Godzilla e Kong – Il nuovo impero, di Adam Wingard

Infantile, rumoroso e divertente come un bambino che inventa una storia per una battaglia tra pupazzi nella sua cameretta. Non ha nessun elemento memorabile ma è confezionato in maniera accattivante.

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Godzilla e Kong. Il nuovo impero è un toy-movie molto più consapevole della sua natura di quanto non lo fosse Barbie. Infatti, Greta Gerwig non si vergognava di trasmettere al pubblico il suo piacere passato nel giocare con la popolare bambola. Tuttavia, i suoi ricordi si intrecciavano a decine di altre riflessioni a cui poi si è dedicato un acceso dibattito estivo. Il film di Adam Wingard ha la stessa profondità di un bambino che inventa una storia per far scontrare due pupazzi. La trama è esile e approssimativa ma è questa la condizione necessaria per assicurarsi un pomeriggio di divertimento. Chissà se la Mattel ne terrà conto, ora che sta delineando i contorni della sua nuova divisione cinematografica.

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Il nuovo blockbuster non è direttamente collegato ad una linea di action-figures ma si comporta come se lo fosse. Sono lontani i tempi in cui Godzilla (2014) aveva provato a codificare un nuovo tono per i monster-movies. Gareth Edwards aveva fatto un eccezionale film apocalittico, con gli uomini ridotti ad impotenti comparse. La sua intuizione sulla nostra irrilevanza è stata confermata ma è stata significativamente ribaltata. Le interazioni tra gli homo sapiens sono ridotte ad entr’acte che oscillano tra il sentimentalismo e lo sketch estemporaneo. La nostra presenza è ulteriormente e volontariamente marginalizzata perché nella cameretta non c’è spazio per loro.

Le creature continuano a contendersi la Terra come se noi e le nostre città non esistessimo. Tuttavia, i primi film avevano rispetto delle conseguenze delle loro battaglie. Gli uomini non potevano determinarne l’esito ma ne subivano le perdite e i lutti. Il conflitto tra la loro forza e la nostra hybris conservava un ruolo centrale. Ora, il problema dell’uomo che si credeva in cima alla catena alimentare è al massimo la base di un dialogo divertente. Godzilla distrugge edifici, monumenti ed infrastrutture come se i danni collaterali della sua goffaggine non ci fossero. Le macchine che cadono dai ponti sbriciolati per un suo passo falso sono poco più che fugaci effetti in CGI. Gli elicotteri che lo sorvegliano mentre dorme accucciato dentro al Colosseo sono poco più che zanzare in una notte d’estate.

Ha ancora senso domandarsi cosa sarebbe potuto diventare il franchise della Warner se non si fosse disimpegnato del tutto? Ormai, la strada sembra tracciata e i sequel sono in cantiere fino a quando il pubblico garantirà gli incassi. La virata definitiva verso l’approccio bambinesco è confermata anche dall’impianto visivo della messa in scena. Lo storyboard di uno sceneggiatore in età scolare sarebbe stato identico e si sarebbe ugualmente affidato all’immaginario dei social e dei film più amati. Quindi, la fantastica Terra Cava è un’ennesima variazione di Pandora mentre le numerose città rase al suolo sono fotogeniche come un filtro di Instagram.

La scelta irreversibile di Godzilla e Kong. Il nuovo impero ha intaccato il suo potenziale o lo ha dirottato su un terreno più coerente? La risposta dipende dal livello di pregiudizio che si ha verso un tokusatsu da centocinquanta milioni di dollari. Il film è incredibilmente spassoso per chi ha aspettato un nuovo episodio di Ultraman e fantasticava di vederne uno fatto meglio. Non ha nessun elemento memorabile ma è confezionato in maniera accattivante e tiene senza cedimenti due ore di visione. King Kong cerca una famiglia da esiliato e Godzilla difende la nostra civiltà a modo suo. Alla fine, i due rivali millenari si ritrovano di nuovo a fare coppia con l’intercessione di un grande ritorno. Il villain farà ricordare a qualcuno una versione horror di King Louie di Il libro della giungla.

Ormai, la risposta su chi è più forte tra i due è stata data nell’episodio precedente. Le domande sono ancora tante e ora i due si affannano a dimostrare chi ha l’urlo più spaventoso. Il frastuono è il comune denominatore di Godzilla e Kong. Il nuovo impero e Adam Wingard lo manipola nel modo più efficace per ottenere il suo scopo.

 

Titolo originale: Godzilla x Kong – The New Empire
Regia: Adam Wingard
Interpreti: Rebecca Hall, Brian Tyree Henry, Dan Stevens, Kaylee Hottle, Alex Ferns, Fala Chen, Rachel House, Rom Smyck, Chantelle Jamieson, Greg Hatton, Kevin Copeland, Tess Dobré, Tim Carroll, Sophie Emberson-Bain, Chika Ikogwe
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 115’
Origine: USA, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
2.5 (2 voti)
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