Amityville: il risveglio, di Franck Khalfoun

The Awakening è passato per molte mani prima di finire in quelle della Blumhouse. La casa di produzione non lo ha salvato dai luoghi comuni di Amityville che si accaniscono sulla dimora

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Se c’è davvero una rinascita nel panorama dell’horror americano il merito non è solo della straordinaria popolarità dei film di James Wan. Il regista malese/australiano ha dato il suo nome ad una forma inconfondibile che caratterizza la sua regia e le sue produzioni. Non è necessario vedere molte sequenze dei correlati di The Conjuring per riconoscere ed attribuire la sua ossessione per il dettaglio scenico.
L’approccio di Jason Blum al genere è radicalmente diverso ma non è meno importante nella definizione dell’horror di questo decennio. La Blumhouse ha messo il suo nome sui franchise di Paranormal Activity e di Sinister. La regola del basso budget ha resuscitato Night M. Shyamalan e The Visit e Split lo hanno liberato dalla sua disastrosa ostinazione per il blockbuster. La casa di produzione ha persino prodotto James Wan nell’epopea di Insidious e ha definito i contorni dell’affascinante futuro violento e distopico di The Purge. James Blum ha restituito una continuità di rendimento all’horror in un modo che non si vedeva più dall’età dell’oro degli eighties. Tuttavia, nemmeno il suo comprovato fiuto per il successo ha salvato la complicata gestazione di Amityville: The Awakening.

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Il sesto lungometraggio uscito fuori dal best-seller di Jay Anson deve ancora trovare la sua data di distribuzione americana nonostante sia stato completato un anno fa. Il copione dell’ultimo capitolo della saga della vera casa maledetta ha subito diverse riscritture dopo il progetto originale di farne un found-footage. L’idea è che dietro a tutte queste indecisioni ci fosse una mancanza di giustificazione riguardo ad un altro film sulla mansion al 112 di Ocean Drive. Forse, l’unico motivo è stato trovato nel trampolino di lancio cinematografico per Bella Thorne, nota come bambina prodigio delle serie tv americane e in attesa di una sistemazione da adulta. Lo script finale prova a mettere al centro dell’attenzione le difficoltà di inserimento della giovane eroina nella nuova comunità di Amityville, in cui è arrivata dopo la morte del padre e un grave incidente capitato al fratello. La sceneggiatura di Franck Khalfoun cerca di arricchire il solito plot della possessione demoniaca con l’empatia verso le sue relazioni familiari ma i suoi tentativi non sono troppo convinti. La ragazza non resiste ad attirare l’attenzione della madre con un comportamento problematico e vive un senso di amore e odio verso il parente costretto al coma vegetativo. Così, i suoi inutili sforzi di persuadere il genitore che la casa ha qualcosa di sbagliato non sono il riflesso del tipico isolamento del romanzo di formazione ma un semplice luogo comune.

L’idea più originale di The Awakening è la consapevolezza dei personaggi di

gif critica 2vivere in una villa notoriamente stregata fino a punto che ci hanno persino fatto dei film. Il punto più interessante ma anche più assurdo di tutta la sceneggiatura è il corto circuito che si crea quando la protagonista decide di vedere The Amityville Horror nella stessa casa in cui era stato ambientato. Come se la vicenda basata su una storia vera con Jason Brolin e Margot Kidder potesse esserle d’aiuto ad affrontare quello che le sta succedendo. The Awakening perde per strada questa intuizione quando spiega i motivi per cui la capofamiglia ha scelto la dimora proprio in virtù delle sue presunte proprietà demoniache. Quindi, il film si appoggia molto di più sull’affidabilità dei consumati evergreen dell’epopea di Amityville e li ripropone con la stessa puntualità con cui gli strani eventi si abbattono sulla casa ogni notte alle tre e un quarto. Chi si aspetta le mosche che volano inspiegabilmente dentro casa e gli incubi sempre più realistici sugli omicidi passati e futuri dei suoi inquilini non resterà deluso. Franck Khalfoun non nega un altro ritorno nel sancta sanctorum della red room nella cantina e qualche apparizione improvvisa da brivido. Non è molto ma c’è chi si accontenta.

 

Titolo originale: Amityville – The Awakening
Regia: Franck Khalfoun
Interpreti: Bella Thorne, Cameron Monaghan, Jennifer Jason Leigh, Thomas Mann, Mckenna Grace, Jennifer Morrison
Origine: USA, 2017
Distribuzione: Notorious Pictures
Durata: 87′

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