Non capita tutti i giorni di doversi occupare di un film che è il remake di un altro girato solo qualche anno prima, ma non è, soprattutto, di tutti i giorni occuparsi di un film e del suo remake opere dello stesso regista. Infatti The vanishing (1993), è il rifacimento di Spoorloos che lo stesso George Sluizer aveva girato in Olanda nel 1988, basandosi sulla stessa sceneggiatura.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE UNA SERIE TV DALL’8 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------

L'ambientazione olandese e il viaggio in Francia della sfortunata coppia del primo film, sono successivamente sostituiti con un viaggio entro i confini degli stessi Stati Uniti.

Cosicché il film di Sluizer appartiene a quella nutrita schiera di instant remake, meccanismo non frequentissimo, ma di una certa assiduità, attraverso il quale Hollywood metabolizzando una storia o l'interesse del pubblico per un film non necessariamente di particolare valore, consegna allo stesso o ad altro pubblico, in ogni caso molto sensibile al marchio di produzione, il lifting di un altro film realizzato con un budget solitamente più alto che fa leva quindi sulla fascinazione degli interpreti, il che determina la scelta del cast quale primario elemento per ottenere l'effetto trainante del pubblico.

Tutto ciò, comunque, non toglie interesse al film, tanto che l'opera di Gorge Sluizer, quella del 1993, appare un incubo riuscito proprio nel mettere in scena paure profonde e minacciose psicopatologie da fare invidia a Hitchcock. Sebbene Kiefer Sutherland fosse ancora in cerca di una sua precisa collocazione nello star system e Sandra Bullock fosse agli esordi di una carriera che la vede (invero esageratamente!) oggetto di culto e Nancy Travis a molti dica ben poco, The vanishing è un film che funziona. Se il cinema ha anche la funzione di aprire le porte nel presente, attirando dentro lo schermo fantasie che spingano ad una caduta libera in una dimensione che appartenga all'immaginario, all'irreale, perfino alla abusata banalità del sogno, ma che nonostante tutto continui ad avere i connotati della realtà, allora, per dirla con Chabrol il cinema diventa un procedimento attraverso il quale avviene quel necessario scambio tra realtà e apparenza che determina la sua unicità e la sua potenziale polivalente interpretazione.

The vanishing adotta fortemente i meccanismi di una realtà insistita e prevalente, ma non dimentica di essere, primariamente, un film che nasce da un'opera letteraria i cui personaggi, la cui inquietante e raccapricciante realtà che lo spettatore scoprirà nel finale, appartiene ad un mondo sopito, all'idea mostruosa e innegabile di una persecuzione senza sbocco. Una traccia che il cinema ha da tempo frequentato e che partendo dall'incubo solitario di Hitchcock nella casa di Norman Bates e continuando con il  Demme di The silente of the lamb, ci accompagna, episodicamente, ma metodicamente nel mondo oscuro e sinistro della perversione omicida. The vanishing è un'altra tappa di questo cammino di un cinema inquieto di introverse proiezioni che si fa interprete di sguardi sconvolgenti che ritornano sullo schermo, ma segretamente già affiorati nel nostro quotidiano.

Titolo originale: The vanishing

Regia: George Sluizer

Interpreti: Kiefer Sutherland, Sandra Bullock, Nancy Travis, Jeff Bridges.

Origine: Usa 1993

Durata: 109'

Venerdì 8 dicembre, h. 21:00 Rete 4

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------