Olivia Colman è Oblivia Coalmine, diretta da Richard Curtis

L’attrice si lascia andare ad un monologo caustico nel quale ringrazia gli spettatori per continuare a finanziare le industrie dei combustibili fossili. Per la campagna Make my money matter

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Aveva già dimostrato in passato, di tenere alla causa ambientale. Presidente dell’UNICEF UK, Olivia Colman ha anche prestato la sua voce nel film creato da Greenpeace insieme a Aardman Animations (Wallace e Gromit), Turtle Journey: The Chrisis in Our Oceans. Nel 2019 aveva indossato la spilla degli Extinction Rebellion, supportando le manifestazioni contro il cambiamento climatico.

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Un paio di settimane fa, però, Colman ha trovato un altro approccio per la lotta ai diritti per l’ambiente. Con Richard Curtis alla regia, la pluripremiata attrice ha tirato fuori dalla sua gamma espressiva un altro personaggio, sorprendente, spaventoso, spietato, avvincente e, addirittura, comico – quella comicità malvagia che aveva già trovato un ampio palco nel ruolo della matrigna in Fleabag. Oblivia Coalmine (un gioco di parole, dove potremmo tradurre il senso con: Oblio Miniera di Carbone) recita un monologo nel quale ringrazia gli spettatori per continuare a finanziare le industrie dei combustibili fossili attraverso i fondi per le pensioni. “Abbiamo anche costruito qualche turbina eolica per tenere buona Greta“, aggiunge sorridendo.

Indossa un completo nero in latex, con tanto di stivali abbinati. Ricorda la Catwoman interpretata da Michelle Pfeiffer in Batman – Il ritorno, di Tim Burton, ma il costume non può non farci pensare anche all’estetica di Matrix. Rossetto rosso sangue e ombretto nero; da fare invidia a Crudelia Demon. Da un primo piano su Oblivia, un movimento di macchina all’indietro inquadra l’ambiente circostante: nero come la pece. La musica, corde vibranti che incrementano la suspense, è incalzante e ad effetto.

Richard Curtis, durante un incontro avvenuto quattro mesi fa al Southbank Center di Londra insieme a Mark Carney, ha avuto modo di spronare il pubblico ad agire immediatamente ed accertarsi di dove stiano andando i soldi dei fondi delle loro pensioni.

La compagnia Make My Money Matter, di cui Richard Curtis è cofondatore, da qualche anno porta avanti la battaglia per finanziare progetti ad energia rinnovabile. “Pensavo che dedicandomi alle risate (comic relief) avrei sostenuto questa causa, invece poi mi sono reso conto che non era abbastanza, neanche lontanamente. Dovevo agire in prima persona su quanto stava accadendo.” È stato un Ted Talk a risvegliare la coscienza del regista. La dottoressa Bronwyn King ha aperto gli occhi sugli investimenti nelle società di tobacco che continuano ad essere finanziati dai cittadini, inconsapevolmente.

Curtis, come altri registi al momento (pensiamo alla serie su TikTok di Adam McKay), sceglie di utilizzare il formato breve, se non brevissimo. Ottanta secondi in cui lo spettatore prova paura ma è anche divertito; viene informato nel modo più convincente.

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