25/7/2005 – Roman Polanski vince il processo e incassa 50.000 dollari

A Parigi la causa per diffamazione, dopo l'accusa di molestie sessuali lanciata dalla rivista Vanity Fair

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Roman Polanski ha avuto giustizia. Nel giugno del 2002, Vanity Fair lo accusò di aver fatto pesanti avances a una donna – la modella Beatte Tell – all'interno di un ristorante a New York. Secondo il testimone, Lewis Lapham – direttore di Harper's Magazine – il fatto sarebbe accaduto nel 1969, subito dopo la morte della moglie di Polanski, Sharon Tate, uccisa nella casa della coppia dai seguaci di Charles Manson.
L'editore Condé Nast ha ritrattato senza successo, affermando che l'articolo conteneva delle imprecisioni riguardo alle date, ma che il fatto 'sussisteva'. Polanski ha rigettato le accuse, "una vergogna per la memoria di mia moglie". Dopo il verdetto, che prevede il risarcimento di 50.000 dollari da parte della rivista, il regista parla così della spiacevole vicenda: "E' inutile dire che sono soddisfatto del verdetto della giuria. Per tre anni la mia vita si è interrotta. Per tre anni non ho fatto altro che rivivere gli eventi orribili di quell'agosto del 1969, la morte di mia moglie, dei miei amici, di mio figlio che non è mai nato. Sono stato calunniato per amor di scoop".

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