28/7/2006 – Il rifinanziamento del Fondo Unico per lo Spettacolo passo importante verso le riforme

Per l'AGIS è necessario anche includere nelle commissioni ministeriali professionisti dello spettacolo

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L'Assemblea dell'Agis, riunitasi a Roma, ha espresso apprezzamento per la decisione dell'Associazione di astenersi, durante la scorsa riunione del Comitato Problemi Spettacolo, dall'esprimere un parere sui criteri di attribuzione del rifinanziamento del Fondo unico dello spettacolo (Fus) di 50 milioni di euro. L'Assemblea infatti, pur non ritenendo l'entità delle nuove risorse sufficienti a consentire lo svolgimento di tutte le attività di spettacolo programmate per il corrente anno, considera però il rifinanziamento, e l'impegno del ministro Rutelli, un passo importante verso una riforma del Fus e le richieste dell'Agis di portare le risorse da 427 milioni di euro di questo esercizio a 477 milioni (427+50) nel 2007 per arrivare a 527 (477+50) nel 2008. E' inoltre motivo di soddisfazione registrare per la prima volta la considerazione del Fus nel documento di programmazione economico-finanziaria.

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L'Assemblea ha inoltre ribadito la necessità che al problema delle risorse si accompagni anche quello delle riforme richiamando i contenuti della lettera aperta dell'Agis al Governo e al Parlamento: la definizione di un patto per lo spettacolo tra le Istituzioni statali, regionali e del sistema delle autonomie locali, le associazioni, i sindacati per superare gli attuali momenti di criticità e per definire un sistema moderno, efficace e strutturato con l'avvio a settembre dei tavoli tra ministero e operatori già annunciati dal ministro Rutelli; la rapida approvazione di leggi quadro di sistema per le attività cinematografiche e dell'audiovisivo e per lo spettacolo dal vivo; una profonda riforma delle commissioni ministeriali che coadiuvano le amministrazioni nell'erogazione di contributi, con l'inclusione di professionisti dello spettacolo che possano contribuire con la loro esperienza sul campo; la necessità che le Istituzioni adottino l'"eccezione culturale"; la centralità della sala quale elemento formativo del pubblico e strumento di coesione e di aggregazione sociale; una maggiore attenzione del servizio radiotelevisivo pubblico anche attraverso una campagna di promozione sociale dello spettacolo; l'attivazione di rapporti organici con il mondo della scuola e dell'università; il riconoscimento delle professionalità ad alta specializzazione che operano nel settore; la lotta alla pirateria; l'introduzione di un modello di credito dedicato.

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