9/3/2005 – Esercenti e distributori preoccupati per la concorrenza

I canali alternativi di visione dei film spaventano

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

"Dvd, pay tv, film in rete, pirateria informatica e tradizionale: con tutta questa concorrenza, oggi per decidere di andare al cinema bisogna essere davvero motivatissimi". Così Walter Vacchino, presidente dell'Anec, associazione nazionale esercenti cinema, spiega sulle pagine del Giornale dello Spettacolo le difficoltà che incontra il mercato nei primi due mesi del 2005, che registrano una flessione di pubblico (-13%, nel campione Cinetel). "Questa disaffezione per il grande schermo – continua Vacchino – è assai preoccupante, anche perché fra i grandi mercati europei, quello italiano è il più debole e modesto e pertanto, anche in relazione ai nuovi investimenti nell'esercizio, sarebbe logico attendersi una crescita significativa".
Carlo Bernaschi, presidente dell'Anem, associazione nazionale esercenti multiplex, ritiene che "a determinare flussi e riflussi di pubblico è soltanto la qualità dell'offerta. Lo scorso anno in gennaio erano usciti L'ultimo samurai e Il signore degli anelli; quest'anno non ci sono stati film dello stesso livello".
Del medesimo parere Paolo Pozzi, direttore commerciale di Medusa: "La verità è che in questo periodo è mancato un paio di film fenomeno in grado di rastrellare fra i 20 e i 30 miliardi, come era accaduto lo scorso anno".
Se è vero che sono le strutture tradizionali a pagare lo scotto maggiore di questa situazione, evidenzia Paolo Protti, vice presidente vicario dell'Anec, è tutto il mercato che soffre: "dunque, per migliorare consistentemente i dati di affluenza degli spettatori, abbiamo bisogno di una partecipazione di tutti i tipi di sale e di una loro presenza più armonica nelle diverse conformazioni urbanistiche".
Il presidente di Warner Bros Italia, Paolo Ferrari, punta l'attenzione sulla contrazione complessiva dei consumi e insiste sul problema dell'offerta: "personalmente – dice – non sono allarmato per i risultati di gennaio e febbraio, ma assai più preoccupato per i prossimi mesi".
Tra le cause di questa negativa partenza d'anno, secondo Alberto Pasquale, direttore generale della 20th Century Fox, è da segnalare "il tramonto del glamour, che resta un elemento di grande richiamo per il pubblico. Il divismo, sia nostrano, come dimostra il caso Accorsi, sia internazionale, mi sembra in fase calante e la mancanza di star è un altro degli elementi che distraggono: se non ci sono star, i film si possono vedere in televisione. Sono i divi, non dimentichiamolo, che invogliano alla frequentazione del grande schermo".

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------


    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array