I tre moschettieri – D’Artagnan, di Martin Bourboulon

Un blockbuster alla francese che, anche se talvolta precipita in atmosfere romance, si appropria del testo di Dumas con rispetto e modernità.

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I produttori Dimitri Rassam e il gruppo Pathè affidano a Martin Bourboulon, reduce da Eiffel del 2022, la regia del film I tre moschettieri  – D’Artagnan, primo capitolo di quella che sarà una trilogia annunciata tratta dal celebre romanzo di Alexandre Dumas, che cerca di riprendere le grandi pellicole d’avventura di cappa e spada in cui si combinano percorsi individuali e storia della nazione, in quella che sembra essere un operazione per riappropriarsi di un certo patrimonio letterario. Per trovare l’ultimo film di produzione francese tratto dal celebre romanzo dobbiamo tornare al 1994 quando Bernard Tavernier, che inizialmente doveva soltanto produrlo, diresse Eloise, la figlia di d’Artagnan con Sophie Marceau e Philippe Noiret.

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I tre moschettieri – D’Artagnan rappresenta quindi una rilettura dell’opera di Alexandre Dumas, che ha già subito più di trenta adattamenti per il grande schermo. C’è chi si è divertito a stravolgerla virando su una versione steampunk-fumettosa, come il tedesco Paul W.S. Anderson col suo I tre moschettieri del 2011 con Logan Lerman, Milla Jovovich, e chi a parodiarla come il nostro Sergio Corbucci in Tutti per uno…botte per tutti del 1973. Il regista Martin Bourboulon e gli sceneggiatori Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte hanno già collaborato su Papa ou maman nel 2015 e Papa ou maman 2 nel 2016 e ne I tre moschettieri – D’Artagnan hanno lavorato alla riscrittura della trama originale, cercando di portare un nuovo sguardo e un’energia fresca a una storia classica che ha fatto la storia del cinema. Con un budget di 72 milioni di euro, I tre moschettieri – D’Artagnan e il seguito I tre moschettieri – Milady hanno richiesto 9 mesi di preparazione, 8 mesi di riprese e hanno coinvolto una squadra di 300 persone. Secondo il regista, la trama del celebre romanzo di Alexandre Dumas ha lasciato un’impronta duratura nella memoria collettiva, grazie alla rappresentazione del senso d’onore e di fratellanza.

Nel 1627 Dopo alcuni anni di fragile pace, il regno di Francia è sull’orlo di una nuova guerra di religione. Il re Luigi XIII, ancora senza eredi, è a capo di un paese spaccato in due. Da un lato le forze protestanti sostenute dalla corona d’Inghilterra, dall’altro, la nobiltà cattolica che cerca di rafforzare il proprio dominio. In questo clima di precario equilibrio arriva a Parigi il giovane d’Artagnan, che sogna di far parte dei moschettieri del re. Il loro primo incontro è una sfida a duello. Ma da quel momento, con Athos, Porthos e Aramis nasce una grande amicizia. I quattro diventano inseparabili e insieme lottano contro i complotti orditi dal cardinale Richelieu e da Milady per indebolire il potere di Luigi XIII. Il guascone, innamorato della bella Constance, impiega tutto il suo coraggio e la sua destrezza di spadaccino per salvare l’onore della regina e realizzare il soglio che l’ha portato a Parigi: diventare moschettiere del re.

La regia di Martin Bourboulon riesce a mantenere un equilibrio tra il tono leggero e l’azione avventurosa e rende il film apprezzabile specialmente se comparato ad altri meno riusciti come I tre moschettieri di Stephen Herek del 1993 o D’Artagnan di Peter Hyams del 2001. Il film presenta diversi piani sequenza come ad esempio quello della prima battaglia nella foresta che sembra quasi girato in modalità FPV, la modalità all’avanguardia che permette una visione First Point View nei droni moderni e che nel film di Bourboulon ha lo scopo di mantenere un forte contatto con i personaggi e di offrire un’esperienza di massima immersione. Il regista ha infatti spiegato: “Volevo che fossimo sempre in ‘contatto’ con i personaggi, che potessimo vivere sempre le scene d’azione dal loro punto di vista.”

L’azione non sacrifica i personaggi. Buona la performance del protagonista François Civil, che porta una toccante ingenuità a d’Artagnan interpretandolo in modo convincente e divertente. Il giovane attore parigino che abbiamo visto in BAC Nord di Cédric Jimenez nel 2021, per essere d’Artagnan ha dovuto imparare scherma, coreografie di combattimento e diventare il miglior cavaliere possibile per poter eseguire alcune acrobazie da solo. Vincent Cassel ed Eva Green, protagonisti della recente serie Liaison per Apple TV, non hanno avuto bisogno di sforzarsi per rendere avvincenti il moschettiere Athos e la fredda Milady. Cassel mostra la sua potenza con una scintilla di fierezza che brilla negli occhi quando pronuncia la celebre frase “Credo in Dio, nel re e nella Francia” mentre viene condannato a morte. Eva Green invece lo fa quando, prima di gettarsi nel vuoto delle scogliere della Manica promette a d’Artagnan che dal bagliore dei suoi occhi farà nascere un incendio che lo divorerà. Pio Marmaï, che ha recitato 2022 nel film che ha vinto il Leone d’oro La scelta di Anne – L’Evenement, mostra, nei panni di Porthos, una ritmica più lenta del solito nella recitazione, forse anche dovuta al suo aumento di peso per interpretare il personaggio. Poco autorevole e troppo buono Louis Garrel nei panni di re Luigi XIII, forse il meno a fuoco di tutti.

I tre moschettieri – D’Artagnan può essere definito un blockbuster alla francese che si appropria del testo di Dumas con rispetto e modernità. Ambizione, denaro e cast non mancano in questo film che mostra anche alcuni difetti. Bourboulon per esempio non riesce a trasmettere una visione d’insieme della Francia dell’epoca perché priva il film di ampiezza, poiché l’ambientazione è spesso confinata tra vicoli e interni, così come alcune sequenze a palazzo precipitano in atmosfere romance. Ma questo non mina la sincerità del progetto e la sua esecuzione ben curata. Il finale del film rimane aperto, in attesa del secondo capitolo. À suivre!

 

Titolo originale: Les trois mousquetaires: D’Artagnan
Regia: Martin Bourboulon
Interpreti: François Civil, Vincent Cassel, Romain Duris, Louis Garrel, Pio Marmaï, Eva Green, Vicky Krieps, Lyna Khoudri, Eric Ruf, Jacob Fortune-Lloyd, Alexis Michalik, Ralph Amoussou, Marc Barbé, Patrick Mille, Ivan Franek
Distribuzione: Notorious Pictures
Durata: 121′
Origine: Francia  2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
2.44 (9 voti)
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