LOCARNO 67 – Tra Bergman e Fassbinder. Incontro con Olivier Assayas per Sils Maria

olivier assayas

Dopo essere stato presentato in concorso a Cannes, il cineasta francese porta a Locarno il suo ultimo film, Sils Maria, che sarà proiettato stasera come evento in Piazza Grande in occasione dell'Excellence Moet & Chandon a Juliette Binoche. Il regista, inoltre oggi pomeriggio sarà presente alle 15 anche alla presentazione del libro Il nuovo cinema di Hong Kong di cui ha scritto la prefazione

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olivier assayasDopo essere stato presentato in Concorso a Cannes, il cineasta francese porta a Locarno il suo ultimo film, Sils Maria, che sarà proiettato stasera come evento in Piazza Grande in occasione dell'Excellence Moet & Chandon a Juliette Binoche. L'attrice domani sarà protagonista di un incontro alle 14 allo Spazio Cinema mentre il regista oggi pomeriggio è sarà presente alle 15 anche alla presentazione del libro Il nuovo cinema di Hong Kong di Stefano Locati ed Emanuele Sacchi di cui ha scritto la prefazione.

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Cosa ti ha spinto a girare questo film in Svizzera?

Questo paesaggio, con il lago e la montagna, ha già per me qualcosa di familiare. Ho degli amici, Serge Tobiana e sua moglie, che vanno in vacanza in Svizzera e mi hanno invitato. Una mattina mi sono svegliato e ho visto passare una nuvola che aveva qualcosa di molto grafico. Poi, qualche mese dopo, ho guardato il dvd di Le phénomène nuageux de Maloja (1924) di Arnold Fanck, pioniere del cinema alpino. Sul dvd c'era l'extra del fenomeno delle nuvole di Maloja. Mi sono reso conto che la nube che aveva visto lui negli anni '20 era la stessa che avevo visto io. All'epoca stavo riflettendo su un progetto di un film da fare attorno alla figura di Juliette Binoche che parlava del passaggio del tempo. Ed ecco che le due storie si sono fuse.

 

 

Il lavoro con Juliette Binoche?

Le ragioni per cui ho deciso di costruire il film attorno a lei sono due. La prima riguarda la nostra storia comune. Abbiamo infatti iniziato a lavorare insieme nello stesso periodo. Ho scritto infatti la sceneggiatura di Rendez-vous (1985) di André Téchiné che è il film che l'ha fatta conoscere. L'anno successivo poi ho esordito come regista (Desordre). Il secondo motrivo è che ci siamo ritrovati molti anni dopo quando ho girato L'heure d'été (2008) e Juliette era uno dei personaggi. Insieme, abbiamo provato un po' di frustrazione. Ci dicevamo che era un peccato aver aspettato molti anni per poi lavorare solo 10 giorni insieme. Cosi', un po' di tempo dopo lei mi ha chiamato e mi ha chiesto: "Perché non giriamo un vero film insieme?*. Entrambi, inoltre, siamo accomunati dal desiderio di uscire dalle nostre frontiere.

 

 

juliette binoche e kristen stewart in sils mariaCome sono state girate le scene in montagna, al buio?

Quel tipo di scene sono quelle piu' tecniche perché bisogna suddividere le sequenze in frammenti. Il tramonto dura poco e bisogna rigirare quelle scene a un'ora precisa senza perdere il momento. 

 

 

Come hai scelto Kristen Stewart?

Ho scelto lei perché non c'era altra attrice al mondo piu' perfetta per quel ruolo. Le ho inviato la sceneggiatura in modo quasi naturale. La cosa sorprendente, piuttosto, è che lei abbia accettato la parte. Kristen è una delle attrici piu' richieste di Hollywood. A 23 anni ha deciso di fare un film dove poteva imparare delle cose, non tanto da me ma da Juliette Binoche. Lei è controllata, riflette molto, ma lo fa rapidamente. Sa bene come muoversi, come mettere il corpo, impostare la voce e conosce i propri limiti. Inizialmente capiva che la spontaneità la doveva trovare al primo ciak. Vicino a Juliette ha compreso invece che la poteva ritrovare anche dopo. Alla fine della lavorazione, che è durata 6 settimane, ho visto che aveva imparato molto a contatto con Juliette. Lei è una ribelle, ha fatto scelte libere. Certo, ha interpretato la saga di Twilight ma ha sempre mantenuto una sua indipendenza di spirito, anche scegliendo film marginali. 

 

 

In Sils Maria, poteva esserci anche l'ispirazione di un film come Eva contro Eva?

In realtà non c'è molto, anzi nulla. Piuttosto ho voluto proteggermi da quel film. Penso di averlo visto in tv a 18 anni. E quando ho cominciato a scrivere questo film, mi dicevo: "Attenzione, non devo rivedere Eva contro Eva". Ci sono stati invece due riferimenti cinematografici precisi a cui non potevo sottrarmi. Il primo è Persona di Bergman, il secondo Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder.

 

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