Mothers’ Instinct, remake di Doppio sospetto del 2018 e tratto dal romanzo Oltre la siepe, racconta la vicenda tragica di una famiglia, in particolare incentrandosi sul rapporto delle due madri e amiche Alice e Celine, interpretate rispettivamente da Jessica Chastain e Anee Hataway che cambia drasticamente . Dopo la morte a seguito di un incidente del piccolo Max, figlio di Celine, si assiste a una sorta di nascente ossessione causata dal grave lutto. Celine infatti insinua che Alice avrebbe potuto evitare la morte del figlio, caduto da un balcone. Ecco che quindi Mothers’ Instinct inizia con delle premesse chiare e dirette, e lentamente inizia ad avvilupparsi attorno l’idea di colpa e rimpianto sviscerando questi temi con una sapienza notevole, giocano con dei rimandi continui e sottilissimi al thriller più classico in una cornice fotografica dai toni pastello che ricorda molto Spencer di Pablo Larraín.

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In Mothers’ Instinct Alice sembra essere l’unica a lanciare delle avvisaglie sugli effetti che la morte di Max causano all’amica e vicina Celine. Cogliendo dei piccolissimi segnali infatti si assiste alla nascita del dubbio sull’effettiva colpevolezza di Celine riguardo degli strani avvenimenti – primo su tutti la misteriosa morte della madre di suo marito – che Alice collega a una potenziale e sanguinosa vendetta. Inizia così quindi la caccia alla prova schiacciante, che sia in grado di dimostrare che Celine non riesce più a mantenere un contatto con la razionalità. In effetti Mathers’ Instinct, in particolar modo durante la prima metà del film, riesce ad accendere una reale curiosità, soprattutto quando sembra rivelarsi come film sull’accettazione del lutto e accennando continuamente a degli step che istruiscano lo spettatore su questi avvenimenti duri da digerire. Poi la regia si dimostra autentica e calibrata, che con la continua camera a mano racconta un equilibrio instabile e una tensione densissima.

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Anche l’utilizzo di pochissime ambientazioni in Mothers’ Instinct ha un ruolo cruciale. Basti pensare che l’intera vicenda si svolge in due set principali: le case delle due famiglie vicine. Quindi la regia di Delhomme gioca con i riflessi e le ombre dentro una storia al limite col la veridicità, sempre pronto a ribaltare ogni convinzione e assodata certezza, un colpo di scena dopo l’altro. Il vero punto dolente dell’opera comunque resta la scarsa ricerca e affezione ai personaggi, che una volta presentati faticano a compiere un autentico cambiamento. Certo, la morte di Max è il reale punto di svolta e di inizio, ma allo spettatore sembra già tutto chiaro dalla partenza. Perfino nel segmento finale, nonostante una capacità tutto sommato accettabile della regia in termini formali si prova un senso di insoddisfazione per Celine che riesce ad ottenere ciò che vuole solo seguendo una truculenta scia di vendetta.

Titolo originale: id.
Regia: Benoît Delhomme
Interpreti: Anne Hathaway, Jessica Chastain, Josh Charles, Anders Danielsen Lie, Caroline Lagerfelt, Scott Robertson, Lauren Yaffe
Distribuzione: Vertice 360
Durata: 94′
Origine: USA, 2024

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