L’universo di Avatar – Genesi del capolavoro di James Cameron
Lisa Fitzpatrick
Con la prefazione di Peter Jackson, un’introduzione del produttore Jon Landau e la postfazione firmata dallo stesso James Cameron, il libro offre la documentazione “visiva” del divenire di un film. L’universo di Avatar, pagina dopo pagina, prende forma davanti agli occhi del lettore a mano a mano che ogni elemento costitutivo del film viene preso in considerazione: si susseguono schizzi, bozzetti e composizioni finali, con appunti di lavoro di Cameron e degli artisti coinvolti in questo straordinario sforzo creativo, insieme a commenti e aneddoti sulla loro collaborazione con il regista. L’universo di Avatar è uno sguardo affascinante su un’impresa cinematografica pluriennale che ha richiesto le menti e i cuori di un team creativo composto da una quantità di talenti mai riuniti prima per una singola produzione hollywoodiana.
Un “dietro le quinte” sorprendente con testi adatti al grande pubblico e corredato da un apparato iconografico di oltre 200 immagini esclusive a colori che mostrano in anteprima dettagli, ambienti, personaggi e l’intero universo di Avatar in composizioni firmate dai più conosciuti illustratori che lavorano oggi nel cinema, e diversi appunti e schizzi dello stesso Cameron.
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Acting! Corso Trimestrale Recitazione Cinematografica, dal 4 marzo

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[Il Castoro pp. 108 € 16,50]
Corso Trimestrale di Montaggio in presenza, da 19 marzo
Clint Eastwood
Giulia Carluccio (a cura di)
Clint Eastwood è considerato il più classico dei registi statunitensi contemporanei. Il suo cinema ha affrontato storie e generi tipicamente americani dando luogo a un universo narrativo e tematico più complesso di quanto l'apparente semplicità dello stile e un gusto classico del racconto possano far pensare; dentro la storia di un paese, dentro il suo immaginario, dentro le sue contraddizioni.
[Marsilio pp. 176 € 12,00]

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LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO di SENTIERI SELVAGGI

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La commedia del cuore – Il cinema di Cristina Comencini
Alberto Morsiani e Serena Agusto (a cura di)
Cristina Comencini, figlia d'arte, è l'autrice italiana per eccellenza degli spaesamenti del cuore, delle traiettorie e degli intrighi sentimentali, delle nuove dislocazioni femminili all'interno di una geografia umana e di una ragnatela emozionale in costante movimento che ha sepolto per sempre l'antica sudditanza o un ormai impossibile romanticismo. Ha rinnovato, in questo modo, gli antichi canoni e stilemi della gloriosa commedia all'italiana di cui il padre Luigi è stato uno dei rappresentanti più illustri e convincenti. I suoi temi prediletti sono la fragilità e cecità emotiva, il nuovo e faticoso spazio della donna in una società complessa e difficile, il ruolo della famiglia sempre più spesso posto in discussione, le relazioni dense e contorte tra padri e figli, madri e figlie, fratelli e sorelle, le nevrosi e frustrazioni della contemporaneità. In questa ricerca la Comencini, anche importante autrice di romanzi, si segnala per finezza di analisi psicologica e capacità indagatrice dei moti dell'animo.
[Il Castoro pp. 112 € 16,00]
Nicholas Ray
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KIM KI-DUK: LA MONOGRAFIA DEFINITIVA!

