"La fidanzata di papà", di Enrico Oldoini

La fidanzata di papàSi va avanti a scossoni, tra trovate più o meno riuscite e citazioni d’ordinanza. Tutti se la cavano egregiamente, ma c’inchiniamo ancora una volta dinanzi alla grandezza di Nino Frassica, la cui dislessia sconclusionata si tinge sempre più dello spettro di una rassegnazione “invincibile”. Chi viene a mancare purtroppo è proprio Oldoini. la stanchezza del professionista ci fa male. Solo nel finale c’è un barlume di risveglio. Ma quella festa sulla spiaggia con troupe e cast assomiglia troppo a una liberazione.  

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La fidanzata di papàMassimo Bondi (sic!), vedovo con due figli, Lara e Matteo, gestisce un albergo a Cortina d’Ampezzo, con la collaborazione di Luminosa, direttrice di giorno, amante segreta di notte, e del fratello Eros, il cuoco “re della patata”. Un giorno Massimo riceve una telefonata da Matteo, ormai stabilito a Miami: la sua fidanzata, Barbara, aspetta un figlio. Dopo lo shock iniziale, occorre darsi da fare. Invitati dalla madre della ragazza, Angela, una facoltosa ed energica donna d’affari, Massimo, Lara ed Eros partono alla volta di Miami per assistere alla nascita dell’ultimo rampollo. Qualcosa, però, non va per il verso giusto. Barbara partorisce un bel bimbo di colore: giura assoluta fedeltà a Matteo, ma il ragazzo, disperato, fa perdere le sue tracce e si rifugia fra le braccia di Felicity, la bella odiosa di turno. Ma, alla fine, grazie anche alle rivelazioni di Angela (una notte d’amore niente di meno che con il pres…ehm) e le trovate sconclusionate di Massimo, tutte le cose tornano al posto giusto. Un cast all vip, più che all stars, con la partecipazione “straordinaria” di Simona Ventura ed Elisabetta Canalis, si mette al servizio della sceneggiatura farsesca di Oldoini e Paolo Costella, che punta più a una sequenza di gag e situazioni “ridicole” che a una solido meccanismo comico. Si va avanti a scossoni, tra trovate più o meno riuscite e citazioni d’ordinanza, che vanno da C’era una volta in America (con la scena dello scambio dei neonati) alla lettera di Totò e Peppino, da Filumena Marturano al finale di A qualcuno piace caldo, passando per la Marylin di Quando la moglie è in vacanza. Il tentativo di una declinazione postmoderna, tra Wilder e commedia dell’arte, con uno schema canovaccio che lascia la massima libertà possibile agli attori. Tutti se la cavano egregiamente: Massimo Boldi, sempre più incontenibile e delirante, Biagio Izzo, un attore fallito costretto a stento nei panni di una “provocante” segretaria, Enzo Salvi, greve e sincero come nessun altro, l’ottima Teresa Mannino, l’imprevedibile, straordinaria Aurora Quattrocchi, i giovani Davide Silvestri, Loredana De Nardis, Martina Pinto. Ma tocca inchinarsi ancora una volta dinanzi alla grandezza di Nino Frassica, la cui dislessia sconclusionata si tinge sempre più dello spettro di una rassegnazione “invincibile”. Solo grazie a lui un cruciverba può diventare un atto di resistenza contro la dittatura asfissiante della logica. Come si chiama il marito della figlia del salumiere? Genero alimentare…Chi impedisce al gioco di funzionare a dovere è proprio Oldoini. Dispiace dirlo, gli siamo ancora grati per Lui è peggio di me, tormentone della nostra adolescenza. Ma stavolta la sua regia è davvero svogliata, quasi al di qua dei limiti della grammatica: quelle poche immagini che sembrano nascondere il segreto della bellezza sono massacrate da stacchi di montaggio assolutamente senza senso. Il gap con Neri Parenti e i Vanzina è incolmabile, è vero. Ma la stanchezza del professionista ci fa male. Solo nel finale c’è un barlume di risveglio. Ma quella festa sulla spiaggia con troupe e cast assomiglia troppo a una liberazione.  

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Regia: Enrico Oldoini

Interpreti: Massimo Boldi, Simona Ventura, Biagio Izzo, Elisabetta Canalis, Enzo Salvi, Loredana De Nardis, Nino Frassica, Teresa Mannino, Aurora Quattrocchi, Martina Pinto, Davide Silvestri, I Fichi d’India (Max Cavallari, Bruno Arena)

Distribuzione: Medusa

Durata: 100’

Origine: Italia, 2008

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