntata di Raiot, quella avvenuta all'Auditorium, molte organizzazioni alternative ti hanno dato il loro supporto.


 


Assolutamente si! Già da tempo ho iniziato a stringere legami con diverse associazioni alternative. Anche per questo film ho chiesto il loro aiuto soprattutto quando ancora non sapevo che il film sarebbe stato distribuito nelle sale. La seconda puntata di Raiot è stata una bella esperienza anche perché si è attivato un valido circuito di informazione alternativa. Adesso mi stanno molto aiutando nella diffusione del testo per la raccolta di firme in cui si chiede una legge sul conflitto di interessi.


 



 


 


 


 

La_stagione_2005/2006

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