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Emanuela Martini (a cura di)
«Mi interessano la storia e i personaggi. La macchina da presa è uno strumento magnifico, perché il suo potere equivale per me all’introspezione dello scrittore, e lo scorrere della pellicola nella macchina da presa rappresenta ai miei occhi il filo del pensiero dello scrittore. Ma se il personaggio sul quale lavoro non ha niente di fotogenico, la macchina da presa diventa un oggetto inutile; allora non si fa che giocare con il trenino elettrico più costoso del mondo.» Nicholas Ray
Fu uno degli autori che reinventarono il cinema americano, con ingegno e fatica, nel decennio più difficile della storia di Hollywood, quegli anni Cinquanta che segnarono la fine del cinema classico e del sistema degli studios, fiaccati dalla concorrenza della televisione: Raymond Nicholas Kienzle (che cambiò il proprio cognome in Ray durante la Seconda guerra mondiale), classe 1901, enfant prodige appassionato di radio, cinema, teatro, musica, letteratura, studente di architettura con Frank Lloyd Wright, amico di Elia Kazan e Joseph Losey, collaboratore in teatro di Bertolt Brecht e soprattutto, dalla fine degli anni Quaranta, regista cinematografico. Amava i generi, noir, thriller, mélo, e li rinnovò radicalmente; si entusiasmò per le sterminate prospettive offerte dal cinemascope e sapeva mescolare con istinto pittorico i rossi, violetti, arancioni; divenne famoso con un falso western, Johnny Guitar, e famosissimo con Gioventù bruciata, con James Dean. Ray fu, come i suoi protagonisti, un “ribelle senza causa”, per sempre giovane e sempre all’instancabile ricerca di un mondo migliore. Negli ultimi due decenni della sua vita, vagò tra Europa e America e, alla fine, lasciò che Wim Wenders riprendesse la sua morte. Grande regista fino all’ultimo, spirito inquieto fino all’ultimo. Con 110 foto b/n e colore.
[Il Castoro – 27 TFF pp. 216 € 26,00]
Nagisa Oshima
Stefano Francia di Celle (a cura di)
«Ho sempre fatto un genere di film che mi rendeva poi difficile realizzare il film successivo. Quando a volte mi hanno proposto vie semplici, ho sempre rifiutato. Faccio dei film perché vedo dei fantasmi e intendo le loro voci. Quelli che vedono questi fantasmi e ne intendono le voci sono la mia troupe e i miei spettatori.» Nagisa Ōshim.
Nagisa Ōshima ha aperto una breccia nel cinema mondiale caratterizzandosi come autore giapponese a tutto tondo. Ha saputo trasferire nel suo cinema vitale, poliedrico e capace di continue evoluzioni formali, le istanze più autentiche dell’individuo immerso nella realtà politica e sociale del Giappone della seconda metà del Novecento. Un intellettuale che non si è espresso solo con le immagini ma anche con testi di grande vivacità e con collaborazioni sempre più intense con la televisione, fino a diventare un vero e proprio personaggio pubblico. Il volume esplora questi aspetti meno noti fornendo in ogni caso un inquadramento globale di una filmografia straordinaria che stimola da sempre le analisi più complesse e il godimento di tanti pubblici diversi, grazie a un impressionante dispiegamento di codici comunicativi molto eterogenei. È stato coinvolto un nutrito drappello di chi pensa il cinema (critici, studiosi, psicoanalisti) e di chi fa il cinema (registi, attori, collaboratori) per riflessioni e testimonianze su aspetti e temi che emergono dalla sua opera. Un modo per esplorare, per vie molto diverse, la potente presa di contatto con la realtà che Ōshima ha saputo esercitare con la sua opera e con il suo coinvolgimento attivo come intellettuale che ha sempre saputo porsi in maniera. Con 105 foto b/n e colori..
[Il Castoro – 27 TFF pp. 238 € 26,00]
Tutto su di me
Pedro Almodovar e Frédéric Strauss
Frédéric Strauss, attraverso una serie di interviste raccolte nel corso degli anni (i primi incontri risalgono al 1994), racconta passo dopo passo la carriera del regista spagnolo: dal periodo della movida madrilena ai primi lavori in super8, realizzati con gli amici durante i fine settimana, quando ancora lavorava per la compagnia telefonica spagnola; dalla nascita della casa di produzione El Deseo, ideata con il fratello Agustín, alle opere che gli hanno garantito il successo internazionale (Légami!, Tacchi a spillo); per finire con gli importanti riconoscimenti ottenuti a Cannes e agli Oscar. Almodóvar parla a ruota libera, in maniera divertente e divertita, pronto a evocare ricordi della propria infanzia, a fornire spiegazioni tecniche per farci comprendere meglio una scena, a raccontare aneddoti riferiti al set e al suo rapporto, non sempre facile, con gli attori, oppure a descrivere sequenze tagliate in fase di montaggio, e a parlare dei film e degli autori che lo hanno maggiormente influenzato. Il ritratto dell’artista è reso ancora più vivido dalla riproposizione di alcuni suoi testi scritti in occasione dell’uscita dei film, e da un imponente apparato iconografico completo di foto di scena, storyboard realizzati da Almodóvar, disegni di importanti artisti (Mariscal, Dis Berlin, Juan Gatti) utilizzati per le scenografie, locandine originali e molto altro.
