4/8/2005 – Vi dice niente il nome "Sadako"?

A Ghedi, Padova e Aviano dal 6 al 9/8, iniziative per la messa al bando delle armi nucleari

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Il 6 agosto prossimo saranno sessant'anni esatti dallo sgancio della prima bomba atomica della storia, che rase al suolo la città giapponese di Hiroshima. Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, la stessa sorte toccò a Nagasaki. 

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Un orrore che ha contato più di 200 mila morti nei soli primi mesi successivi alla deflagrazione nucleare. Ad oggi le vittime sarebbero, secondo alcune stime, almeno 350 mila: morti che oggi non possono essere solo commemorati. Sessant'anni dopo, infatti, il rischio di un conflitto nucleare torna a minacciare l'umanità.


E' infatti in atto un pericoloso rilancio del nucleare militare, soprattutto dopo l'11 settembre, con la ricerca e la produzione di una nuova generazione di bombe nucleari più piccole e "maneggevoli" e con le bunker-busters, che possono penetrare in profondità.


Una responsabilità anche italiana, visto che all'aeroporto militare italiano di Ghedi (Brescia) e nella base Usaf di Aviano sono stoccate complessivamente 90 testate nucleari pronte all'uso.


E' per questi motivi che Beati i Costruttori di Pace assieme al Comune di Padova, all'interno della Rete Italiana per il Disarmo, stanno organizzando una serie di iniziative che dal 6 al 9 agosto prossimi coinvolgeranno sia la città del Santo che Ghedi e Aviano, con momenti di commemorazione, la testimonianza di una sopravvissuta, gesti simbolici, dibattiti, una mostra e momenti di teatro e musica. Proposte che si inseriscono nella rete internazionale di iniziative e marce che in quei giorni diverse organizzazioni terranno in varie parti del mondo, aderendo alla  Campagna Globale per la Messa al Bando delle Armi Nucleari "Abolition Now". 


Un impegno nel segno di Sadako, la bimba di Hiroshima che aveva due anni quando la sua città fu rasa al suolo da "Little Boy"; ammalatasi di leucemia a causa delle radiazioni, iniziò a piegare le mille gru di origami che secondo un'antica tradizione giapponese le avrebbero concesso di realizzare il suo sogno. Continuò a piegare foglietti di carta colorata fino a poco prima della sua morte, a dodici anni, il 25 ottobre 1955. "Sadako e le sue gru – sottolinea Lisa Clark di Beati i Costruttori di Pace – ci insegnano che non bisogna mai rinunciare, anche quando l'obiettivo sembra irraggiungibile".


 


Per informazioni sulle iniziative italiane: www.beati.org, tel. 049 8070522, beati@libero.it

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