Settembre, di Giulia Steigerwalt

L’esordio alla regia di Giulia Steigerwalt è un film corale che tenta di mantenersi leggero senza riuscire però a toccare il cuore delle cose.

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Dopo una carriera come sceneggiatrice, tra gli altri per Simone Godano in film come Moglie e marito, Croce e delizia o Marilyn ha gli occhi neri, Giulia Steigerwalt esordisce alla regia con Settembre, altra produzione targata Groenlandia. E infatti le capacità di Steigerwalt si esplicitano soprattutto in fase di scrittura, in un film corale in cui vicende e personaggi si intersecano e amalgamano senza particolari intoppi, alternandosi con fluidità. È la storia di Francesca, sposata infelicemente con Alberto, che trova nella notizia di un problema di salute la spinta per rimettere in discussione la propria vita. Ma è anche la storia di Deborah, migliore amica di Francesca, tradita dal marito Marco con la complicità di Alberto. Si aggiungono Sergio, figlio di Francesca e Alberto, e Maria, adolescenti alle prese con le prime esperienze sessuali non prive di incertezze e dubbi. E poi ancora Guglielmo, ginecologo di Francesca che, rimasto solo dopo il divorzio, cerca conforto nelle lunghe chiacchierate con la giovanissima prostituta Ana, nel frattempo innamorata e ricambiata del panettiere Matteo.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

La regista sorvola storie e personaggi con tocco talmente leggero da rimanere in superficie, rivelandosi inconsistente, nel tentativo di dirigere con grazia e ironia un racconto che alla fine risulta invece solo poco efficace, senza che Steigerwalt riesca mai a trovare un proprio registro. L’aria di questo Settembre non si respira mai, chiuso su se stesso e i propri personaggi in inquadrature strette e primi piani. L’apertura verso un futuro incerto ma più appagante sta tutto nelle parole e mai negli sguardi, in primo luogo quello della regista. È un film di spazi chiusi, delimitati, soffocanti, in cui i personaggi sembrano imprigionati e senza margine per muoversi se non secondo un tracciato prestabilito. Anche quando ci si lascia andare, le emozioni sembrano sempre ingabbiate, strozzate, i sentimenti rinchiusi dentro a cornici rigide che difficilmente riescono a suscitare empatia. Sono gli spazi stretti delle auto in cui conversano Ana e Guglielmo o Ana e Matteo, le stanze d’ospedale, le case vuote di solitudine, quella di Francesca e di Guglielmo, o il bagno in cui Sergio insegna a Maria a infilare i preservativi. Sembra che Steigerwalt non miri ad un racconto di formazione, ad una riflessione sui rapporti umani e di coppia, ma più che altro si orienti verso una narrazione corale di un vissuto quotidiano come tanti. Con pochissimi attimi di libertà e respiro come la gita al mare. A conti fatti Settembre si perde perché sembra non avere una vera direzione, rimanendo incastrato sulla parola scritta e le soluzioni narrative, finendo per risultare prevedibile, senza riuscire mai davvero a toccare il cuore delle cose.

 

Regia: Giulia Steigerwalt
Interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Barbara Ronchi, Thony, Andrea Sartoretti, Tesa Litvan, Margherita Rebeggiani, Luca Nozzoli, Enrico Borello, Arianna Ascoli
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 110′
Origine: Italia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
Sending
Il voto dei lettori
2.97 (38 voti)
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array