[Lindau – pp. 248 € 44,00 ristampa]
Il lato oscuro del genio. La vita di Alfred Hitchcock
Donald Spoto
«Il lato oscuro del genio» è universalmente considerata la biografia «definitiva» di Alfred Hitchcock, l’enigmatico regista inglese autore di alcuni tra i film più celebri, ammirati e amati dell’intera storia del cinema («Psyco», «La donna che visse due volte», «La finestra sul cortile», «Gli uccelli», per ricordarne solo qualcuno). In essa Donald Spoto esplora le radici profonde delle ossessioni di Hitchcock – per il cibo, l’assassinio, l’amore idealizzato… – e ricostruisce le origini del suo incomparabile e bizzarro genio, dagli anni della fanciullezza e della formazione a quelli del successo americano. Basata su centinaia di interviste realizzate con i suoi attori, sceneggiatori e collaboratori, oltre che su ricerche originali di inusitata ampiezza, «Il lato oscuro del genio» (vincitore dell’Edgar Award) ricostruisce ogni episodio della vita del grande regista con dovizia di particolari spesso inediti, oltre che con impareggiabile maestria narrativa.
[Lindau – pp. 768 € 30,00 ristampa]
Stanley Kubrick. L'umano, né più né meno
Michel Chion
In questo saggio – il primo di tale ampiezza dedicato al suo cinema e corredato dalla pubblicazione di oltre 750 fotogrammi –, Michel Chion ricostruisce storia, contesto e poetica di tutti i suoi film (dall’«invisibile» Fear and Desire, realizzato nel 1953 e in seguito rinnegato, a Eyes Wide Shut, uscito nel 1999 qualche mese dopo la scomparsa del regista), mettendo in particolare evidenza l’unicità di un’opera che alterna indiscussi capolavori – 2001: Odissea nello spazio, Barry Lyndon e Full Metal Jacket – a fasi di ricerca e transizione. L’approccio rigorosamente cronologico permette di cogliere gli snodi della carriera, l’affacciarsi di nuovi temi, la capacità di strutturare forme cinematografiche inedite (come la coabitazione, senza fusione, di immagini, parole e musica, o la polifonia dei procedimenti narrativi).
Ma Kubrick ha voluto prima di tutto raccontare storie centrate sull’Uomo, l’individuo universale, e il suo «slancio vitale». Ha voluto raccontare l’umano, in cui convivono la gioia di esistere e quella di distruggere, con la morte sempre all’orizzonte; l’umano, con le sue aspirazioni di grandezza, le sue infime schiavitù e il suo ambizioso tentativo di appropriarsi di un mondo che oppone resistenza e di un cosmo labirintico. L’umano, insomma, né più né meno.
[Lindau – pp. 608 € 40,00 ristampa]
François Truffaut. La biografia
Antoine de Baecque, Serge Toubiana
Una nascita segreta, il 6 febbraio 1932, un’infanzia quasi clandestina in casa dei genitori ostili: la vita di François Truffaut è subito romanzesca. Nella Parigi occupata, è il tempo dei colpi di testa, degli amici per la vita. Lettore appassionato, spettatore infaticabile – vede e rivede centinaia di film –, a sedici anni fonda un cineclub e si indebita. È la rottura con i genitori, il riformatorio, la prigione militare. Ma la personalità febbrile di François Truffaut intriga e seduce Genet, Cocteau e soprattutto André Bazin, che gli permette di scrivere sui «Cahiers du cinéma». Rapidamente il giovane autodidatta diventa il critico più in vista degli anni ’50. Incontra i maestri che ammira, Renoir, Ophuls, Rossellini, Hitchcock. «Il film di domani sarà girato da avventurieri», scrive su «Arts». I colpi di testa dell’infanzia diventano cinema e si impongono come un film-manifesto (I quattrocento colpi). François Truffaut è la punta di diamante della Nouvelle Vague, crea una propria casa di produzione, Les Films du Carrosse, è il regista e l’amico delle più grandi star francesi, Jeanne Moreau, Catherine Deneuve, Isabelle Adjani, Fanny Ardant… «I film sono più armoniosi della vita», dirà, ma è la vita, la sua vita, l’uomo con le sue molteplici sfaccettature, che si lascia indovinare attraverso i personaggi dei suoi ventuno film: Antoine Doinel, l’adolescente dei Quattrocento colpi, Ferrand, il regista innamorato delle attrici di Effetto notte, Bertrand Morane, il seduttore di L’uomo che amava le donne, Julien Davenne, l’uomo che si vota al culto dei morti in La camera verde… François Truffaut aveva intenzione di raccontare la sua vita. Da ciò nasce questa biografia, costruita sulla base delle preziose testimonianze dei suoi amici e sugli straordinari archivi personali, per la prima volta resi accessibili.
