Grandmother’s Footsteps, di Lola Peploe

Lola Peploe, nel raccontare la storia di sua nonna Clotilde, pittrice e madre degli sceneggiatori Clare e Mark costruisce un viaggio nella memoria canonico nella struttura. Freestyle.

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Registrazioni audio, filmati in super 8, fotografie in bianco e nero e appassionati scambi epistolari. Basta questo a ripercorrere una vita intera. Lola Peploe, al suo esordio alla regia, è nata e cresciuta in una famiglia d’artisti: il padre Mark e la zia Clare sono (stati) registi e sceneggiatori, collaboratori di lunga data di Bernardo Bertolucci, di cui Clare è stata moglie. Grandmother’s Footsteps unisce tre generazioni di artisti e cineasti attraverso il racconto della vita di Clotilde Brewster Peploe, nonna della regista, scomparsa nel 1997. Lola torna sull’isola di Amorgos, nelle Cicladi, dopo più di 30 anni di assenza, sulle tracce della nonna artista, chiamata affettuosamente Cloclo, inglese di nascita ma nomade per scelta, vissuta tra Kenya, Italia e Grecia, dove ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita dipingendo gli aridi e spogli paesaggi del Mediterraneo. Per Lola, incinta del primo figlio, quella che inizia come un affettuoso tracciamento esistenziale converge in un inevitabile rispecchiamento, che fa sì che il documentario si tramuti ben presto in un’indagine identitaria alla ricerca di sé, in risposta all’urgenza di trovare una sintesi tra il ruolo di madre e la vocazione di artista. Peploe riflette sulla memoria come trasmissione di un’eredità familiare, di sangue, ma soprattutto spirituale, che tiene intrinsecamente unite più generazioni di donne attraverso il tempo, per mezzo di aneddoti raccontati oralmente che assumono via via forme sempre più mitologiche e leggendarie. Imprese coraggiose, scelte di vita radicali, espedienti, trucchi e astuzie per sopravvivere ai tempi più bui. Grandmother’s Footsteps è un documentario canonico nella struttura, immobile quanto i paesaggi dipinti da Cloclo, ma profondamente sentito e partecipato, con inserti fotografici d’archivio alternati alle interviste video fatte ai familiari (i figli di Cloclo, Mark e Clare, il commovente contributo di Bernardo Bertolucci, gli abitanti di Amorgos che l’hanno conosciuta e ospitata), a cui si intermezza la lettura di brani tratti dagli scambi epistolari con gli amici di una vita e la madre, o l’appassionato seppur platonico rapporto con padre Arthur.

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La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.8
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Il voto dei lettori
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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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