Mathieu Amalric e Benicio Del Toro: Jimmy Picard, di Arnaud Desplechin. Prime foto

Mathieu Amalric e Benicio Del Toro: Jimmy Picard, di Arnaud Desplechin
Prime immagini dal set di Jimmy Picard, nuovo lungometraggio diretto da Arnaud Desplechin, interpretato da Mathieu Amalric e Benicio Del Toro e ispirato a Réalité Et Rêve: Psychothérapie d'un Indien des plaines, pubblicato nel 1951 dall'antropologo, etnologo e psicanalista George Devereux

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Mathieu Amalric e Benicio Del Toro: Jimmy Picard, di Arnaud Desplechin

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Da un report del magazine Télérama arrivano le prime immagini dal set di Jimmy Picard, nuovo lungometraggio diretto da Arnaud Desplechin, interpretato da Mathieu Amalric e Benicio Del Toro e ispirato a Réalité Et Rêve: Psychothérapie d'un Indien des plaines, pubblicato nel 1951 dall'antropologo, etnologo e psicanalista George Devereux, pioniere dell'etnopsicologia e della psichiatria transculturale.
"È avvincente come un dialogo teatrale ed è un documento eccezionale: che io sappia, è l'unica trascrizione esistente di un'intera terapia, dal primo ciao all'ultimo addio" così Desplechin racconta il suo interesse per il testo, che raccoglie 85 sessioni degli incontri tra Devereux e Picard.
 
Il film si ispira alla terapia condotta da Devereux (Amalric) psicoanalista di origini ebraiche, in esilio a causa delle persecuzioni naziste, su Picard (Del Toro) nativo americano della tribù dei Piedi Neri, reduce dalla Seconda Guerra Mondiale, che si reca in cerca di informazioni sui suoi inspiegabili malesseri in un ospedale di Topeka, Kansas. Il "medico" imparerà molto dal suo "paziente" e i due si scambieranno spesso i ruoli stabiliti, inaugurando un rapporto di amicizia che attraversa le reciproche culture.

Benicio Del Toro in Jimmy Picard di Arnaud Desplechin"Non potevo non fare questo film" racconta Desplechin. "Per la psicoanalisi, che  generalmente viene raccontata in film da asilo elementare, più o meno comici, e per gli indiani d'America, che mi hanno affascinato fin dall'infanzia vedendo i film western e leggendo, a 13 anni, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee di Dee Brown, libro di culto degli anni '70 che racconta la conquista del West anche dal punto di vista degli indiani" (libro che a sua volta è stato adattato nel film tv del 2007 Bury My Heart at Wounded Knee, diretto da Aidan Quinn per HBO).

Un'altra fonte di ispirazione per Jimmy Picard è The Exiles, diretto nel 1961 da Kent MacKenzie, film che racconta un venerdì notte nella vita di una comunità di nativi americani nel quartiere di Bunker Hill, a Los Angeles.

Ma il film "non è un mitologico faccia a faccia tra Freud e Toro Seduto", invece racconta l'incontro tra "due eroi normali" che fanno ciò che possono con le rispettive origini e gli istinti personali."Jimmy Picard non è un gran capo sioux: è solo un ragazzo che cerca di stare meglio" dichiara Desplechin. E lo stesso regista si identifica in entrambe le figure: l'analista e l'analizzato, l'ebreo e l'indiano, Devereux e Picard, nella "vertigine del piacere di non avere un'identità" dove le differenze, le estraneità, si fondono in una nuova conoscenza, non dualistica.

Sia Mathieu Amalric che Benicio Del Toro  – per la prima volta insieme su un set – raccontano di aver affrontato un duro lavoro, forse il più faticoso delle rispettive carriere.

"Sono portoricano, potrei avere un po' di sangue Arawak. Ma per questo ruolo, che richiede una conoscenza approfondita della storia di un intero popolo, ho dovuto saltare in più di un cerchio di fuoco" dice Del Toro, che si è fortemente immedesimato nel suo personaggio durante le riprese, ha studiato testi sugli indiani e ha letto e riletto Freud e Jung.
"Ho affrontato una vera e propria preparazione atletica, lavorando su accento, dizione, cercando di analizzare tutto e conoscere tutto, essere forte, agile, malleabile, in modo che il regista potesse fare di me quello che voleva. Io non vado in scena per esprimere una mia opinione, ma attrezzato con una maniacale conoscenza del testo" dichiara Amalric, che ha con Desplechin un rapporto privilegiato. 

"Arnaud Desplechin con Mathieu Amalric sul set di Un conte de NoëlArnaud non poteva che essere attratto da questo libero pensatore, così avverso alle pratiche ortodosse, così deciso a non essere solo un antropologo o uno psicanalista, ma a restare ai margini". E la responsabilità dell'attore è grande: "Tutto si gioca nello spazio di pochi secondi per scena. Il budget è ristretto, il tempo è pochissimo, e come attore non ho il diritto di lasciare Arnaud nei guai" aggiunge.

Il regista conferma che l'esperienza è stata frenetica, tesa, elettrica, con un gruppo pronto a cambiare direzione se le stesse riprese e l'andare al cuore di ogni scena lo impongono. Il brano simbolo sul set è stato Panic in Detroit di David Bowie.

Le riprese sono state effettuate tra Montana e Michigan, dove la crew ha creato in una scuola abbandonata un ospedale psichiatrico quanto più simile a quello del 1940 in cui si svolge la storia. La fotografia è di Stéphane Fontaine, collaboratore fisso di Jacques Audiard che ha lavorato anche per Mia Hansen-Løve e Philippe Grandrieux. Attualmente Jimmy Picard è in postproduzione e potrebbe essere presentato in primavera, al prossimo Festival di Cannes.
 

Il talentuoso regista francese, che ha esordito nel '91 con La vie des morts, manca dal grande schermo dal 2008, anno di uscita di Racconto di Natale, sempre con Amalric e un cast eccezionale (Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni, Jean-Paul Roussillon, Anne Consigny, Melvil Poupaud, Hippolyte Girardot, Emmanuelle Devos). Tra gli altri suoi film, I re e la regina, ancora con Amalric, Devos, Roussillon e Deneuve, e il documentario L'aimée.

[Le dichiarazioni del regista e degli interpreti sono estratte dal report completo su Jimmy Picard, in francese]
 

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