[Lindau – pp. 656 € 30,00 ristampa]
Stramaledettamente logico – Esercizi di filosofia su pellicola
Armando Massarenti (a cura di)
È andata a finire così. La filosofia viva, vitale, è fuggita dai libri accademici e si è rifugiata al cinema. Chi non si è chiesto se Neo in Matrix abbia fatto bene a prendere la pillola rossa, o non avrebbe invece dovuto prendere quella blu. Chi non si è domandato se Terminator può veramente cambiare il presente saltando dal suo futuro al nostro passato. Oltre il giardino, uno dei classici del ventesimo secolo, ci ricorda con elegante violenza che non siamo padroni delle nostre parole o del nostro destino. Vorreste davvero diventare Presidenti per caso? In Ricomincio da capo un uomo è intrappolato in un presente eternamente ripetuto: solo l’amore potrà liberarlo, ma come imparare ad amare nel mondo dell’eterno ritorno? Cinque filosofi italiani – Armando Massarenti, Achille C. Varzi, Roberto Casati, Nicla Vassallo, Claudia Bianchi – affrontano alcune tra le più complesse e intriganti domande filosofiche, a partire da altrettante sceneggiature per il cinema: come fai a sapere quanto credi di sapere e che non stai invece sognando? In che modo interpreti le parole e i comportamenti degli altri e come fai a essere sicuro di aver capito cosa intendono dire davvero? È possibile cambiare il presente intervenendo sul passato? L’onniscienza renderebbe Dio un essere migliore degli uomini? I lettori sono tutti invitati ad acquistare un biglietto per una proiezione ad alta tensione mentale e accomodarsi in poltrona.
[Ed. Laterza – pp. 144 € 15,00]
Tempo di morire
Krzysztof Zanussi
Zanussi, uno dei più noti artisti internazionali, ambasciatore di cultura e del cinema in tutto il pianeta, questa volta affida alla parola scritta le sue memorie, in un libro redatto nel corso di oltre dieci anni, dato a Spirali per l’edizione italiana.
Il libro prende avvio da una battuta dell’attore polacco Jerzy Leszczyński, celebre per i suoi modi raffinati e la voce meravigliosa. Avvicinato un giorno da un giovanotto corpulento, il viso tondo e il naso all’insù, un giovane eroe proletario, che gli si presenta così: “Sono un suo collega, un attore”, l’anziano risponde: “Lei è un collega? Un attore? Allora, è tempo di morire”.
Nato a Varsavia nel 1939, Zanussi ha attraversato la storia dell’Europa. Nel libro, corredato da immagini e fotografie, ne registra i mutamenti negli aneddoti, nei ricordi di viaggio, negli incontri con i protagonisti della cultura e della politica. Il suo modo di affrontare la vita e l’itinerario artistico risalta in queste pagine, autentica testimonianza dei cambiamenti della nostra epoca nell’anniversario della caduta del Muro di Berlino, e oltre, lezione di vita, di cinema e racconto di fede. Zanussi dedica un capitolo anche al ricordo degli avi italiani, quella stessa famiglia che ha reso l’Italia nota in tutto il mondo, la Zanussi di Pordenone, motivo ricorrente anche nei progetti futuri del regista polacco.
[Ed. Spirali – pp. 330 € 25,00]
Storyboard – Arte e tecnica tra lo script e il set
Andrea Balzola – Riccardo Pesce
«Da dove nasce l’esigenza dell’uomo di narrare attraverso le immagini?».
Con questo interrogativo Andrea Balzola e Riccardo Pesce iniziano il percorso di analisi dello storyboard, dalla nascita della narrazione visiva sino alle moderne tecniche multimediali.
