La programmazione di Fuori Orario dal 14 al 20 giugno
Prosegue il percorso con i cineaati viaggiatori. Prima tv di Che fare quando il mondo è in fiamme di Minervini
Domenica 14 giugno 2020
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
WALK THE WALK
STORIE DI CINEASTI VIAGGIATORI (6)
a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto
OCEANO CANADA 4° e 5° puntata
(Italia, 1971, b/n, durata totale 98’ ca)
Di Andrea Andermann e Ennio Flaiano
Reportage del viaggio di Ennio Flaiano e Andrea Andermann, autore di Ostia dei poeti (1979) che già era stato con Moravia in Africa pochi anni prima. Lo scrittore firma il commento ed è lui stesso a fare da guida nello sconfinato Paese nordamericano che Andermann filma in bianco e nero. Andato in onda nel 1971, poco tempo prima della morte di Flaiano, la sigla è Avalanche di Leonard Cohen. Nelle ultime due puntate Calgary e l’Alberta, il Canada “western”, e per finire Abititi, nel Quebec, il punto d’incontro dei maggiori fiumi e luogo sacro ai nativi.
CAPITALI A CONFRONTO – PARIGI, IL VENTRE DELLA CITTA’ 3° puntata
CAPITALI A CONFRONTO – PARIGI E LONDRA, LE PERIFERIE 4° puntata
(Italia, 1982, col., durata totale 127’12” ca)
Di Raffaele Andreassi
Tra il 1981 e il 1982 Raffaele Andreassi gira per la RAI il ritratto di tre città: Londra, Parigi, Copenaghen più una quarta parte sulle periferie di Londra e Parigi. Nonostante sia un lavoro su commissione, finalizzato al confronto tra organizzazione economica e sociale e gli stili di vita in diversi punti d’Europa, Andreassi riesce sempre a mettere sé stesso, innanzitutto attraverso il testo fuoricampo che ha sempre voluto scrivere o controllare nel dettaglio. Nella notte il ritratto Del centro di Parigi e di seguito il racconto delle periferie delle due capitali più abitate d’Europa.
Venerdì 19 giugno
WALK THE WALK
STORIE DI CINEASTI VIAGGIATORI (7)
Black Waves
a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto
CHE FARE QUANDO IL MONDO È IN FIAMME PRIMA VISIONE TV
(What You Gonna Do When the World’s On Fire?, Italia-USA-Francia, 2018, col., 118’17”, v.o. sottotitoli italiani
Regia: Roberto Minervini
Interpreti: Judy Hill, Dorothy Hill, Michael Nelson, Ronado King, Titus Turner, Ashley King, Kevin Goodman, The New Black Panthers Party for Self Defense.
Produzione: Paolo Benzi, Denise Ping Lee e Roberto Minervini per Okta Film / Pulpa Film.
Estate 2017, una serie di brutali uccisioni di giovani africani americani per mano della polizia scuote gli Stati Uniti. Una comunità nera del Sud americano affronta gli effetti persistenti del passato, cercando di sopravvivere in un paese che non è dalla parte della sua gente. Intanto le Black Panthers organizzano una ferma manifestazione di protesta contro la brutalità della polizia. Una scottante riflessione sul concetto di razza in America.
“Ho raccontato storie del Sud americano che si sono svolte in forme inaspettate sotto i miei occhi. Ho documentato aree dell’America di oggi dove i semi della rabbia reazionaria e anti-istituzionale (cui il paese deve la presidenza di Donald Trump) erano già stati piantati, anche se solo pochi si erano presi la briga di accorgersene. Questa volta ho voluto scavare ancora più a fondo nelle radici della disuguaglianza sociale nell’America odierna, concentrandomi sulla condizione degli africani americani.
