Abbraccialo per me – Incontro con Vittorio Sindoni, Stefania Rocca e il cast

Uscirà il 21 aprile in circa 40 sale il nuovo film diretto da Vittorio Sindoni, che torna al cinema per dirigere un dramma familiare con Stefania Rocca protagonista.

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Uscirà il 21 aprile in circa 40 sale l’ultimo film del regista di Gli anni struggenti e Una fredda mattina di maggio. Presenti all’incontro di presentazione, oltre al regista, Stefania Rocca, che nel film interpreta Caterina, madre di Francesco (Moisè Curia anche lui presente in conferenza) un ragazzo affetto da disabilità intellettiva. Hanno partecipato anche l’attrice Giulia Bertini e Fabio Frizzi, autore della colonna sonora.

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“Sono stato invitato al Quirinale in occasione della giornata dedicata alla sensibilizzazione per l’autismo”, racconta Vittorio Sindoni, “e ho scoperto che c’è una nuova terminologia per definire chi è affetto da disabilità mentale. Non li si definisce più così, il termine più adatto è disabilità intellettiva. Ho deciso di adottare lo stesso termine anche io, credo che possa fare la differenza, stimolare una maggiore sensibilità da parte delle persone così dette “normali”. Il mio film è un tentativo di sensibilizzazione e di superamento della paura che può provare l’uomo semplice con persone del genere. È una storia drammatica ma piena di grandi sentimenti, che spero possa servire per abbattere alcuni muri. Che la gente possa uscire dal cinema e fare dei piccoli gesti di solidarietà nei confronti di persone come la madre e il figlio descritti nel film, fargli capire che non sono soli. La comunità oramai esclude e non include più persone come Francesco, che non a caso nel film è soprannominato dispregiativamente Ciccio tamburo”. “Ringrazio molto gli attori”, prosegue Sindoni, “Stefania mi ha accompagnato fin dall’inizio. Dalla sceneggiatura il primo pensiero è andato alla madre, una madre che ha dovuto spegnere la sua vita, che si è reclusa in casa per badare a suo figlio”.

moisè curia paolo sassanelli abbraccialo per me“Quando ho letto la sceneggiatura ho pianto”, dice Stefania Rocca. “Poi ho incontrato Moisé e abbiamo iniziato a lavorare insieme sui nostri personaggi. La sua interpretazione di Francesco lo ritrae come un ragazzo attivo, impulsivo, che si comporta seguendo una sua logica. E mi è venuta in mente la frase di Alda Merini Qual’è il limite tra la creatività e la follia? Il mio personaggio è quello di una madre che difende suo figlio da una società che al contrario non gli perdona nulla, da una serie di interferenze da parte del mondo esterno che provocano solo dolore in persone che hanno semplicemente una forma diversa di stare al mondo. Girando il film poi, ho iniziato a capire un altro aspetto del mio personaggio. Caterina difende suo figlio dal mondo, ma così facendo lo relega. Ha una forma di cecità, che è anche una forma di vergogna: non ammette davanti al mondo che suo figlio ha dei problemi, perchè il mondo ci fa vergognare anche di cose per le quali non bisognerebbe vergognarsi”.

Prendono la parola anche Moisè Curia e Giulia Bertini, che nel film interpreta Tania, sorella di Francesco. Curia afferma che i riferimenti per l’interpretazione di Francesco “Ciccio” sono stati molteplici, dal Dustin Hoffman di Rain Man a Leonardo Di Caprio di Buon compleanno Mr. Grape, da cui ha preso spunto per l’approccio molto fisico al ruolo, mentre Giulia Bertini, nei panni di una sorella forte e protettiva, afferma: “Tania è molto forte, molto più forte di me. Ho imparato tanto dal ruolo, mi ci sono subito molto affezionata”. In conclusione, Vittorio Sidona ricorda la scena conclusiva del film, girata presso il Teatro Patologico diretto da Dario D’Ambrosi, nella quale partecipano tutti i pazienti dell’istituzione. “Dario gestisce con un amore pazzesco quelle persone. È riuscito a farli viaggiare in aereo, in quaranta disabili per recitare Medea a New York. Oggi chi lo fa? Nella scena finale la presenza di tutti loro è stata un’esperienza bellissima. Erano felici, si sono divertiti. Mi auguro che si creino più iniziative come quella del teatro patologico”.

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