DVD – "Il fiume rosso", di Howard Hawks

La No Shame propone un’edizione restaurata e rimasterizzata in digitale, che rende giustizia a uno dei capolavori di Edward Hawks, restituendogli la sua durata originale, ripristinando ben 35 minuti che mancavano alle edizioni precedenti, e proponendo lo speciale The Man who made the movies, che ripercorre direttamente dalla voce del regista tutta la sua carriera.

 

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Red RiverTitolo originale: Red River

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Anno: 1948

Durata: 133’

Distribuzione: No Shame (edizione integrale – 2 dvd)

Genere: Western

Cast: John Wayne, Montgomery Clift, Walter Brennan, Joanne Dru, Coleen Gray, Harry Carey, John Ireland

Regia: Edward Hawks

Formato DVD/Video: 1,33:1

Audio: Inglese Dolby Digital 1.0, Italiano Dolby Digital 1.0

Sottotitoli: Italiano

Extra:   Accesso diretto alle scene, Documentario su Howard Hawks: The Man who made the movies (56 min), Galleria fotografica, Lux Radio Theatre ''Red River'' (adattamento radiofonico interpretato da John Wayne, Walter Brennan e Joanne Dru), Menù interattivi

 

 

 

 La recensione di Sentieri selvaggi

 

IL DVDHoward Hawks

Nel primo disco il film ritrova la sua durata originale (le parti ripristinate sono sottotitolate) in un bianco e nero luminoso e privo di sgranature evidenti, e con un audio più che buono sia nella traccia inglese che in quella italiana, benché in formato mono. Nel secondo disco, dedicato agli extra, la parte del leone la fa un interessante documentario, che alterna materiali d’archivio e immagini a colori che ritraggono Hawks intervistato nel 1973, ormai “in pensione”, in California, mentre segue il figlio nelle sue gare di motocross. Si, ripercorre tutta la carriera del regista americano in 56 minuti di spezzoni dai suoi film più amati, con la voce narrante di Sidney Pollack, e si approfondiscono le sue dichiarazioni con immagini d’epoca dai set e descrivendo nel dettaglio le sequenze meglio riuscite e il rapporto con gli attori e i produttori, nonché con gli scrittori William Faulkner e Ernest Hemingway, attraverso il ricordo di battute informali di caccia e pesca durante le quali conversare di vita e letteratura. Lo speciale si focalizza sulla facilità con cui Hawks attraversava i generi, realizzando film di guerra, commedie brillanti, western; lascia direttamente alla voce del regista una serie di aneddoti sugli stratagemmi utilizzati per risolvere problemi tecnici, dalle rocambolesche riprese della gara di automobili in L’urlo della folla (The Crowd Roars, 1932) alle tendine di pizzo usate in Scarface (1932) per creare le silhouette degli attori in una stanza buia; si sofferma sul suo rapporto privilegiato con Cary Grant, attore che lo accompagnò in molte pellicole, e sulle sue protagoniste femminili, rievocando il piglio comico dell’ereditiera Katharine Hepburn in Susanna (Bringing up baby, 1938) e soprattutto Lauren Bacall, considerata la personificazione dell’attrice ideale, per cui Hawks ricorda di aver scritto una scena clamorosa di seduzione e di arroganza in Acque del Sud (To Have and Have Not , 1944) e il ruolo della femme fatale in Il Grande Sonno (1946), scritto da Faulkner e Leight Brackett “una donna che scriveva come un uomo” in soli otto giorni, da un romanzo di Raymond Chandler. Hawks dichiara volentieri la sua schietta concezione del cinema: “una volta giocavo a tennis con un campione mondiale; ma scrisse un libro sulla teoria del tennis, e da allora i suoi colpi violenti si fecero fiacchi; questo è ciò che accade quando si riflette e si razionalizza troppo: i francesi sono stati gentili con me, e mi hanno attribuito molte intenzioni che non sapevo di avere.. in realtà io non mi sono posto mai problemi sul mio pubblico: pensavo “se mi piace una ragazza, allora il pubblico l’amerà” e racconta i suoi trucchi: girare le commedie (come Monkey business nel 1952) in ambienti ridotti per ottenere più Red Riverdinamismo, e far accavallare volutamente le voci degli attori per realizzare conversazioni il più possibili realistiche e vivaci, insistendo spesso sulla velocità e sul movimento (e criticando Il mucchio selvaggio per l’uso enfatico del ralenti). Racconta un aneddoto significativo in cui rievoca la diffidenza con cui i produttori chiedevano a lui e a John Ford, all’inizio delle loro carriere, quando il sonoro era una novità, come intendessero far parlare i loro attori (risposta di grazia ineffabile: “tutto ciò che sappiamo dei dialoghi, è come parla la gente comune”). Proprio la sua amicizia con Ford introduce il capitolo dedicato al western, e Hawks e narra come venne influenzato dalla capacità di Ford di girare grandi scene epiche avvalendosi di piccole cose, come il semplice passaggio di una nuvola che oscura le montagne, e ricorda l’esperienza con John Wayne, con cui proprio da Il Fiume Rosso in poi continuò a collaborare, come in Un dollaro d’onore (Rio Bravo, 1959) e in El Dorado (1967) e con Montgomery Clift, in cui trovò uno dei pochi attori capaci di non “scomparire dallo schermo” di fronte al carisma e alla violenza che sprigionava Wayne sul set. Una chicca aggiuntiva presente negli extra è il radiodramma Red River, interpretato da Wayne, Walter Brennan (uno dei caratteristi preferiti del cinema di Hawks) e Joanne Dru, in lingua originale.

 

 

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