Nella fase di ricerca e preparazione del film siamo riusciti ad avere accesso a quartieri e comunità off-limits per i più. Mi sono presto reso conto che la maggior parte delle persone si sentiva molto coinvolta in due eventi drammatici della recente storia locale: l’uragano Katrina (2005) e l’uccisione di Alton Sterling per mano di due poliziotti (2016). Entrambi gli eventi erano stati una conseguenza diretta della negligenza istituzionale, del divario socioeconomico tra poveri e ricchi e del forte razzismo endemico. Mossa dalla collera e dalla paura, la gente cercava un’occasione per raccontare a voce alta le proprie storie. La mia speranza è che What You Gonna Do When the World’s on Fire? susciti un dibattito necessario sulle attuali condizioni dei neri americani che, oggi più che mai, vedono intensificarsi i crimini motivati dall’odio e delle politiche discriminatorie” (Roberto Minervini).
(id. USA, 2013, col., durata: , v.it., 137’)
Regia: Kathryn Bigelow
Con: John Boyega, Will Poulter, Algee Smith, Jacob Latimore, Jason Mitchell, Hanna Murray
Terza collaborazione di Kathryn Bigelow con lo sceneggiatore Mark Boal, dopo The Hurt Locker e Zero Dark Thirty, Detroit costituisce un ulteriore scandaglio della regista nella zona oscura della storia americana. Dal 23 al 27 luglio del 1967 Detroit fu il teatro di violenti scontri tra la polizia e i manifestanti neri, che si risolvero in un tragico bilancio: 43 morti, 1189 feriti, 7200 arresti, molti edifici distrutti. La miccia che aveva innestato la rivolta era stata la retata della polizia in un bar frequentato da neri privo di licenza. Un ragazzo che cerca di fuggire vie colpito alle spalle e muore. Le sommosse si succedono per diversi giorni. Kathryn Bigelow ricostruisce in particolare, in forma narrativa, la vicenda dell’Algiers Motel dove tre afroamericani furono uccisi e la successiva messa in accusa dei tre poliziotti autori dell’omicidio.
Sabato 20 giugno 2020 RAI3 dalle 01.50 alle 06.30 (280’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
WALK THE WALK
STORIE DI CINEASTI VIAGGIATORI (8)
Derive dal pianeta Rossellini
a cura di Fulvio Baglivi e Roberto Turigliatto
MORIRE GRATIS FILM
(Italia, 1967, b/n, 83’31”)
Regia: Sandro Franchina
Con: Franco Angeli, Karen Blanguernon, Mario Pisu, Isabel Ruth, Paulo Cesar Saraceni
Uno scultore (Angeli) accetta di trasportare in macchina una sua opera (una Lupa capitolina) da Roma a Parigi, sapendo che vi è stata nascosta della droga. Durante il viaggio incontra una francese (Blanguernon) in cerca di avventure, si droga, ha avventure sessuali, compie diversi atti gratuiti. “La mia paura è morire gratis”, afferma il protagonista nel corso di questa deriva. Premiato nel 1968 a Nantes col premio Max Ophuls, uno dei film italiani più inclassificabili e anticipatori di tutto il cinema italiano degli anni Sessanta.
TROPICI
(Brasile/Italia 1968, b/n, 81′, versione italiana)
Regia: Gianni Amico
Con: Joel Barcelos (Miguel), Janira Santiago (Maria), Antonio Pitanga (il mulatto), Graciete Campos (Graciete), Batista Campos (Batista).
Il viaggio, a piedi e in camion, dal Nordest del Brasile fino a Recife, sull’Atlantico, e poi a São Paulo di una famiglia di salariati agricoli, composta da padre, madre e due piccoli figli, alla disperata ricerca di lavoro. È la storia di un gruppo di persone che passano dalla schiavitù al capitalismo internazionale» (G. Amico).
CANCER
(id. Brasile/Italia, 1968-72, b/n, 84’)
Regia: Glauber Rocha
Con: Odete Lara, Hugo Carvana
Tre personaggi discutono della violenza psicologica, sessuale e razziale in 27 piani sequenza. Improvvisato nel 1968, girato in 4 giorni e montato 4 anni dopo per la RAI nella serie Programmi Sperimentali per la TV.