VENEZIA 66 – "Quasi un sequel di Happiness". Incontro con Todd Solondz, Shirley Henderson e Ed Lachman

solondz"Mi piace molto plasmare le cose. In Florida ci sono molti centri commerciali, enormi condomini ed è forte l’idea di comunità. Lo considero un paese generico, strano, dove c’è una dittatura del Time Magazine. Quante persone rinuncerebbero alla democrazia per il comfort?" Todd Solondz presenta il suo Life during Wartime, in Concorso

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solondzNelle domande dei giornalisti convenuti alla conferenza stampa del film Life during Wartime di Todd Solondz è frequente il parallelismo con Happiness, film del regista datato 1998. All’incontro con la stampa erano presenti anche l’attrice Shirley Henderson e il direttore della fotografia Ed Lachman. 

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Come ha deciso di riprendere la stessa famiglia e i suoi personaggi cambiando il cast e le linee narrative del film?

 Todd Solondz: Credo che la creazione di un film sia sempre una scoperta, un mistero. Nel realizzare questo film ho voluto sentirmi libero di giocare con i personaggi cambiandoli per creare un film diverso. Anche se per certi versi è il sequel del film del '98. Inoltre la cosa che più mi incuriosiva era immaginare i personaggi dieci anni dopo. Questo film è senza dubbio più "politicizzato" di Happiness e i personaggi mi commuovono molto, sono allegri e tristi allo stesso tempo.
 
Quanto lo ha divertito il cambio di ambientazione rispetto ad Happiness? Inoltre la fotografia è molto più colorata…

Todd Solondz: Mi piace molto plasmare le cose. In Florida ci sono molti centri commerciali, enormi condomini ed è forte l’idea di comunità. Lo considero un paese generico, strano, dove c’è una dittatura del Time Magazine. Quante persone rinuncerebbero alla democrazia per il comfort?
 
Come è riuscito il direttore della fotografia a visualizzare l’immaginario del regista?

Ed Lachman: Come faccio solitamente ho cercato le tracce nella sceneggiatura. Comunque conosco bene il linguaggio di Todd Solondz. Avevo paura di non riuscire ad esprimere le metafore visive ma le ho esplorate e ci sono riuscito.
 
Come è stato per l'attrice protagonista entrare nel mondo di Solondz? E come è stato interpretare un personaggio già apparso sullo schermo?

Shirley Henderson: è stato meraviglioso, splendido, avevo fatto anche l’audizione per Happiness e poi ho ritentato con questo film e ci sono riuscita. Ho amato molto vedere il modo in cui lavora Todd. Ho cercato di non preoccuparmi del personaggio originale e ho dato la mia versione del personaggio. Mi sono identificata in Joy e credo di aver soddisfatto Todd.
 
Due concetti importanti: perdonare e dimenticare. Può dirci qualcosa al riguardo?

Todd Solondz: è senza dubbio il filo conduttore del film ma non sono concetti che ho messo per suscitare qualche risposta particolare. Io chiedo agli spettatori di aprirsi alla vita come ho fatto io con i miei personaggi.

 


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    Un commento

    • mi auguro che i distributori italiani non lo bistrattino come in passato. Altro che osannarlo a Venezia, fateci vedere i suoi film!