Dopo aver raccontato la difficile affermazione della pratica dello storyboard, da sempre considerata arte intermedia tra lo script e il set e ignorata a vantaggio della sceneggiatura e dell’immagine filmica, il manuale affronta il processo di creazione dello storyboard, attraverso la spiegazione delle sue tipologie e funzioni e delle sue tecniche di realizzazione. Storyboard dunque insegna a focalizzare in breve tempo e in maniera efficace le idee, a sviluppare soluzioni registiche e a costruire una narrazione visiva e audiovisiva.
Le illustrazioni pratiche e gli schemi di realizzazione proposti dagli autori aiutano anche il lettore meno esperto nel disegno di una striscia per film.
[Dino Audino editore – pp. 176 € 18,00]
La rappresentazione e gli affetti. Studi sulla ricezione dello spettacolo cinematografico
Bertolini Michele (a cura di)
Lo statuto dello spettatore cinematografico è oggi al centro di una molteplicità di approcci che investono una pluralità di discipline interessate a metterne in evidenza la specificità nel contesto di una più ampia storia della visione. I saggi raccolti e presentati in questo libro, fino a ora inediti, cercano di sviluppare e articolare una modalità di avvicinamento estetica al problema della fruizione dello spettacolo cinematografico, capace di cogliere la molteplicità di stratificazioni immanenti ai processi di percezione, emozione e comprensione del film visto sullo schermo.
Lo studio delle condizioni percettive e affettive (Michotte, Wallon), ambientali e sociali (Feldmann) in cui si colloca la ricezione del film, come la riflessione sulla natura del dispositivo cinematografico di finzione estetica (Souriau, Ingarden) e l’indagine sulla natura del piacere e del giudizio che la visione del film suscita (Dufrenne) costituiscono alcuni momenti fondamentali che hanno attraversato la riflessione estetica e filmologica europea del secondo dopoguerra.
[Mimesis Edizioni – € 18,00]
Compositing digitale – Guida pratica ai fondamenti degli effetti speciali
Alberto Starna
Cosa hanno in comune Aristotele e gli effetti speciali? Cosa lega Newton e i software che ogni giorno utilizziamo?
Come il lettore avrà modo di scoprire leggendo questo manuale, la prima guida introduttiva al mondo del compositing digitale, il concetto che usiamo oggi per definire il colore, ovvero l’intensità della luce, è stato formulato da Aristotele ben 2000 anni fa, mentre Newton ha elaborato la ruota del colore. Si tratta dei concetti base delle modernissime tecnologie, che rendono possibili gli incredibili effetti speciali di tutti i film di maggior successo.
Alberto Starna affronta l’argomento partendo dai fondamenti della materia: dagli aspetti del colore (parametri, modelli, crominanza, luminanza, risoluzione e profili), alle caratteristiche dei pixel; dal modo in cui i computer “pensano” le immagini (bitmap, risoluzione, rapporto d’aspetto, compressione, mpeg, codec), all’uso degli strumenti (virgola mobile, clipping, operatori matematici, curve temporali, LUT, maschere, canale alpha e zeta); quindi analizza la produzione delle animazioni digitali e gli effetti speciali.
Il manuale vuole abbracciare tutti: i semplici curiosi, che vogliono sapere di più sui loro film preferiti, gli studenti di settore e i professionisti meno avvezzi alla manipolazione digitale delle immagini.
[Dino Audino Editore – pp. 128 € 15,00]
Il cinema contemporaneo – Caratteri e fenomenologia
Michele Fadda
Quali sono gli elementi che caratterizzano l’estetica cinematografica nella contemporaneità? Il cinema è ancora il medium privilegiato per interpretare il proprio tempo, così come era stato nella modernità novecentesca? Sono solo alcune delle domande da cui si parte per riconsiderare il ruolo e il contributo della settima arte all’alba del nuovo millennio. La dimensione sovranazionale e globale della cultura odierna, la crescente importanza assunta dalle nuove tecnologie in un orizzonte geopolitico sempre più mediale e spettacolarizzato, rimettono infatti in discussione il consumo e l’identità stessa dell’oggetto filmico. Attraverso un’ampia introduzione e una ricca antologia con interventi di studiosi italiani e stranieri, il volume vuole quindi ripensare il cinema alla luce di una complessa mutazione culturale e sociale, in un stimolante percorso interdisciplinare capace di incrociare il cinema hollywoodiano ed europeo con quello del resto del mondo.
[Archetipo Libri – pp. 230 € 19,00]
Sentieriselvaggi21st n.19: cartacea o digitale