Perez. Incontro con Luca Zingaretti, Marco D'Amore e Edoardo De Angelis
Questa mattina al Cinema Adriano di Roma il regista Edoardo De Angelis ha presentato la sua seconda opera che arriva dopo Mozzarella Stories ed è già passata per l'ultimo Festival di Venezia. Sono intervenuti anche i protagonisti principali di questo noir all'italiana, Luca Zingaretti e Marco D'Amore. Il film uscirà in sala giovedì 2 ottobre distribuito da Medusa
Già passato per l'ultimo Festival di Venezia nella selezione ufficiale Fuori Concorso, Perez. diretto da Edoardo De Angelis sfrutta l'enorme spazio d'aria del Centro direzionale di Napoli, dove svettano i palazzi figli dell'architettura contemporanea by Kenz? Tange e le viste mozzafiato dalle terrazze (che fanno somigliare Napoli ad una Buenos Aires odierna). Un paesaggio 'naturale' che si sarebbe prestato all'uso realistico di una Steadycam, sostituita invece da una Moviefly bilanciata con stabilizzatori esterni. Una sorta di ibrido costruito in modo artigianale…
Mentre Luca Zingaretti e Marco D'Amore spiegano quanto sia banale ricondurre Perez. su un piano bidimensionale fatto di chiara lotta tra bene e male…
Cosa ti ha spinto a coprodurre il film?
Luca Zingaretti: da tempo paventavo la possibilità d'inserirmi in questo settore. Leggendo il soggetto mi è piaciuto immediatamente perchè racchiude in sè la visione d'autore ma anche l'immediatezza necessaria per arrivare al pubblico. L'ho fatto ed è stato uno dei più grandi regali che abbia mai ricevuto nella mia vita professionale
Perchè Perez con il punto?
Edoardo De Angelis: ho voluto raccontare la storia di un uomo che rientra in possesso della sua identità. Quindi a Perez si può 'aggiungere' solo un punto
Come mai Perez diventa veramente uomo passando dall'altra parte della barricata?
Luca Zingaretti: dire questo significa ridurre il film ad una lotta tra bene e male…la vedo più come una questione che attiene il passaggio dalla prima parte in cui regnano le leggi sociali alla seconda in cui prevale la legge di natura. Considerato così Perez…non esistono più bene e male o se esistono hanno connotazioni che dipendono dal contesto: il bene è la sopravvivenza, il male è soccombere.
Marco D'Amore: mi annoia questa lettura bidimensionale (bene e male) del film che sì ha un valore realistico (fatti) ma anche un impianto formale che fornisce valore simbolico. L'omicidio può essere letto in maniera più ampia, lo vedo come il passaggio arduo, perchè è di questo che si tratta, che l'eroe Perez deve compiere. Il tutto s'iscrive in una città unica come Napoli restituitaci in modo vertiginoso
Che tipo di linguaggio hai utilizzato per parlarci dell'uomo Perez?
Edoardo De Angelis: ho cercato, congiuntamente al direttore della fotografia, un linguaggio che fosse specifico per questo film sfruttando ciò che il 'paesaggio naturale' (Centro direzionale di Napoli) ci ha offerto: spazi molto ampi. La mia idea del film è molto vicina ad un girato con Stadycam ma l'estetica della Steadycam in sè non mi piace. Ho così utilizzato il Moviefly modificandolo con altri mezzi di stabilizzazione esistenti per ottenere l'ibrido che ci ha consentito di girare come volevamo. Le inquadrature aeree provengono da una camera molto più piccola applicata su un drone e rispondono all'idea di rendere un ambiente come Napoli inedito…un cuore freddo in una città bollente.
Perchè spesso nel finale vediamo alternarsi immagini fuori fuoco e in fuoco?
Edoardo De Angelis: Perez è un individuo che non riesce più a dormire quindi caratterizzato da uno sguardo stanco. Per allegerire la visione siamo intervenuti con ottiche più morbide da 50 mm in sù.
Da cosa deriva la scelta di mostrare una Napoli nuova (architettonicamente)?
Edoardo De Angelis: non avevo intenzione di risultare inedito ma ho frequentato il Centro Direzionale per intervistare gli avvocati d'ufficio. Ho scoperto un luogo poco conosciuto, un luogo semivuoto, il progresso della città mai partito che rappresenta perfettamente il protagonista. Il luogo è Perez e Perez è il luogo.
Quanto conta l'ironia in un film così secco e asciutto?
Edoardo De Angelis: nella stesura iniziale il film ne era intriso, poi si è lavorato per smussare questo aspetto che pure è rimasto. Lo considero un elemento presente e prezioso che mi pare faccia somigliare di più il cinema alla vita
Perchè hai optato per il genere noir con la terza persona di Perez e tutto l'armamentario che lascia ascrivere questo film al genere?
Edoardo De Angelis: gli elementi distintivi del noir mi sono giunti spontanei letta la sceneggiatura e mi sono serviti per realizzarla.