Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera, di Nicolas Bedos

Ritorna l’OSS 117 di Jean Dujardin, qui diretto da Nicolas Bedos, nel terzo capitolo della saga parodica di spionaggio che si concentra eccessivamente sulle gag del protagonista.

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Con Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera ritorna Hubert Bonisseur de la Bath, meglio noto come l’OSS 117, agente segreto interpretato da Jean Dujardin, molto amato in Francia e riportato sullo schermo nel 2006 da Michel Hazanavicius, che qui lascia la regia a Nicolas Bedos.

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Bedos prosegue il discorso di decostruzione parodica del genere spionistico avviato da Hazanavicius con Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo e proseguito in Agente speciale 117 al servizio della repubblica – Missione Rio. La grande novità introdotta dal regista in questo terzo capitolo è una nuova contestualizzazione temporale. Se i due film precedenti sono ambientati entrambi a cavallo degli anni ’60, in Allarme rosso in Africa nera abbiamo un salto temporale di più di vent’anni, trasportando l’agente 117 in piena guerra fredda.

È il 1981, la Francia è alla vigilia delle elezioni che porteranno Mitterand a coprire il ruolo di presidente della repubblica. Hubert e l’agenzia devono affrontare il pericolo comunista che si annida ovunque, per questo devono assicurarsi alleati stranieri. 117 e il nuovo pupillo dell’agenzia, l’agente 1001, vengono mandati in Kenya con l’intento di salvaguardare la vita del dittatore Koudjo Sangawe Bamba, alleato della Francia e minacciato da dei ribelli che vorrebbero la democrazia.

Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera prende tutti i difetti tipici dei film di spionaggio e li esagera fino all’estremo. 117 è un misogino, egocentrico e razzista, che non riesce ad adeguarsi ad una modernità in evoluzione. La sua mascolinità tossica viene contrastata sia dalla nuova indipendenza di figure femminili come Zéphyrine Bamba, a capo dei ribelli kenyoti, sia dal nuovo maschio rappresentato dall’agente 1001, più giovane e al passo coi tempi, che grazie alla sua mascolinità sensibile riscuote molto più successo con le donne dello stesso 117.

La commedia di Nicolas Bedos si muove in maniera furba: in un momento storico di maggiore attenzione sociale, in cui i grandi blockbuster tendono a smussare gli aspetti più razzisti e sessisti delle loro produzioni storiche, Allarme rosso in Africa nera ci mostra come questi problemi possono diventare uno strumento di critica e riflessione, abbracciandoli pienamente e caricando il suoi personaggi dei peggiori difetti pensabili.

Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera non è certamente il film perfetto. In diverse occasioni si ha l’impressione che la trama non proceda, concentrandosi eccessivamente sulle gag di 117, rendendole noiose e stucchevoli. Tuttavia se l’ultimo James Bond vi ha lasciato voglia di un divertente film sullo spionaggio, allora è adatto a voi.

Titolo originale: OSS 117: Alerte rouge en Afrique noire
Regia: Nicolas Bedos

Interpreti: Jean Dujardin, Pierre Niney, Fatou N’Diaye, Wladimir Yordanoff, Natacha Lindinger, Gilles Cohen
Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 116
Origine: Francia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3 (4 voti)
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