Dopo il figlio Brandon, morto tragicamente sul set de Il corvo e riportato artificialmente in vita per ultimare il film, toccherà anche a papà Bruce subire un'altra riesumazione digitale in casa Lee. L'occasione sarà un film nuovo di zecca, appositamente realizzato da una grande produzione che cercherà di cavalcare in tutti i modi il revival del genere Kung Fu.

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Ad annunciarne il progetto dal palco di Virtuality, l'affollata rassegna sul digitale in corso a Torino, è stato Scott Ross, quattro candidature e due Oscar per gli effetti speciali (Titanic e L'uomo dei sogni), colui che con Stan Winston e James Cameron ha fondato la Digital Domain, marchio rivoluzionario per il settore.

"Se proprio volete saperlo la tecnologia mi annoia da morire, anche quando sono io a parlarne", dichiara Ross. "Sono un cineasta, non un tecnico e voglio raccontare storie, non inventare prodigi". I procedimenti di scansione, modellizzazione ed animazione saranno gli stessi utilizzati per il Gollum de Il signore degli anelli. "Non ci sarà un solo fotogramma preesistente", continua il novello dottor Frankenstein, "partiremo dalle immagini dei vecchi film per scolpire tanti Bruce Lee in grandezza naturale. Saranno loro i modelli del nostro attore virtuale".

Scott Ross non prevede un moltiplicarsi di clonazioni divistiche: "Clonare Bruce Lee ha un senso per chi ha fatto sempre lo stesso personaggio. Ma come potremmo donare una seconda vita a Bogart o a Marylin? Io poi amo gli attori, preferisco trattare con un divo che con ottanta animatori. Anche tra loro non mancano le primedonne".  

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