9/5/2006 – Solo al cinema ci si innamora dei film

Dicono i produttori di "M:I:3"…

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"Perché qualcuno dovrebbe volere rinunciare all'esperienza di vedere un film in sala? Pellicole come Mission Impossible 3 sono pensate e realizzate per il grande schermo ed è in sala che vengono apprezzate in tutta la loro grandezza. Non sono certo produzioni che si possono vedere per la prima volta in Dvd o sullo schermo dell'I-Pod". A credere nell'importanza delle sale e quindi delle window, gli intervalli nelle uscite dei film sui vari mezzi di distribuzione, è Paula Wagner, produttrice, insieme a Tom Cruise, del terzo episodio di Mission Impossible, che esce ora, in contemporanea mondiale, nelle sale cinematografiche.

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"Forse la tecnologia ci metterà in condizione di avere delle uscite simultanee sui vari mezzi – afferma la Wagner sul Giornale dello Spettacolo – ma è un modello di business che non mi sembra ancora perfezionato, né tantomeno efficace. Noi facciamo i nostri film per le sale cinematografiche. E' al cinema che si vive un'esperienza straordinaria che ci fa innamorare dei film. E' dopo aver visto il film una volta in sala che lo spettatore desidera il Dvd per rivederlo a casa". La Wagner, produttrice anche di Mission Impossible 1 & 2, L'ultimo Samurai e La Guerra dei Mondi, è inoltre una sostenitrice del day and date, l'uscita dei film in contemporanea mondiale. "Noi consideriamo le uscite in maniera globale e l'Italia è uno dei territori cui teniamo di più. Siamo convinti che i film debbano, se possibile, uscire in tutto il mondo nello stesso momento, ed è molto importante per noi che vengano distribuiti nel periodo migliore per la pellicola e per il mercato. Ci sono alcuni territori dove M:I 3 verrà distribuito più in là, come il Giappone, ma questo per motivi particolari. Non facciamo più molte differenze tra il mercato interno e quello mondiale: sono entrambi fondamentali per la riuscita di un film".


Oltre ai blockbuster, Paula Wagner produce anche film indipendenti come l'ultimo Chiedi alla polvere di Robert Towne e, in passato, Elizabethtown e The Others, nei quali crede molto: "siamo alla costante ricerca di nuovi talenti. Il motivo fondamentale è che amiamo il cinema così tanto da volere finanziare in prima persona pellicole che, forse, nessun altro vorrebbe realizzare. Non sempre questi film hanno successo o ci ripagano dei nostri investimenti, ma, al tempo stesso, è importante insistere. Produrre film del genere fa bene al cinema, ma fa bene anche a noi perché il cinema non è fatto solo di film di successo".

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